D'accordissimo, su questo. Non c'è niente di più diseducativo di padri e madri che si contraddicono in presenza dei figli.
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Il cimitero esistenziale è quello che perori tu con quel modello di legame, di famiglia, con l'azzeramento delle scappatoie, col sacrificio e annullamento di sé stessi. Se perfino laddove esistono violenze tu predichi il rassegnarsi, dove credi andare e quale bene credi di predicare e diffondere?
Il modello di famiglia dei "tempi andati" è appunto andato, almeno per ora, non risponde più alle esigenze delle persone.
Togliti dalla zucca questa concezione dei carismi perché non corrisponde al vero.
Rassegnarsi non appartiene al vocabolario cristiano: Perdonarsi si. Rispettarsi si. Lottare per difendere il Matrimonio, ancora si Laura.
E sui Carismi, ognuno di noi ha i suoi. Non solo nella Famiglia, bada bene, ma in tutti gli ambiti del vivere civile. Non esiste un'altra Laura Vega del Valdarno. Nessun'altra al mondo uguale a te. Siamo magnificamente e splendidamente UNICI. E ognuno di noi è chiamato a lasciare la sua impronta nel mondo, secondo le sue peculiarità, i suoi talenti....i suoi propri Carismi, appunto.
Ciao, a martedì! :approved:
Ma gli elementi da considerare in un rapporto sono tanti e le zucche due.
Inutili le smancerie, le stucchevolezze e la retorica.
I sentimenti ed i rapporti umani son complicati e tu vuoi ridurre tutto entro formulette.
Anche la scienza usa le formulette; :asd:da questo punto di vista cono sarebbe un metàfisico teorico:rotfl:.
Proprio perchè sono complicati e si reggono su equilibri sottilissimi, i rapporti di genere all'interno della Famiglia vanno trattati con la massima cura. Guai a mollare la presa, Laura. Si finirebbe travolti....
Quando invece le basi...le fondamenta sono solide, niente potrà distruggerla.
beh, ma se l'altro non vuole più, ti devi per forza rassegnare; perché l'unica alternativa è qualche forma di violenza, costringere in qualche modo, con la minaccia o con la forza; che non sarebbe un agire cristiano; perché il problema si pone, evidentemente, quando l'altro la pensa diversamente, visto che ha una sua testa che pensa diversamente dalla tua; non vedi la contraddizione ?
che vuoi lottare quando una ti dice: non voglio più stare con te, o magari amo un altro, è convinta e non si ricrede ? anche tu potessi costringerla in qualche modo, che vita sarebbe e che razza d'uomo saresti, completamente privo di dignità ? a quale sistema affettivo costringeresti i figli ?
sono queste le domande a cui non sei mai in grado di dare risposta con quella tua dottrina.
Perchè non si risponde con la dottrina, Axe. Ma con l'Amore. Cosa assai diversa!
Se le due Persone si sono unite in Matrimonio davanti a Dio, credono fortemente che sia stato Lui, a farle incontrare. Può Dio sbagliare? Può Dio commettere errori? Dunque, anche in presenza di ostacoli e difficoltà, cercheranno in ogni modo di salvare la loro Unione.
Altra cosa se i due non sono credenti o si sono uniti solo civilmente.
"chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande"
MATTEO 7
vabbè, ma siccome il problema si pone anche per gli sposati con rito cattolico - cattolico, visto che tutti gli altri cristiani ammettono il divorzio - una risposta la devi dare; se uno dei due non vuole più, ci sono solo due possibilità:
a) si lascia andare e ci si rassegna, anche dopo aver provato a vedere se ci sono possibilità di recuperare;
b) si cerca di impedire all'altro di esercitare la sua libera volontà; tertium non datur;
se non concepisci la rassegnazione di fronte ad una partner determinata, ti resta solo la violenza, di ogni tipo, il ricatto, la minaccia, ecc... vedi un po'...
Che Dio sarebbe, dimmi, un Dio che sbaglia? Non perderebbe di credibilità?
