:lode:
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A parte che mi piacerebbe sentire la risposta precisa e senza svicolare sul caso esempio citato, dal punto di vista umano e reale da parte di Cono e non da quello dettato dalla Chiesa e il catechismo. Cioè ad una coppia per esempio che si rivolgesse a Cono perchè vuol separarsi, come quella citata da Dark lui cosa consiglierebbe?
Donna tu stai al tuo posto e non lamentarti più di essere cornuta seriale, accetta e porta con rassegnazione tutte le corna che tuo marito ti metterà?:D
Venirsi incontro è ragionevole ma non sempre.
Comprendo benissimo che oggi quel modello di "venirsi incontro" iniquo e sbilanciato non è più accettabile, e meno male dico io.
Riguardo al bene e al male, quello che per qualcuno è male non è detto che lo sia per un altro.
Discorsi di vicinato
Donna torna alla casa dei genitori
La vede fumare (eh già fumare...) sul balcone una vicina (donna alla Cono), che le chiede spudoratamente se ha fatto “sciopero” con il marito
Lei annuisce
Vicina non contenta: “vedete di riappacificarvi”
Lei: “eh boh”
Mi sembra che sta ragazza sia stata pure gentile a non dirle: “caxxi tuoi, no?”
Il risultato dello sblocco al paese natio riferitomi da mia madre
Ma la vicina conesca non era lei, di famiglia ci siamo sempre fatti i fatti nostri :v
Sì la ragazza è stata brava a contenersi.
certamente direbbe al fedifrago di non cornificare più e a lei di perdonarlo;
ma se il conflitto vertesse sull'esigenza di lei di lavorare e avere una carriera, la risposta dovrebbe essere coerentemente quella di chiedere a lei di sacrificare questa esigenza, visto che il suo carisma femminile la predispone a recedere dalla carriera, in favore dell'accudimento, ecc...
nel post sul "non rubare", l'ha specificato: vedrai che lo stipendio del marito basta…
idem per entrambi sui sentimenti; non è che si possono innamorare di altri; non lo dico con ironia, beninteso; il postulato è che la famiglia non può essere fondata sul sentimento, inteso come sentimento romantico; non è una stupidaggine, ma una cosa sensata;
purché si prevedano valvole di sfogo e codici di sicurezza :D altrimenti è un'idea intelligente quanto mandare un figlio adolescente a scalare il cervino con le sneakers e il maglioncino, tanto siamo in estate… :asd:
Quindi non se ne esce, piuttosto che una famiglia separata e allargata, serena e possibilmente felice meglio famiglie infelici, valvole di sfogo e ipocrisia, far finta di volersi bene che tutto va ben:D
Come se i figli non captassero i segnali di incoerenze e falsità e apparenze.
Andava bene, per i tipi alla Cono, l'Italia di cento anni fa, quando per evitare maldicenze e perché non esisteva il divorzio, la coppia doveva andare avanti a forza anche se il marito picchiava la moglie e la cornificava. Oltretutto in quell'epoca le donne non lavoravano, dovevano stare a casa, quindi non avevano la minima possibilità di un'indipendenza economica. Non avevano via di uscita. Cono non è stupido e questo lo sa benissimo. Perché mai difende quella barbarie?
Un ossimoro, dici :mumble:
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.
ART.29 COSTITUZIONE
Più chiari di così....
Da sempre, fin dagli albori del mondo, gli Uomini e le Donne si sposano e hanno figli. Essere soli, vivere soli, non avere figli, non è una condizione Naturale.
"Non è Bene che l'Uomo sia solo: Voglio dargli un aiuto che gli sia simile" (Genesi 2)
Se c'è violenza e perdipiù reiterata, la separazione è giusta. Per tutto il resto Laura, c'è spazio per perdonarsi e ricominciare daccapo. Se i Bambini toccano con mano il Perdono, se lo vedono presente e vivo nella Famiglia, ciò sarà una pietra miliare nella loro esistenza.
Assisi, il Papa agli sposi: "Tiratevi pure i piatti ma alla fine fate la pace"
"Ai novelli sposi, io dico sempre: litigate pure, arrivate anche a tirarvi i piatti addosso. Ma mai finire la giornata senza fare la pace". E' sottolineata da un fragoroso applauso questa frase di papa Francesco, che il pontefice pronuncia a braccio nel discorso rivolto nella cattedrale di San Rufino ad Assisi.
https://video.repubblica.it/dossier/...459?ref=search
Chi sono queste Persone? Ectoplasmi? Fantasmi? Invenzioni? Raffigurazioni, come dici te? "idee astratte"?
