no. credo che "ignota" non sia la grammatica e la logica sintattica. almeno non a chi vorrebbe dare lezioni di genetica così, per parlare, e come tu stesso hai detto, "in 15 righe".
l'ostacolo ovviamente non è l'ambiente, non è "il genere". è proprio che il genere femminile ha delle tare "ineliminabili". se poi trovi, e siamo sempre là, la "figlia" che devi "mantenere" anche dopo l'ingresso nel "mercato del lavoro" allora ci posso stare. tutti hanno il diritto di campare come possono. me te e lilia compresi. grazie a dio c'è una costituzione e beato chi la conosce e lotta per la sua "applicazione".
la miseria no. la vera miseria a mio parere è quella dei figli "abortiti", oppure maltrattati, lasciati a sé stessi...le uniche persone che potrebbero porre riparo a questa situazione sarebbero le stesse "donne". a patto che capissero quale è il loro ruolo e la loro funzione sociale. anzi che "riscoprissero" il concetto di "maternità" con tutto ciò che a livello "consapevole" dovrebbe seguirne.
allora, per investire in "formazione" si dovrebbe fare in modo da educarle secondo le proprie "inclinazioni", e ti posso dire che se le loro inclinazioni fossero "misurate" in qualsiasi modo, anche mettiamo da parte di un prete, allora le migliori tra loro non potrebbero che essere delle ottime madri. se poi c'è il solito "diavoletto" più o meno antropomorfo che vuole renderle "puttane", beh allora non ci si ritrova. da cui la necessità che le mogli o le fidanzate, restino il più possibile "in posti sicuri". a cominciare dalla ripartizione delle classi tra "solo femminili" e "solo maschili".