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così." (Matteo 19)
dimmi, dimmi... sono proprio curioso: quando una donna ti dice che non vuole più essere sposata con te, e che magari ama un altro, ci ha pensato bene, ha ascoltato, ma è convinta e non cambia idea, quali sarebbero le moltissime altre vie ?
se una persona non vuole fare qualcosa, fargliela fare contro la sua volontà presuppone una coercizione; e difficilmente puoi raccontare questa come conforme allo spirito evangelico; a meno di non voler passare per un grande ipocrita.
Torniamo sempre lì, dio, che accoppia le persone, non sapeva che il marito tal dei tali avrebbe picchiato o ucciso la moglie data la sua onniscienza?
Hai voglia a recriminare che dio non sbaglia. Se poi ci aggiungi che ci ha fatto con una mente e dei desideri, insomma una serie di meccanismi psicologici e di comportamenti variabili, non è che può essere tutta colpa nostra.
Ma come fa dio a non sbagliare se accoppia persone che
poi sbagliano?
È assurdo dire che dio fa incontrare due persone giuste e poi invece dopo un po' va a finire che queste si scazzano, scoprono incompatibilità.
Nessun credente può avere la convinzione che Dio sia un organizzatore di matrimoni.
Ciascuno di noi, nel corso della propria vita, incontra migliaia o almeno centinaia di persone. Con alcune di loro c'è un'attrazione reciproca e una compatibilità, e si può stabilire una relazione sentimentale. Si può arrivare anche al matrimonio. Cosa c'entra Dio se poi le relazioni finiscono male? Ha stabilito lui che sposassimo proprio quella persona? Siamo noi a fare le scelte, giuste o sbagliate che siano.
E' del peccato che abita in noi, Laurina!
Dio predispone una Via di Bene...un Cammino di salvezza e di felicità, per l'Uomo e per la Donna che si uniscono in Matrimonio davanti a Lui. E che davanti a Lui si promettono reciprocamente fedeltà eterna. Ok? Poi, cosa ti ho suggerito di leggere ieri? Arrivano le difficoltà, gli ostacoli, le prove della Vita. Davanti alle quali, sempre, tale promessa và rinforzata e rinnovata, confidando in Lui, nel Suo aiuto. Se si perde di vista questo, che è l'essenziale, facilmente la natura umana (fragile, debole e precaria) tende a cercare scappatoie dal dolore e dalla sofferenza. E qua rispondo anche ad Axe, che mi ha fatto una domanda sulle vie alternative.
"Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande!" MATTEO 7
Non è dunque Dio, che sbaglia. Assolutamente. E' l'Uomo che pecca. Poichè rimane sempre, TOTALMENTE, libero di scegliere fra Bene e Male. Fra le vie del Signore e le sue proprie vie....
che risposta è ?
io ti ho chiesto cosa deve fare un partner di fronte all'altro che non lo vuole più; le alternative sono due: o accetta la decisione o tenta di conculcare quella volontà, cioè ricorre a forme coercitive, cioè violente; che non vuol dire necessariamente manesche; basta il ricatto, la minaccia, ecc...
tu scrivi: Ci sono moltissime altre vie che si possono percorrere...
ma non dici quali; però scrivi che il cristiano non si rassegna; ma l'unica alternativa è la violenza, il ricatto, la minaccia, nel momento in cui le persona è risoluta ad andarsene e le mediazioni sono fallite.
Ma no! Anche il ricatto o la minaccia bastano a far passare dalla parte del torto. Le Persone che si trovano nella situazione che hai descritto, sono chiamate a riavvolgere il filo. A capire il motivo, cos'è che ha portato ad allontanarsi...a non amarsi più....dov'è che è avvenuto il punto di rottura, capisci? Nessuno è obbligato. Nessuno è costretto a rimanere per forza....
La Chiesa in questo è davvero Madre. Essendosi proposta come garante, di quell'Unione davanti a Dio. E sempre invita la Coppia in crisi, prima dell'eventuale separazione definitiva, a ripensarne le basi costitutive, l'incipit iniziale. A rifare un percorso, in definitiva, per cercare di capire se esistano ancora o no le coordinate per salvare il Matrimonio.
