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Discussione: Chi semina vento...

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  1. #1
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Folle ha scritto: La

    Cara Lady Folle, mia amata amica virtuale, mi trascini nel vortice della polemica evocandomi. Ed io ti domando: Perché confondi l’attuale governo di centro-destra con il fascismo ? Cosa hanno in comune ? L’atteggiamento ducesco ? Io non riesco a comprendere la tua similitudine.

    Sono passati 80 anni ! Il rancore è alla base della tua opinione politica non l’obiettività. Non dimenticare che più di 300 mila italiani furono costretti a lasciare l'Istria e la Dalmazia dopo il 1943, abbandonando le loro case, i loro beni, i loro affetti.
    A Roma, per molti di loro fu costruito un nuovo quartiere, denominato "Quartiere giuliano-dalmata".

    Per quanto riguarda la Palestina, a differenza di te io dai telegiornali apprendo anche quanti sono i Palestinesi uccisi. Ad oggi circa 9 mila.

    Il conflitto in Medio Oriente non potrà essere risolto fino a quando verrà considerato come scontro tra due entità omogenee: Israele e Palestina.

    Israele non è la sua destra religiosa, anche se molto influente. “Guidata dalla Bibbia” la destra religiosa ha promosso, finanziato e protetto l’insediamento di colonie ebraiche nel territorio palestinese, occupato militarmente da Israele dopo la guerra del 1967, zone che Israele si era poi impegnato a restituire all’Autorità nazionale palestinese con gli accordi di Oslo del 1995, invece non ha mantenuto il patto, perché la destra religiosa israeliana ha fatto di tutto affinché quell’impegno non venisse rispettato.

    Il risultato ? la militarizzazione di quei territori per proteggere i coloni israeliani, l’estensione dell’autorità israeliana sulla popolazione palestinese (3 milioni di persone).

    Questa politica, però, è stata e continua ad essere osteggiata da vasti settori della società israeliana, che hanno denunciato il nesso autoritario nella negazione dei diritti dei Palestinesi, frutto delle “fantasie bibliche” dei fondamentalisti religiosi, ossessionati dall’errata opinione della “supremazia ebraica”.

    Anche la Palestina ha la sua destra perniciosa (Hamas) che non riconosce l’esistenza di Israele, specularmente al disconoscimento dei diritti dei palestinesi da parte di quella ebraica.

    Hamas non è il rappresentate del popolo palestinese. Hamas ha come ideologia la distruzione di Israele, ne ha fatto la sua missione sin da quando si è costituita, nel 1987.

    In conclusione la colpa è di entrambi i contendenti. Mi hanno stufato. E ormai noiosamente osservo la loro evoluzione.

    Detesto i dirigenti di Hamas e non sopporto la destra clerical-fascista israeliana.

    Detesto il governo teocratico iraniano e le sue guardie della moralità, che uccidono le donne solo perché non hanno il copricapo o non lo indossano nel modo “giusto”, secondo loro.

    Mai il clero al potere ! Per secoli l’abbiamo subìto in Italia e in Europa.

    Folle, perché m’induci in tentazione facendomi esternare il mio pensiero politico ?
    Caro Doxa:

    1) La giornata del ricordo e dell’esodo istriano, con la rimozione delle colpe e della memoria delle responsabilità cruente dei fascisti che praticamente avevano istigato la controparte, è stata istituita nel 2004 ( e non 80 anni fa) da un governo di destra e fortemente voluta da un politico, Menia, che militava anche a Trieste e che conosco bene per i pestaggi tra studenti di una parte e dall’altra, oltre che da La Russa.

    2) Quindi, non confondo nulla: conosco benissimo le mistificazioni, anche attuali, della storia da parte della destra che mai si è dichiarata antifascista, nemmeno il 25 aprile..

    3) Quanti milioni di tedeschi dovettero esiliare da varie parti d’Europa durante e dopo la Seconda guerra mondiale? Pare intorno ai 14 milioni. Ne puoi trarre le debite osservazioni e similitudini.

    4) Quanto al conflitto israeliano-palestinese, condivido tutto quello che scrivi, solo che io non mi annoio leggendo che ci sono più di diecimila vittime (volti? Storie come quelle degli ostaggi israeliani? Tu ne hai visti?), ma ne sono colpita: non riesco a capire la cecità sia di Hamas sia di Netanyahu.