“Evangelizzate con amore, siate missionari zelanti e gioiosi, non perdete la gioia!”. Questo il mandato di Papa Francesco alle oltre 400 famiglie del Cammino Neocatecumenale, inviate oggi ad annunciare il Vangelo di Cristo Risorto in ogni angolo della terra. Parole, quelle del Santo Padre, di cui hanno fatto tesoro soprattutto i 174 nuclei familiari che prenderanno parte alle nuove 40 missio ad gentes nelle zone più scristianizzate di Europa, America e Asia.
Queste missioni “ai gentili” sono uno strumento forte che il Cammino mette a disposizione dei vescovi, i quali confidano nelle testimonianze di amore e perfetta unità delle famiglie cristiane per riavvicinare alla Chiesa i lontani e i pagani. Sono tante le mamme e i papà che, insieme ai loro figli, rispondono a questa chiamata abbandonando casa, lavoro, affetti, certi che il dono più grande che l’uomo di oggi possa ricevere è conoscere l’amore di Gesù Cristo.
Lo stesso amore che loro stessi hanno sperimentato in prima persona, come raccontano Pedro e Carmen, coppia del New Jersey, genitori di sei figli, di cui uno in seminario a Dallas, inviati oggi dal Santo Padre per la missio a Philadelphia. “Dio mi ha realmente tratto da una situazione di morte” racconta Pedro a ZENIT, “vivevo nella strada, tra le gang, immerso nella droga. Il Signore mi ha reso un uomo nuovo, mi ha dato una moglie e dei figli, e soprattutto una famiglia cristiana. Abbiamo sentito quindi questa chiamata ad andare per il mondo ad annunciare l’amore che Dio ha avuto per noi”.
“Certo, non manca la paura – ammette – ma, come dicevo, ho già sperimentato che Dio mi ha aperto una strada nella morte, e mi ha dato la felicità… Al di là delle difficoltà che sicuramente incontreremo, confido in Lui”. “Sono più spaventata dai miei peccati che dalla missione”, controbatte la moglie; “però ricordo da dove Dio mi ha tratto e le grazie reali che mi ha dato – un matrimonio di 18 anni, sei figli – e che non merito”. Alla domanda, se i figli siano contenti di questa scelta dei genitori, rispondono direttamente i piccoli e dicono in coro: “Siii! Siamo contentissimi!”. “Siamo molto felici di fare questa missione – conclude Carmen – e non vedo l’ora di buttarmi e vedere ciò che il Signore ha preparato per noi”.
Già, perché come ha detto il Santo Padre nel suo discorso di oggi: “Il Signore sempre ci precede”, e prepara un cammino anche “nei posti più lontani” e “nelle culture più diverse”. Certi di questo, Miguel e Beatriz, una famiglia con quattro figli e sette “in cielo”, ha lasciato la Spagna lo scorso anno per partire a Manchester. “Inizialmente è stata dura – dice a ZENIT Miguel – la lingua, le usanze, il cibo… Siamo stati per un anno in una condizione di ‘umiltà’, non potendo comunicare, capire… Però Dio non ci ha mai fatto mancare il suo aiuto, oltre che rafforzando la nostra fede, anche donandoci cose concrete come la casa, il lavoro ecc”.
“Quello che più ha colpito me e mia moglie – prosegue il capo famiglia – è stato vedere come si siano subiti adattati i nostri figli, erano contenti già appena arrivati, hanno imparato anche un ottimo inglese!”. Questa missione, conclude, è “il nostro modo di dire grazie al Signore, per tutto quello che ha fatto, per la vita che ha donato a noi e ai nostri figli”.
Per gratitudine anche Cedric, Cristine e i loro quattro figli hanno deciso di partire in missione a Rajkot, in India. Un atto di fede straordinario considerando che il Paese è noto per le continue persecuzioni verso i cristiani. “I rischi sono tanti”, conferma infatti l’indiano in un timido italiano, “la maggior parte della popolazione è induista, alcuni anche fanatici. È tutto difficile. Anche se restiamo in India, inoltre, dobbiamo imparare un’altra lingua, un’altra cultura, è tutto diverso!”. Allora perché partire? “Perché la gratitudine nei confronti di Dio è più forte – afferma Cedric – abbiamo visto troppi miracoli e troppo amore per non poterlo condividere con altri”. Un esempio, racconta, “sono state le gravidanze difficili di mia moglie, ha rischiato molto, però abbiamo avuto fede, abbiamo pregato e Dio ci ha dato quattro figli. Veramente un miracolo: ogni bambino è stato un dono! I nostri figli sono consapevoli che la vita gliel’ha donata il Signore, quindi sono felici di partire”.
