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Discussione: Flashback sull'Italia

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  1. #11
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Abbiamo mille cose, frigoriferi pieni, tecnologia on line, un sacco di opportunità, di protezioni, di assicurazioni.....ma siamo molto più infelici di una volta. Quando ad essere apprezzate erano le piccole cose d'ogni giorno. La questione, alla fine, è sempre e soltanto quella enunciata da Erich Fromm, amici ed amiche: ESSERE O AVERE?

    Secondo Erich Fromm ci sono due categorie attraverso le quali vengono distinti gli individui: coloro che vivono secondo la modalità dell’avere e coloro che seguono invece un sistema di vita incentrato sull’essere.

    Il sociologo e psicoanalista tedesco individua subito una differenza sostanziale tra queste due modalità di esistenza. La modalità esistenziale dell’avere è tipica di coloro che hanno un rapporto col mondo di possesso e proprietà e aspirano ad impadronirsi di ogni cosa e di ogni persona, compreso se stessi. Nella modalità esistenziale dell’essere invece abbiamo una prima forma che si contrappone all’avere identificandosi con la vitalità e l’autentico rapporto col mondo. L’altra differenza si riferisce alla vera natura dell’uomo e all’effettiva realtà di una persona.
    L’uomo nuovo secondo Fromm deve possedere delle precise caratteristiche, tutte imperniate nella modalità esistenziale dell’essere. Anche solo una rapida disamina di queste peculiarità genera nel lettore un’insolita pace, perché si avverte immediatamente che se gli esseri umani riuscissero a vivere anche solo un poco secondo questi dettami e quest’etica ne gioverebbe l’intera società e sparirebbero come d’incanto tutta una serie di mali e di accidenti radicati da secoli nel mondo. L’uomo nuovo di Fromm, collocato nella società nuova è forse una visione un po’ utopica, alla luce dell’attuale deriva dell’umanità ma vale davvero la pena soffermarsi su questi aspetti determinanti per l’individuo.

    La condizione di apatia, disinteresse, assenza di stimoli e vitalità, nel solco di una piena esistenza incentrata sull’avere sono lo specchio dell’attuale società che restituisce un uomo contemporaneo ridotto a semplice ingranaggio di un sistema marcio e corrotto, manipolato nel pensiero e nell’azione dai mass media, al quale non è consentito pensare con la propria testa ma che deve usufruire di un pensiero univoco e omologato, preconfezionato e standardizzato, a lui riservato; un uomo a cui è concesso solo consumare, sopravvivere in un ambiente malato, per poter continuare ad alimentare la legge del consumo, unico fine. Se negli anni settanta (il testo di Fromm è apparso per la prima volta nel 1976), questi concetti erano già ampiamente riscontrabili, oggi sono estremizzati e osservabili oltre ogni peggiore aspettativa, in quanto la modalità dell’avere è letteralmente diventata la sola norma esistenziale utilizzabile.

    Ma in Avere o Essere, come detto, c’è una speranza e questa non può essere intesa in senso utopistico ma va tenuta ben a mente, in quanto rappresenta l’unica potenziale ancora di salvezza per l’uomo: il cambiamento di veduta, il passaggio alla modalità dell’essere è l’unico viatico per una nuova vita.
    Un nuovo stile di vita incentrato sulla piena conoscenza di sé, che si faccia portatore di quella vera, unica, straordinaria idea di società, basata davvero su un autentico nuovo umanesimo.

    https://www.giornalistaletterario.it...dellesistenza/
    Ultima modifica di conogelato; 02-01-2021 alle 00:30
    amate i vostri nemici

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