    5) Non sei tenuto a rispondere al mio intervento: lo so, a te piace parlare di arte, di storia, di letteratura: quindi ti lascio alle tue passioni.

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da follemente Visualizza Messaggio
    Caro Doxa:

    1) La giornata del ricordo e dell’esodo istriano, con la rimozione delle colpe e della memoria delle responsabilità cruente dei fascisti che praticamente avevano istigato la controparte, è stata istituita nel 2004 ( e non 80 anni fa) da un governo di destra e fortemente voluta da un politico, Menia, che militava anche a Trieste e che conosco bene per i pestaggi tra studenti di una parte e dall’altra, oltre che da La Russa.

    2) Quindi, non confondo nulla: conosco benissimo le mistificazioni, anche attuali, della storia da parte della destra che mai si è dichiarata antifascista, nemmeno il 25 aprile..

    3) Quanti milioni di tedeschi dovettero esiliare da varie parti d’Europa durante e dopo la Seconda guerra mondiale? Pare intorno ai 14 milioni. Ne puoi trarre le debite osservazioni e similitudini.

    4) Quanto al conflitto israeliano-palestinese, condivido tutto quello che scrivi, solo che io non mi annoio leggendo che ci sono più di diecimila vittime (volti? Storie come quelle degli ostaggi israeliani? Tu ne hai visti?), ma ne sono colpita: non riesco a capire la cecità sia di Hamas sia di Netanyahu.
    C'è davvero molto poco da capire, amica mia: entrambe le parti agiscono secondo la legge del taglione, occhio per occhio dente per dente. Pertanto, non c'è un torto e una ragione: ma due torti! Due ingiustizie. Due miopie strategiche e politiche. Due crimini contro l'Umanità.
    amate i vostri nemici

  3. #3
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    4) Quanto al conflitto israeliano-palestinese, condivido tutto quello che scrivi, solo che io non mi annoio leggendo che ci sono più di diecimila vittime (volti? Storie come quelle degli ostaggi israeliani? Tu ne hai visti?)
    oddio, le cifre di Hamas andrebbero prese con le molle: dopo che il loro missile - come acclarato - ha sventrato l'ospedale, sono partiti con 500 morti, diventati immediatamente 50 dopo che la dinamica dell'incidente è stata appurata;
    ma ne sono colpita: non riesco a capire la cecità sia di Hamas sia di Netanyahu.
    Hamas non è affatto "cieca"; ha operato nel senso inteso, e con gran successo; c'è il comunicato, apparso in tutti i tg, in cui il capo dichiara di aver bisogno del sangue dei martiri bambini; e io mica li biasimo, beninteso; è una strategia, così come il terrorismo; vogliono suscitare un'ondata di indignazione ovunque, e ci sono riusciti;

    poi, per giudicare questa cosa, così come le reazioni di Israele, ci sarebbe da considerare un punto:
    dopo la guerra del 1948, persa dagli arabi che volevano annientare i quattro gatti che avevano appena fondato Israele - questi armati dai cechi sovietizzati, non dagli USA - la strategia araba è divenuta quella del "logoramento": noi siamo tanti paesi e tanti soldati; loro sono pochi, prima o poi finiscono; intanto, rendiamo loro la vita impossibile con scaramucce, guerriglia e attentati; la guerra vera e propria, quando saremo pronti;

    per non rendere remunerativa questa strategia, Israele ha adottato quella che in dottrine strategiche si chiama Massive Retaliation, ritorsione massiccia; è la strategia della Francia quando nel 64 è uscita dall'organizzazione militare Nato: puntare le proprie testate nucleari sulle città sovietiche; malgrado l'apparente crudezza, questa è chiaramente una strategia da "secondo colpo", di chi non vuole attaccare per primo, ma per deterrenza minaccia un prezzo insostenibile per l'attaccante, tale da dissuaderne l'intenzione, che diventa difficilmente remunerativa;
    e questo è il motivo per cui le atomiche "tattiche", relativamente poco potenti, sono state oggetto di trattati e divieti, visto che implicano l'intenzione di utilizzarle per "vincere", come prospettiva concreta;

    perciò, la strategia di Israele dal 1967 in poi è stata sempre quella di "punire" in modo sproporzionato ogni atto ostile, principalmente con l'occupazione di territori non suoi; almeno fino ai primi anni 80 nell'intento di restituire quei territori in cambio del riconoscimento da parte dei paesi arabi; finché c'è stata la Guerra Fredda, sembrava qualcosa di praticabile; ma a metà anni '70, più o meno in coincidenza con la guerra civile libanese e la "distensione", i sovietici hanno cominciato a ritirarsi dall'area, dopo aver assistito Irak, sauditi, siriani, egiziani, ecc...

