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crepuscolo
Si comprensione che si ha vivendo, non c'è vera comprensione se non si vive, la sola comprensione dell'dea non basta per vivere a modo.
Non puoi conoscere Gesù se non lo prendi ad esempio, che vuol dire viverlo, chi più e chi meno ( ecco la nostra terra), e non puoi conoscere Dio se Gesù non ti porta a lui.
Non capisco che c'è di complicato in questo semplice ragionamento.
A parte che è sempre un po' fumosa questa storia del "vivere Gesù, se poi dici che dipende pure da lui il fatto di portare le persone a sé o al Padre, capisci che metti un paletto, un ostacolo. Ci sarebbero persone in un certo senso scelte, elette e altre no.
Se parti col dire che per capire dio serve Gesù e poi dici che serve il suo ausilio volontario, lo sforzo di una persona potrebbe non essere fruttuoso o ripagato.
Io l'ho capita così da quel che hai scritto.
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Originariamente Scritto da
Vega
A parte che è sempre un po' fumosa questa storia del "vivere Gesù,
Anche per me è fumoso dato che fumo. Quello che posso dirti per rischiararti le idee, chissà poi se alla prova finestra regga, comunque sia, è come ora la penso io. Ebbene, cerco di interpretare il Vangelo mettendomi alla prova; è la coscienza che mi spinge a farlo? non lo so, so solo che è un comunicare costruttivo, io lo identifico con Gesù, tu invece credi che sia un mio amico immaginario, mai nemico comunque. Il discorso dell'amico non regge perché allora mi farei un'amica immaginaria, non ti pare?:asd:
A parte gli scherzi, poi una volta che ho interpretato cosa possa significare per me aspetto con calma e serenità dei segni di conferma difficili da definire, perché se dovessi descriverli li descriverei come una forza, ad esempio, un fresco vento in quel momento o un fruscio di foglie, o di un cane che abbaia, od un rumore, o delle voci gioiose, reali, non immaginarie; insomma se qualcuno ha già provato tali sensazioni può descriverti altri fatti attinenti a loro stessi, non credo di essere il solo.
Oh Vega, ma quando sarai soddisfatta? Difficile dirlo perché non so cosa cerchi.
Per me non è questione di scelta, ma quante volte lo devo dire:wall:, è questione di volontà personale e di "sforzo" per raggiungere l'obbiettivo fissato, od anche allo sforzo senza alcun obbiettivo ma per bontà d'animo.
Se poi esistesse qua, per la solita storia dell'incompatibilità tra il Dio che sa tutto minuto per minuto ed anche quale sarà il risultato finale, anche un destino ineluttabile, a me, sinceramente, poco importa perché come sostiene Axe, la liberta dell'uomo sta nel non saperlo, ed io non lo so,.......anche se me lo immagino:rotfl:.
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Originariamente Scritto da
Vega
se poi dici che dipende pure da lui il fatto di portare le persone a sé o al Padre, capisci che metti un paletto, un ostacolo. Ci sarebbero persone in un certo senso scelte, elette e altre no.
Non capisco dove sia il paletto. Essere cristiani dentro non è mica facile sai, se poi ci metti pure l'invenzione dei paletti per chi cristiano non è, intendendo come cristiani veri, non fasulli, quelli che scrutano nel posto giusto, nel posto dove solo Dio può tare, non fuori, dove tutti scrutano; essere cristiani non è come votare al referendum. Se non si leva questa corposa patina di mondaneità, non si può capire cosa pensa un vero cristiano.
Buona cena.
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Poche supercazzole per favore. Tu hai detto che "non puoi conoscere Dio se Gesù non ti porta a lui", frase che lascerebbe intendere anche una parte attiva di Gesù verso il credente, nello sceglierlo (forse rispetto ad altri?), e nel condurlo a questa comprensione di dio, che ancora non hai chiarito bene in cosa consista.
Cosa c'entra la difficoltà di essere cristiani e tutta la pippa? Nulla.
Mi vien sempre da pensare se voi credenti un pò fissati, abbiate davvero qualche difficoltà con la lingua madre oppure tutte le supercazzole a sproposito siano tentativi di non rispondere perché messi davanti a contraddizioni, perché mancano risposte da dare ai commenti ed alle osservazioni che vengono fatti.