Nel matrimonio, “un’altra cosa che aiuta tanto è la pazienza”, assicura il Papa: “Ci sono nella vita situazioni di crisi forte, crisi brutte, dove arrivano anche tempi di infedeltà”. “Quando non si può risolvere il problema in quel momento”, per Francesco bisogna fare ricorso a “quella pazienza dell’amore che aspetta, che aspetta”. L’esempio citato è quello di “tante donne che nel silenzio hanno aspettato guardando da un’altra parte, aspettando che il marito tornasse alla fedeltà: e questo è santità. La santità che perdona tutto perché ama”. Nel matrimonio, insomma, ci vuole “molta pazienza l’uno dell’altra”: quando uno è nervoso e grida, non si risponde con un altro grido. “Stare zitto, lasciar passare la tempesta e al momento opportuno parlarne”, il consiglio del Papa, che ha ricordato ancora una volta le “tre parole magiche, ma importanti nel matrimonio”: permesso, grazie e scusa.
https://ilnuovotorrazzo.it/2018/06/1...famiglia-sola/
Non sei tu che ribadisci che abbiamo accanto la persona giusta, designata da dio per starci accanto? Laddove va male e pure fino ad estreme conseguenze, come la mettiamo con le responsabilità di dio? Se in qualche modo influisce nelle nostre vite, facendoci incontrare quella persona, facendoci scattare dentro una molla che ci fa poi stare insieme e invece finisce male, dio ne era al corrente degli esiti e ne è responsabile in qualche misura?
Guarda che non puoi risolvere banalmente con le tiritere sul male e le persone cattive ed egoiste se poni come parte attiva dio in questo processo di accoppiamenti.
beh, se poni il matrimonio come indissolubile, certo che postuli il costringere, una volta che sia venuta meno la fiducia, la stima, l'amore;
prova ad immaginare lo stato psicologico di una donna che si trovi un marito capace di picchiarla, iracondo o minaccioso; quello potrà anche fare uno sforzo per "comportarsi bene", ma la moglie vivrà costantemente nella paura e sarà inibita nella sua libertà di esprimersi, discutere, litigare, se necessario; un equilibrio di questo tipo avrà compromesso irreversibilmente qualsiasi ipotesi di famiglia;
queste parole del papa, che citi:
il consiglio del Papa, che ha ricordato ancora una volta le “tre parole magiche, ma importanti nel matrimonio”: permesso, grazie e scusa, riguardano una questione minore, riparabile, di relazione, che attiene all'ordinario di una coppia comunque solida, se è in grado di relazionarsi in quel modo;Citazione:
Nel matrimonio, “un’altra cosa che aiuta tanto è la pazienza”, assicura il Papa: “Ci sono nella vita situazioni di crisi forte, crisi brutte, dove arrivano anche tempi di infedeltà”. “Quando non si può risolvere il problema in quel momento”, per Francesco bisogna fare ricorso a “quella pazienza dell’amore che aspetta, che aspetta”. L’esempio citato è quello di “tante donne che nel silenzio hanno aspettato guardando da un’altra parte, aspettando che il marito tornasse alla fedeltà: e questo è santità.
ma il vero punto te lo sottolinea questa frase:
qui la Chiesa stessa ammette l'eventualità che il matrimonio sia irreparabilmente finito, e pertanto sorge l'esigenza di definire la sorte dei coniugi, che non possono essere condannati alla solitudine e alla castità perpetua, a causa del loro errore, o di quello altrui;Citazione:
La Chiesa in questo è davvero Madre. Essendosi proposta come garante, di quell'Unione davanti a Dio. E sempre invita la Coppia in crisi, prima dell'eventuale separazione definitiva, a ripensarne le basi costitutive, l'incipit iniziale. A rifare un percorso, in definitiva, per cercare di capire se esistano ancora o no le coordinate per salvare il Matrimonio.
poi, nel nostro ordinamento, il matrimonio non è sottoponibile a condizione, e pertanto l'indissolubilità non sarebbe giuridicamente argomentabile in modo efficace, senza contraddire principi essenziali di volizione;
ma, fosse possibile, io sarei favorevole all'indissolubilità per legge del matrimonio cattolico, per una questione di chiarezza e coerenza; io;
la Chiesa, al contrario, sarebbe contrarissima, perché a quel punto davvero nessuno si sposerebbe più in chiesa e addio offerte e visibilità; la gran massa tiepida o fedele pro-forma si recherebbe ad una messa solo in occasione dei funerali; e non è l'immagine che la Chiesa vorrebbe accreditarsi.