    venuto meno il garante militare e ideologico sovietico, è caduto anche l'Iran filo-americano e sono scoppiate le guerre infra-musulmane tra sciiti e sunniti, che già si erano viste in Libano, dove migliaia di palestinesi sono stati massacrati non da Israele, ma dai cristiano-maroniti di Gemayel (Sabra e Chatila) e in parte anche dai rivali sciiti appoggiati dalla Siria;
    a quel punto, i palestinesi sono stati abbandonati dai fratelli arabo-sunniti, mentre erano nemici per gli sciiti; ma entrambi questi campi si contendevano la leadership regionale gareggiando per chi fosse più radicalmente ostile a Israele; nel frattempo, una decennale e crudelissima guerra tra Iran sciita e Irak a leadership sunnita; poi le due guerre del Golfo, ecc...
    è in questa fase che la destra israeliana si è progressivamente imposta e ha colto l'opportunità per progettare l'incorporamento stabile di territori assegnati ai palestinesi nel 1967, insediando coloni, ecc... dopodiché, il governo Sharon - molto a destra, ma per un calcolo di sicurezza - dopo le due intifada ha sgomberato Gaza dai coloni ebrei, con grande shock, e l'ha consegnata all'autorità palestinese; e questa è stata sopraffatta da Hamas, per arrivare ad oggi, in uno stillicidio di attentati e missili, ritorsioni e peggioramento drastico della qualità della vita dei gazawi;

    solo un appunto: rappresentare il conflitto come israelo-palestinese è fuorviante: i palestinesi sono respinti da tutti, Egitto e Giordania in primis, nonostante in Giordania siano il 60% della popolazione; ma non sono economicamente auto-sufficienti; perciò sono strumenti di chi paga, fa l'elemosina; monarchie del Golfo e, ora, Iran; quindi non sono interlocutori, come non lo sono gli studenti che prendono in affitto un appartamento; il contratto si fa coi genitori; per Israele la pace ed evitare il logoramento è solo quando i nemici più potenti lo riconoscono e dismettono il proposito di annientare il paese, non se si forma uno "stato palestinese" tipo cartellina del Risiko, così, come fosse la fine di ogni problema; la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i sauditi andava in quella direzione, e l'attacco di Hamas è riuscito a mandar tutto all'aria; direi un gran successo, soprattutto per il regime iraniano, in crisi e tendenzialmente isolato, che ora avrà ossigeno ancora per qualche anno, gasato dalla lotta contro il nemico sionista.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    oddio, le cifre di Hamas andrebbero prese con le molle: dopo che il loro missile - come acclarato - ha sventrato l'ospedale, sono partiti con 500 morti, diventati immediatamente 50 dopo che la dinamica dell'incidente è stata appurata;

    Hamas non è affatto "cieca"; ha operato nel senso inteso, e con gran successo; c'è il comunicato, apparso in tutti i tg, in cui il capo dichiara di aver bisogno del sangue dei martiri bambini; e io mica li biasimo, beninteso; è una strategia, così come il terrorismo; vogliono suscitare un'ondata di indignazione ovunque, e ci sono riusciti;

    poi, per giudicare questa cosa, così come le reazioni di Israele, ci sarebbe da considerare un punto:
    dopo la guerra del 1948, persa dagli arabi che volevano annientare i quattro gatti che avevano appena fondato Israele - questi armati dai cechi sovietizzati, non dagli USA - la strategia araba è divenuta quella del "logoramento": noi siamo tanti paesi e tanti soldati; loro sono pochi, prima o poi finiscono; intanto, rendiamo loro la vita impossibile con scaramucce, guerriglia e attentati; la guerra vera e propria, quando saremo pronti;

    per non rendere remunerativa questa strategia, Israele ha adottato quella che in dottrine strategiche si chiama Massive Retaliation, ritorsione massiccia; è la strategia della Francia quando nel 64 è uscita dall'organizzazione militare Nato: puntare le proprie testate nucleari sulle città sovietiche; malgrado l'apparente crudezza, questa è chiaramente una strategia da "secondo colpo", di chi non vuole attaccare per primo, ma per deterrenza minaccia un prezzo insostenibile per l'attaccante, tale da dissuaderne l'intenzione, che diventa difficilmente remunerativa;
    e questo è il motivo per cui le atomiche "tattiche", relativamente poco potenti, sono state oggetto di trattati e divieti, visto che implicano l'intenzione di utilizzarle per "vincere", come prospettiva concreta;