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non lo so, so solo che è un comunicare costruttivo, io lo identifico con Gesù, tu invece credi che sia un mio amico immaginario
Non vedendolo, non avendo la prova che esista, è come se ti rivolgessi un amico immaginario.
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poi una volta che ho interpretato cosa possa significare per me
Torniamo all'annoso problema della volontà di questo dio verso gli uomini. Se fai da te, Pinco Pallino da sè, Tizio, Caio e Sempronio lo stesso ma il risultato è diverso, questo dio dà indicazioni diverse a tutti o vuole una linea guida comune? Poi succede che pure fra voi fans dell'amico immaginario vi scornate.
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aspetto con calma e serenità dei segni di conferma difficili da definire, perché se dovessi descriverli li descriverei come una forza, ad esempio, un fresco vento in quel momento o un fruscio di foglie, o di un cane che abbaia, od un rumore, o delle voci gioiose, reali, non immaginarie; insomma se qualcuno ha già provato tali sensazioni può descriverti altri fatti attinenti a loro stessi, non credo di essere il solo.
Qui potresti semplicemente lavorare tu di fantasia, di aspettative, di associazioni di causa-effetto ma che sono solo soggettive, inventate,non reali. Non dubito sulle sensazioni ma sulle spiegazioni e sui nessi che dai.
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od anche allo sforzo senza alcun obbiettivo ma per bontà d'animo.
Qui ti rispondi da solo sulla possibilità che tutta questa presenza di dio non sia così necessaria se uno è di suo disponibile, altruista, giusto e ne fa esperienza per sè e verso gli altri e ne ha un ritorno positivo.
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Originariamente Scritto da
Vega
Poche supercazzole per favore. Tu hai detto che "non puoi conoscere Dio se Gesù non ti porta a lui", frase che lascerebbe intendere anche una parte attiva di Gesù verso il credente, nello sceglierlo (forse rispetto ad altri?), e nel condurlo a questa comprensione di dio, che ancora non hai chiarito bene in cosa consista.
Cosa c'entra la difficoltà di essere cristiani e tutta la pippa? Nulla.
Mi vien sempre da pensare se voi credenti un pò fissati, abbiate davvero qualche difficoltà con la lingua madre oppure tutte le supercazzole a sproposito siano tentativi di non rispondere perché messi davanti a contraddizioni, perché mancano risposte da dare ai commenti ed alle osservazioni che vengono fatti.
Non so se ci sei o ci fai.
Comunque affari tuoi, nel credere devi, come cristiano, non tutti i cristiani sono credenti, sempre partire da un principio condiviso per sapere se esiste o no una fissazione, ma finché tu consideri pippe i pensieri che gli altri considerano seri non dimostri affatto disponibilità.
Se infine per te le mie idee sono pippe rischiamo di trovarci in un bel casino. Nonostante tutto, chi ha fede è difficile che la perda ma chi non ce l'ha è difficile che l'abbia; i nostri sembrano discorsi tra ciechi che parlano di tramonti e sordi che gridano a squarciagola quanto sia bello:asd:.
Ma quale risposte vuoi? Credo che tu sia grande e grossa abbastanza per cercartele da sola oppure fattele dare da chi le sa dato che le mie non ti soddisfano. :mahciao:.
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Originariamente Scritto da
Vega
Non vedendolo, non avendo la prova che esista, è come se ti rivolgessi un amico immaginario.
Chiamalo come vuoi ma alla fine sono sempre io a decidere.
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Originariamente Scritto da
Vega
Torniamo all'annoso problema della volontà di questo dio verso gli uomini. Se fai da te, Pinco Pallino da sè, Tizio, Caio e Sempronio lo stesso ma il risultato è diverso, questo dio dà indicazioni diverse a tutti o vuole una linea guida comune? Poi succede che pure fra voi fans dell'amico immaginario vi scornate.
Alla resa dei conti io sono io e non sono né Tizio, né Caio e né Sempronio.
Io ho il mio Dio e me lo tengo ben stretto, gli altri facciano pure in relazione a quello che credono.
Questo raggruppare sempre tutti insieme indica che non sai per niente cosa siano e quali le differenze religiose che, pur essendo differenze hanno qualche tratto in comune; lasciando perdere i bombaroli per favore che rientrano nel fanatismo.
