Originariamente Scritto da
axeUgene
questo è, esattamente, il proselitismo; ti conviene chiedere cosa intenda il papa, allora, quando afferma basta col proselitismo !
guarda che così non spieghi il senso delle parole papali e delle prassi post-conciliari;
velo pietoso su protestanti e ortodossi, che sono cristiani e battezzati in Cristo a tutti gli effetti;
da come la poni qui, Cristo salverebbe tutti, purché quei tutti si convertano; ma allora non sono più ebrei, musulmani, buddisti, ecc... e si tratta di conversione, cioè quel proselitismo che il papa dismette;
quando il papa dice: Dio perdona - cioè, salva - il non-credente - a maggior ragione, il diversamente credente o di altra fede - che obbedisce alla sua coscienza, si riferisce esattamente a chi con Cristo non ha a che fare e che non vuole avere a che fare, non si converte, rifiuta;
altrimenti, la sua frase non avrebbe alcun senso; se si riferisse a chi si converte, come sembri pensare, non ci sarebbe alcun bisogno, e saremmo fermi al Nulla Salus...come sembri credere tu;
io non co cosa tu abbia capito davvero del tutto; ma è ovvio che i casi possono solo essere due:
a) ci si salva solo se si è cristiani e convertiti a Cristo, e allora saremmo in età pre-conciliare e proselitista, con la Chiesa che ha il compito di convertire tutti, fedeli di altre religioni o confessioni cristiane, atei, ecc... chi non si converte e rifiuta, è dannato; oppure:
b) ci si salva anche senza Cristo, se si è buoni musulmani, ebrei, atei, ecc... e si intende restare tali, non ci si converte, si rifiuta;
che è la sostanza che si deve logicamente evincere delle parole del papa e dalle prassi dei suoi predecessori; non è che Woityla è andato in sinagoga brandendo la croce e con la pretesa di convertire i fratelli maggiori, bollandoli come perfidi e dannati perché non si convertivano, come avrebbe fatto un papa di due o tre secoli fa, o Francesco riceve l'imam con quella pretesa, eh...
io mi rendo conto che sia una cosa difficile da accettare, e per questo persino da capire pienamente; ma tant'è... si tratta della realtà in cui vivi pure tu; fosse solo una questione di sofismi dottrinari, poco male;
ma la questione si pone in modo concretissimo quando devi argomentare sulle scelte morali delle persone, perché in concreto quando ti rivolgi a qualcuno che in buona fede non segue il magistero della tua chiesa, sei come un attaccante fermo oltre la linea della difesa che non ha capito la regola del fuorigioco; vai in porta, segni, e poi sbraiti perché ti annullano il goal e non capisci perché il tuo allenatore non protesta.