    perciò, la strategia di Israele dal 1967 in poi è stata sempre quella di "punire" in modo sproporzionato ogni atto ostile, principalmente con l'occupazione di territori non suoi; almeno fino ai primi anni 80 nell'intento di restituire quei territori in cambio del riconoscimento da parte dei paesi arabi; finché c'è stata la Guerra Fredda, sembrava qualcosa di praticabile; ma a metà anni '70, più o meno in coincidenza con la guerra civile libanese e la "distensione", i sovietici hanno cominciato a ritirarsi dall'area, dopo aver assistito Irak, sauditi, siriani, egiziani, ecc...

    venuto meno il garante militare e ideologico sovietico, è caduto anche l'Iran filo-americano e sono scoppiate le guerre infra-musulmane tra sciiti e sunniti, che già si erano viste in Libano, dove migliaia di palestinesi sono stati massacrati non da Israele, ma dai cristiano-maroniti di Gemayel (Sabra e Chatila) e in parte anche dai rivali sciiti appoggiati dalla Siria;
    a quel punto, i palestinesi sono stati abbandonati dai fratelli arabo-sunniti, mentre erano nemici per gli sciiti; ma entrambi questi campi si contendevano la leadership regionale gareggiando per chi fosse più radicalmente ostile a Israele; nel frattempo, una decennale e crudelissima guerra tra Iran sciita e Irak a leadership sunnita; poi le due guerre del Golfo, ecc...
    è in questa fase che la destra israeliana si è progressivamente imposta e ha colto l'opportunità per progettare l'incorporamento stabile di territori assegnati ai palestinesi nel 1967, insediando coloni, ecc... dopodiché, il governo Sharon - molto a destra, ma per un calcolo di sicurezza - dopo le due intifada ha sgomberato Gaza dai coloni ebrei, con grande shock, e l'ha consegnata all'autorità palestinese; e questa è stata sopraffatta da Hamas, per arrivare ad oggi, in uno stillicidio di attentati e missili, ritorsioni e peggioramento drastico della qualità della vita dei gazawi;