Quello che non mi sembra corretto è cercare i delitti della Chiesa del passato e nello stesso tempo considerare religioso chi oggi li commette.
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[QUOTE=Vega;1817045]
Qui potresti semplicemente lavorare tu di fantasia, di aspettative, di associazioni di causa-effetto ma che sono solo soggettive, inventate,non reali. Non dubito sulle sensazioni ma sulle spiegazioni e sui nessi che dai.
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Non vedo perché le idee soggettive non possano essere anche reali.
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Originariamente Scritto da
Vega
Qui ti rispondi da solo sulla possibilità che tutta questa presenza di dio non sia così necessaria se uno è di suo disponibile, altruista, giusto e ne fa esperienza per sè e verso gli altri e ne ha un ritorno positivo.
Capisco quello che vuoi dire ma io credo ci sia un insegnamento e di conseguenza un comportamento di base affinché uno sia fatto in quel modo; dove la mettiamo la " difficoltà ad apprendere", non è uno sforzo. La disponibilità disinteressata o gli altruisti però non si trovano di solito a spasso per le strade.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Non so se ci sei o ci fai.
Comunque affari tuoi, nel credere devi, come cristiano, non tutti i cristiani sono credenti, sempre partire da un principio condiviso per sapere se esiste o no una fissazione, ma finché tu consideri pippe i pensieri che gli altri considerano seri non dimostri affatto disponibilità.
Se infine per te le mie idee sono pippe rischiamo di trovarci in un bel casino. Nonostante tutto, chi ha fede è difficile che la perda ma chi non ce l'ha è difficile che l'abbia; i nostri sembrano discorsi tra ciechi che parlano di tramonti e sordi che gridano a squarciagola quanto sia bello:asd:.
Ma quale risposte vuoi? Credo che tu sia grande e grossa abbastanza per cercartele da sola oppure fattele dare da chi le sa dato che le mie non ti soddisfano. :mahciao:.
La coda di paglia mettila da parte guarda, che basta rispondere in maniera pertinente, senza andare a fare tanti discorsi, a prenderla larga e spesso a sproposito.
Da una semplice domanda o risposta di chi interagiste, giù di giri di parole, giustificazioni, discorsi che sviano, ripicche. Ma è così difficile l'italiano e rispondere semplicemente ed in modo un pò più mirato?
Gesù sceglie chi portare a dio, a comprenderlo, o ci porta tutti?
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Chiamalo come vuoi ma alla fine sono sempre io a decidere.
A decidere se esiste? Se intendi questo, ti puoi convincere di quel che vuoi ma sempre di essere invisibile ed immaginario si tratta finché non dimostri che c'è.
A
Citazione:
lla resa dei conti io sono io e non sono né Tizio, né Caio e né Sempronio.
Io ho il mio Dio e me lo tengo ben stretto, gli altri facciano pure in relazione a quello che credono.
Questo raggruppare sempre tutti insieme indica che non sai per niente cosa siano e quali le differenze religiose che, pur essendo differenze hanno qualche tratto in comune; lasciando perdere i bombaroli per favore che rientrano nel fanatismo.
Quello che non mi sembra corretto è cercare i delitti della Chiesa del passato e nello stesso tempo considerare religioso chi oggi li commette.
Ma poi con Tizio, Caio e Sempronio può capitare che ti devi confrontare e lì iniziano i problemi. Se lo chiamate con lo stesso nome, attingete allo stesso libro, vi riteneti cristiani, non è che puoi venire a dire che non ti sta bene che qualcuno vi raggruppi e vi faccia notare che ci sono problemi con tutte le sfumature di dio e dei precetti nelle vostre teste. Se vi scornate non è colpa di Vega o di altri che fanno notare lo scornamento.
Tra l'altro lo dici chiaramente che hai il tuo dio, e non venire a dire che non che c'è un discreto fai da te.
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Capisco quello che vuoi dire ma io credo ci sia un insegnamento e di conseguenza un comportamento di base affinché uno sia fatto in quel modo; dove la mettiamo la " difficoltà ad apprendere", non è uno sforzo. La disponibilità disinteressata o gli altruisti però non si trovano di solito a spasso per le strade.