    solo un appunto: rappresentare il conflitto come israelo-palestinese è fuorviante: i palestinesi sono respinti da tutti, Egitto e Giordania in primis, nonostante in Giordania siano il 60% della popolazione; ma non sono economicamente auto-sufficienti; perciò sono strumenti di chi paga, fa l'elemosina; monarchie del Golfo e, ora, Iran; quindi non sono interlocutori, come non lo sono gli studenti che prendono in affitto un appartamento; il contratto si fa coi genitori; per Israele la pace ed evitare il logoramento è solo quando i nemici più potenti lo riconoscono e dismettono il proposito di annientare il paese, non se si forma uno "stato palestinese" tipo cartellina del Risiko, così, come fosse la fine di ogni problema; la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i sauditi andava in quella direzione, e l'attacco di Hamas è riuscito a mandar tutto all'aria; direi un gran successo, soprattutto per il regime iraniano, in crisi e tendenzialmente isolato, che ora avrà ossigeno ancora per qualche anno, gasato dalla lotta contro il nemico sionista.
    Molto interessante, Axe!
    Tu ci sveli delle prospettive non molto note.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    oddio, le cifre di Hamas andrebbero prese con le molle: dopo che il loro missile - come acclarato - ha sventrato l'ospedale, sono partiti con 500 morti, diventati immediatamente 50 dopo che la dinamica dell'incidente è stata appurata;
    axe, le ragioni in gioco portano una oganizzazione come "hamas" a combattere alla sua maniera, che è poi la maniera in cui combatte ogni esercito irregolare: la guerriglia urbana. più che 50 morti che, per carità, hanno il loro peso, i missili sovietici anni '80 non potevano produrre. in hamas sono convinti, come un tempo siriani e libanesi con hizbullah, che si possa scatenare una rivolta collettiva dei musulmani che all'interno di israele subiscono le peggiori restrizioni al loro culto, attraverso attacchi periodici ripetuti per causare un moto di popolo che non c'è e non ci può essere perché israele, se si difende bene all'esterno figurarsi all'interno.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    Hamas non è affatto "cieca"; ha operato nel senso inteso, e con gran successo; c'è il comunicato, apparso in tutti i tg, in cui il capo dichiara di aver bisogno del sangue dei martiri bambini; e io mica li biasimo, beninteso; è una strategia, così come il terrorismo; vogliono suscitare un'ondata di indignazione ovunque, e ci sono riusciti;
    si tratta di proclami più che di minacce da prendere sul serio. saranno anche militari ma nel rispetto delle regole di guerra che impongono di lasciare in pace i civili e quindi anche i bambini. la fallaci delirava. grande intellettuale ma sulla questione di cui stiamo parlando "delirava".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    poi, per giudicare questa cosa, così come le reazioni di Israele, ci sarebbe da considerare un punto:
    dopo la guerra del 1948, persa dagli arabi che volevano annientare i quattro gatti che avevano appena fondato Israele - questi armati dai cechi sovietizzati, non dagli USA - la strategia araba è divenuta quella del "logoramento": noi siamo tanti paesi e tanti soldati; loro sono pochi, prima o poi finiscono; intanto, rendiamo loro la vita impossibile con scaramucce, guerriglia e attentati; la guerra vera e propria, quando saremo pronti;
    ma chi ti aiuta senza compenso? tu stai dicendo che le armi provenivano dalla repubblica ceca anziché dai russi? allora ti dico ciò che reputo la verità: gli israeliani avevano accumulato nella loro millenaria storia una ricchezza che a quel tempo utilizzarono per far fronte alla minaccia islamica. e sai benissimo che quelle armi consegnarono la vittoria agli ebrei grazie a un potenziale bellico di prim'ordine. il tutto secondo il leit motiv della "fortezza assediata". e ti assicuro che se un motivo del genere ha interessato l'urss anche a distanza di anni dal '17, ti rendi conto che esso costituisce un centro di coagulo eccellente. in definitiva hamas è la sola a non aver ancora capito. mi sai dire in che modo le potenze europee si pongono di fronte alla questione israele/palestina?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    per non rendere remunerativa questa strategia, Israele ha adottato quella che in dottrine strategiche si chiama Massive Retaliation, ritorsione massiccia; è la strategia della Francia quando nel 64 è uscita dall'organizzazione militare Nato: puntare le proprie testate nucleari sulle città sovietiche; malgrado l'apparente crudezza, questa è chiaramente una strategia da "secondo colpo", di chi non vuole attaccare per primo, ma per deterrenza minaccia un prezzo insostenibile per l'attaccante, tale da dissuaderne l'intenzione, che diventa difficilmente remunerativa;
    e questo è il motivo per cui le atomiche "tattiche", relativamente poco potenti, sono state oggetto di trattati e divieti, visto che implicano l'intenzione di utilizzarle per "vincere", come prospettiva concreta;
    io ho la netta impressione che quando si riaccende il focolaio in parola e parte hamas coi suoi attacchi di guerriglia urbana è sempre perché convinta in qualche modo di portare a casa la vittoria su israele per quanto riguarda gli insediamenti di nuova "fondazione" e insieme di suscitare un marasma tra gli abitanti localizzati all'interno dello stato tipo rivoluzione "popolare" alla maniera cubana. devo rileggere "per chi suona la campana" e ve lo consiglio come testo molto esplicativo se si vogliono interpretare i presenti disordini.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    perciò, la strategia di Israele dal 1967 in poi è stata sempre quella di "punire" in modo sproporzionato ogni atto ostile, principalmente con l'occupazione di territori non suoi; almeno fino ai primi anni 80 nell'intento di restituire quei territori in cambio del riconoscimento da parte dei paesi arabi; finché c'è stata la Guerra Fredda, sembrava qualcosa di praticabile; ma a metà anni '70, più o meno in coincidenza con la guerra civile libanese e la "distensione", i sovietici hanno cominciato a ritirarsi dall'area, dopo aver assistito Irak, sauditi, siriani, egiziani, ecc...
    fu negli anni '80 a oslo che cominciarono i primi negoziati con russia e usa impegnate nella guerra fredda, e ovviamente anche israele sostennne le proprie posizioni utilizzando l'appoggio militare statunitense. se vuoi dire che molti ebrei provenivano dalle repubbliche sovietiche hai visto giusto. sin dal 1917 gli ebrei erano ben visti e ben trattati in urss e qualcosa mi fa pensare che non solo molti muslim ma anche molti ebrei a suo tempo abbiano lasciato i territori contesi per recarsi a vivere in urss.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    venuto meno il garante militare e ideologico sovietico, è caduto anche l'Iran filo-americano e sono scoppiate le guerre infra-musulmane tra sciiti e sunniti, che già si erano viste in Libano, dove migliaia di palestinesi sono stati massacrati non da Israele, ma dai cristiano-maroniti di Gemayel (Sabra e Chatila) e in parte anche dai rivali sciiti appoggiati dalla Siria;
    a me risulta che nella crisi di sabra e chatila in libano fossero presenti, sempre secondo la fallaci, molte "forze di pace" ad esempio italiane americane o francesi. dopodiché una volta ottenuta la garanzia della cessazione delle ostilità i nostri come gli altri tornarono decorosamente "a casa".


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    a quel punto, i palestinesi sono stati abbandonati dai fratelli arabo-sunniti, mentre erano nemici per gli sciiti; ma entrambi questi campi si contendevano la leadership regionale gareggiando per chi fosse più radicalmente ostile a Israele; nel frattempo, una decennale e crudelissima guerra tra Iran sciita e Irak a leadership sunnita; poi le due guerre del Golfo, ecc...
    adesso stai parlando di "affari" e non di hamas. affari nel senso che in quel periodo le maggiori potenze non solo intraprendevano guerre statuali, cioè di stati in conflitto, ma si confrontavano anche in altri paesi magari estranei alla guerra come ad esempio l'iran oppure l'iraq che fungevano da teatro di collaudo delle armi di nuova produzione americana o sovietica. ma non è che ogni tot di tempo gli usa sotto sotto fomentano organizzazioni come hamas vendendo armi ai palestinesi?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    è in questa fase che la destra israeliana si è progressivamente imposta e ha colto l'opportunità per progettare l'incorporamento stabile di territori assegnati ai palestinesi nel 1967, insediando coloni, ecc... dopodiché, il governo Sharon - molto a destra, ma per un calcolo di sicurezza - dopo le due intifada ha sgomberato Gaza dai coloni ebrei, con grande shock, e l'ha consegnata all'autorità palestinese; e questa è stata sopraffatta da Hamas, per arrivare ad oggi, in uno stillicidio di attentati e missili, ritorsioni e peggioramento drastico della qualità della vita dei gazawi;
    allora sharon non è fesso. visto che è sotto controllo ebraico la parte antica del territorio e anche il resto dell'entroterra, ha deciso di agire secondo la stessa logica di guerra che anima periodicamente gli sforzi dei paesi che alle guerre sono avvezzi, cioè provocare, suscitare una reazione e scendere in campo per sterminare, guerra totale a parte.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    solo un appunto: rappresentare il conflitto come israelo-palestinese è fuorviante: i palestinesi sono respinti da tutti, Egitto e Giordania in primis, nonostante in Giordania siano il 60% della popolazione; ma non sono economicamente auto-sufficienti; perciò sono strumenti di chi paga, fa l'elemosina; monarchie del Golfo e, ora, Iran; quindi non sono interlocutori, come non lo sono gli studenti che prendono in affitto un appartamento; il contratto si fa coi genitori; per Israele la pace ed evitare il logoramento è solo quando i nemici più potenti lo riconoscono e dismettono il proposito di annientare il paese, non se si forma uno "stato palestinese" tipo cartellina del Risiko, così, come fosse la fine di ogni problema; la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i sauditi andava in quella direzione, e l'attacco di Hamas è riuscito a mandar tutto all'aria; direi un gran successo, soprattutto per il regime iraniano, in crisi e tendenzialmente isolato, che ora avrà ossigeno ancora per qualche anno, gasato dalla lotta contro il nemico sionista.
    e no. se attribuisci ai palestinesi una sostanziale irrilevanza economica, tralasci il mercato nero delle armi, tipo kalashnikoff e quello della droga, ma quella pesante (oppiacei). hamas si mentiene così. poi sul logoramento israele, quando la situazione diventa insostenibile, reprime per quanto possibile e per quanto interessa la guerriglia che per ipotesi potrebbe essere utilizzata dallo stesso sharon per convincere i coloni a trasferirsi in luoghi più sicuri con tutto ciò che ne consegue a livello di affari, in primis quelli edilizi.
    Ultima modifica di sandor; 07-11-2023 alle 19:11