Qui non ho capito cosa vuoi dire.
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Originariamente Scritto da
Vega
La coda di paglia mettila da parte guarda, che basta rispondere in maniera pertinente, senza andare a fare tanti discorsi, a prenderla larga e spesso a sproposito.
Da una semplice domanda o risposta di chi interagiste, giù di giri di parole, giustificazioni, discorsi che sviano, ripicche. Ma è così difficile l'italiano e rispondere semplicemente ed in modo un pò più mirato?
Gesù sceglie chi portare a dio, a comprenderlo, o ci porta tutti?
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Gesù Cristo è il ponte fra noi e il Padre. È morto ed è risorto per tutti ed è quindi chiaro che vorrebbe portarci tutti al Padre. Purtroppo non tutti, nella loro Libertà, Lo seguono e si fidano. Di sicuro Nostro Signore non obbliga nessuno....
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Ma io volevo la risposta da parte di crepuscolo, se avevo interpretato bene ciò che aveva scritto.
Si da un po' per scontato che se una persona cerca, sia già credente, e quindi tramite l'insegnamento di Gesù possa capire ed arrivare al Padre come intende crepuscolo.
Però ha anche detto che pure Gesù ci mette del suo, che serve che anche lui decida di portare il credente verso il Padre.
Bastano due righe per spiegare cosa si intende.
Il senso del tuo di discorso mi pare un poco diverso da quello di crepuscolo, come se il tuo Gesù avesse desiderio di portare tutti con sé mentre l'altro senso parrebbe più un'azione diretta e volontaria, che non basta che il credente faccia la sua ricerca su Gesù per arrivare alla meta.
Da qui poi occorrerebbe chiarire cosa farebbe Gesù nel portare il credente a dio padre.
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Originariamente Scritto da
Vega
La coda di paglia mettila da parte guarda, che basta rispondere in maniera pertinente, senza andare a fare tanti discorsi, a prenderla larga e spesso a sproposito.
A fronte di domande impertinenti, nel senso di non pertinenti:D, che cosa vuoi che ti risponda.
A volte mi cascano:mmh?: ...le braccia:asd:.
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Ma una semplice rispostina no?
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Allora fai una domanda precisina cercando di scindere Dio dal destino , perché se è tutto fatto non c'è niente da dire.
Poi se so rispondere ti risponderò altrimenti ammettendo la mia ignoranza lascerò insoddisfatta la tua curiosità.
Io non ho alcun problema.
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non puoi conoscere Dio se Gesù non ti porta a lui
Abbi pazienza eh, son diversi post che chiedo cosa significhi questa frase. Cosa c'entra il destino adesso?
Sai rispondere alle tu affermazioni o no? Se c'è una parte attiva da parte del credente o della persona che magari è ancora lì che cerca di capire se ha fede e cerca di avvicinarsi a dio tramite le scritture, la figura di Gesù, ciò che insegna, nel momento in cui dici anche che per arrivare a dio serve che Gesù ti porti a lui, dovresti speigare che intendi, con che modalità Gesù porta al Padre.
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Originariamente Scritto da
Vega
Ma io volevo la risposta da parte di crepuscolo, se avevo interpretato bene ciò che aveva scritto.
Si da un po' per scontato che se una persona cerca, sia già credente, e quindi tramite l'insegnamento di Gesù possa capire ed arrivare al Padre come intende crepuscolo.
Però ha anche detto che pure Gesù ci mette del suo, che serve che anche lui decida di portare il credente verso il Padre.
Bastano due righe per spiegare cosa si intende.
Il senso del tuo di discorso mi pare un poco diverso da quello di crepuscolo, come se il tuo Gesù avesse desiderio di portare tutti con sé mentre l'altro senso parrebbe più un'azione diretta e volontaria, che non basta che il credente faccia la sua ricerca su Gesù per arrivare alla meta.
Da qui poi occorrerebbe chiarire cosa farebbe Gesù nel portare il credente a dio padre.
Lo salva! Eternamente, Laura: ti sembra poco?
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Quello che afferma Crepuscolo è un'altra cosa e si tratta di un avvicinamento a dio e della sua comprensione in vita, anche tramite Gesù, del quale ha detto che porta lui l'individuo a Dio, forse con una scelta attiva di chi vuole portare con sè verso il Padre.
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Originariamente Scritto da
Vega
Abbi pazienza eh, son diversi post che chiedo cosa significhi questa frase. Cosa c'entra il destino adesso?
Credi allo Spirito oltre la materia?
Se non ci credi non puoi capire; chi crede solo alla mera materialità della vita, anche se in forme diverse, non può concepire un'idea spirituale. Se io ti dico che il corpo è il vestito dello spirito tu mi prendi per matto, sognatore, compagnone, ecc. ecc., o magari ti vengono in mente i vestiti di Fiorucci:D.
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Ma una semplice e pertinente risposta no? Uno potrebbe essere credente e voler capire cosa intendi con quella frase su Gesù. Se la spiegazione c'è, perché trincerarsi dietro queste risposte e ripicche?
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conogelato
Lo salva! Eternamente, Laura: ti sembra poco?
Dio che ci salva dalla sua stessa punizione ricorda sempre quei ceffi che entrano nel negozio con un'offerta che non si può rifiutare.
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L'inferno non è una punizione: è il risultato delle nostre scelte...
Idem il Paradiso.
Ciò che scegliamo quaggiù sarà il nostro retaggio eterno.
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Originariamente Scritto da
Vega
Quello che afferma Crepuscolo è un'altra cosa e si tratta di un avvicinamento a dio e della sua comprensione in vita, anche tramite Gesù, del quale ha detto che porta lui l'individuo a Dio, forse con una scelta attiva di chi vuole portare con sè verso il Padre.
Io posso solo ribadirti questo: se vuoi conoscere veramente la natura di Dio, Gesù Cristo è la strada maestra da percorrere. Uno può cercare Dio attraverso la filosofia, la teologia, gli scritti e i pensieri dei più grandi letterati e non cavarne fuori niente. Con Gesù Cristo non si corre questo rischio.
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Quando leggo certe cose mi vengono in mente i film horror di una volta:mumble:.
Siamo quasi nel terrore:mad:; e c'è, per giunta, una propaganda spietata:admin:.
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conogelato
L'inferno non è una punizione: è il risultato delle nostre scelte...
Idem il Paradiso.
Ciò che scegliamo quaggiù sarà il nostro retaggio eterno.
Bhè no, l'inferno è una punizione per certe scelte. Se l'inferno esistesse, sarebbe una parte di un mondo ultraterreno che dio mantiene e pare voler mantenere in eterno. Le regole sulla destinazione delle anime mica si sono create da sole, le avrà stabilite dio, no?
Perché insisti a negare il dato di fatto, che è chiaramente lì tanto lampante e deducibile senza problemi e fatica?
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Infatti nel Vangelo, quando gli apostoli esultarono per ciò che riuscivano a fare, Gesù disse loro che avrebbero dovuto esultare molto di più perché i loro nomi, la loro persona, erano stati inscritti in Cielo, che era la residenza da sempre delle divinità.
Infatti gli Ebrei credevano che un angelo di Dio facesse da ragioniere; per capire basterebbe pensare al capoclasse, quando, in assenza del maestro, scriveva alla lavagna i nomi dei buoni e dei cattivi.
Ciò ci avvicina di più ad una sorta di destino.
Infine sempre nel Vangelo Gesù, parlando con Dio padre, si congratulava con se stesso di non aver perduto alcuno di quelli che gli erano stati affidati sempre da Dio.
Anche qui si intravede una specie di destino riservato a certe persone.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Infine sempre nel Vangelo Gesù, parlando con Dio padre, si congratulava con se stesso di non aver perduto alcuno di quelli che gli erano stati affidati sempre da Dio.
Anche qui si intravede una specie di destino riservato a certe persone.
mi pareva strano che lasciasse indietro il povero Giuda, quello che si è preso il compito più ingrato :asd:
poi, mi pare di ricordare che anche la domenica della Resurrezione gli apostoli in giro fossero definiti come "12"; ma potrei sbagliarmi...
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conogelato
L'inferno non è una punizione: è il risultato delle nostre scelte...
Idem il Paradiso.
Ciò che scegliamo quaggiù sarà il nostro retaggio eterno.
Ah, non li ha creati Dio? Li creiamo noi? Credo tu sià molto vicino all'eresia