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    axe, le ragioni in gioco portano una oganizzazione come "hamas" a combattere alla sua maniera, che è poi la maniera in cui combatte ogni esercito irregolare: la guerriglia urbana. più che 50 morti che, per carità, hanno il loro peso, i missili sovietici anni '80 non potevano produrre. in hamas sono convinti, come un tempo siriani e libanesi con hizbullah, che si possa scatenare una rivolta collettiva dei musulmani che all'interno di israele subiscono le peggiori restrizioni al loro culto, attraverso attacchi periodici ripetuti per causare un moto di popolo che non c'è e non ci può essere perché israele, se si difende bene all'esterno figurarsi all'interno.
    Seguo con interesse da non esperto la discussione.
    Mi permetto solo questa nota:
    La rivolta collettiva dei musulmani non ci sarà, ma non per ragioni politiche o militari.
    La maggioranza sunnita riunita sotto l'ombrello della cosiddetta Ahl as-Sunna wa-l-Dschamāʿa ripudia il terrorismo e, nel caso di una guerra inevitabile, vieta rappresaglie sui civili, donne, bambini, anziani, luoghi di culto, religiosi, é vietato bruciare il raccolto, tagliare gli alberi, avvelenare i pozzi. La conferenza di Grosny del 2016 ha ribadito e tracciato chiare linee di appartenenza. Esclusi sono i Wahabiti (Arabia Saudita), i fratelli musulmani (Egitto), i salafiti, ISIS, IS, Hamas, Hisbollah... tutti gruppi che il Re Abdullah di Giordania in una intervista a Euronews del 2016 ha definito "Khawarij", apostati, fuorilegge. Quindi, nel caso in questione, non si tratta nemmeno di una guerra a sfondo religioso, nonostante la propaganda infima di HAMAS, ma di una guerra per procura dietro la quale si nascondo interessi di Stati come é giá stato analizzato nei post precedenti.
    Aut hic aut nullubi

  7. #7
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    Mi permetto solo questa nota:
    La rivolta collettiva dei musulmani non ci sarà, ma non per ragioni politiche o militari.
    non in quanto musulmani;
    in Occidente abbiamo questa lettura semplificata, di un conflitto tra due parti, ma anche del cd "conflitto di civiltà" in cui la religione sarebbe l'emblema;

    in effetti, al netto delle nostre predilezioni sociali e morali, la questione che rende solidali certe società, pure religiosamente e politicamente rivali, e accomuna anche la Russia, è la difesa di sistemi di potere non-borghesi in società basate su rendita/assistenzialismo;

    cioè, le classi dirigenti di tutti quei paesi sono intrinsecamente fragilissime; ogni avvicendamento al potere comporta l'annientamento personale di chi governava prima e della sua cupola e corte; a parte qualche capo che ha messo al sicuro figli e capitali in Svizzera, le seconde linee gerarchiche dei regimi si trovano nella condizione di un ricercato che abbia già garantita la pena di morte e che perciò non ha alcun dividendo nella resa; uccide ad oltranza e cerca di cooptare il maggior numero possibile di complici, che è quello che sta facendo Hamas con un certo successo;

    ma è lo stesso problema di Putin: in un contesto di pace, è ovvio che la marea degli scontenti, in Russia e in Bielorussia, finirebbe per optare per percorsi "occidentali", come gli stati ex-sovietici;

    l'eventuale pace in Medio-Oriente, a prescindere da questioni ideologiche, comporterebbe uno scambio fisiologico di tecnologie tra Israele e i paesi limitrofi - cosa che già ampiamente avviene con la Giordania da decenni e che spiega quella pace; ma in questo processo si mettono in moto domande sociali e politiche, processi di emulazione di modelli sociali che richiedono una "modernità" che sconvolge tutti gli assetti;
    perché i talebani afgani vietano l'istruzione femminile ? perché poi quelle donne istruite premono per l'uguaglianza, come in Iran; e in Iran possono negarla loro perché in effetti per amministrare il petrolio non c'è bisogno di mobilitare le donne, dovendo garantire diritti; conviene di più garantire il più sfigato degli impiegati statali, ché almeno in casa è il padrone, e quindi non si ribella, finché ha un tozzo di pane; e il tradizionalismo religioso serve a puntellare il tutto, esattamente come da noi fino a qualche decennio fa.
    c'� del lardo in Garfagnana

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