Un’altra bella testimonianza la offrono anche Paolo e Anna, giovanissima coppia di Trieste (lui 28, lei 25), padre e madre di due bambini piccolissimi, tra le famiglie inviate oggi in Asia. “Abbiamo incontrato Gesù Cristo, ci siamo sentiti amati e ci siamo resi disponibili ad andare in ogni parte a portare questo amore”, taglia corto Paolo alla domanda di cosa li abbia spinti a lasciare tutto e partire. “Non è sempre facile, la vita a volte pesa”, aggiunge, “ma confidiamo nello Spirito Santo, senza il quale non facciamo niente”.
“È veramente un miracolo che tutte queste persone partano per il mondo ad evangelizzare, lasciando la propria casa, le loro sicurezze”, commenta a ZENIT mons. Anthony Sablan Apuron, arcivescovo cappuccino di Agaña, nell’isola di Guam. “Soprattutto mi hanno colpito le famiglie inviate in Cina, disposte ad imparare una lingua nuova, una cultura totalmente opposta, a perdere la vita. Sono sicuro che il Signore le aiuterà”.
D’accordo anche mons. John McIntyre, vescovo ausiliare di Philadelphia, dove 12 delle famiglie inviate oggi partiranno per la missio ad gentes. “È stato un incontro molto bello e commovente – dice il presule – soprattutto aver visto la preoccupazione del Santo Padre per le famiglie e il suo interesse per i loro figli, ma anche la generosità di queste persone che si offrono in maniera così meravigliosa per la missione della Chiesa”. “Noi – prosegue – siamo molto grati a queste famiglie, a questi sacerdoti e seminaristi, soprattutto per il loro coraggio ad affrontare le sfide umane che gli si presenteranno: non solo la lingua e la nuova cultura, ma anche trovare lavoro, trovare una scuola per i loro figli. Sono certo però che riusciranno in tutto sostenuti dalla fede in Cristo, nella sua vittoria sui problemi, sul peccato e sulla morte”.
https://it.zenit.org/articles/missio...dine-a-cristo/
Carissima, se si è vincolati solo da un mutuo, poi le fondamenta crollano....
A me sembrano così chiare le parole del Papa: Non possiamo mettere come incipit al Matrimonio "vabbè, proviamo a sposarci, al momento siamo innamorati, poi vedremo". In questo caso ha ragione Axe: Meglio non sposarsi per niente! Già si parte col piede sbagliato. Col sospetto che l'Altro....potrebbe...un giorno.....
No Lady, il Matrimonio è molto, molto di più.
Nessuno, dipersè, è capace, di perdonare. Il Perdono è una prerogativa...una caratteristica di Dio. L'Uomo, naturalmente, odia, rende pan per focaccia, si vendica. Ma il Matrimonio diventa SACRAMENTO proprio perchè ci si sposa in 3, LadyHawke. Proprio perchè i coniugi si lasciano ogni giorno trasformare da Dio. Si lasciano "fare" da Dio. Capiscono e toccano con mano che è veramente Lui, che li unisce. Che fa comunione. Che rende possibile amarsi per sempre. Aldilà delle reciproche debolezze.
Cono, senza offesa, sei vittima di indottrinamento religioso.
Guarda se ci metti un buon avvocato, potresti anche ridurre in mutande il Vaticano!! :v
infatti, è una legge, mica la natura spontanea;
se leggi la storia di questo dettato - intervenne Moro, mi pare - l'aggettivo "naturale" è usato per contrapporlo a nozioni formaliste che avrebbero determinato l'ingerenza sello stato nella formazione della coppia, come durante il Fascismo;Citazione:
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
non certo che il matrimonio sia una cosa "naturale"; altrimenti, non ci sarebbe bisogno di disciplinarlo; posto che poi:
la legge stessa equipara la famiglia di fatto a quella fondata sul matrimonio, svuotando la dicitura, divenuta obsoleta, lettera morta; fino alle stesse unioni civili, e senza conflitto costituzionale, visto che il principio sovraordinato è quello dell'uguaglianza;Citazione:
Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.
questa è una favoletta; agli albori del mondo una coppia faceva un figlio e dopo 2 o 3 anni si formava un nuova coppia, oltre a procreazioni occasionali; la pluralità, non la monogamia indissolubile, è stata la regola, fino al matrimonio cristiano adottato attorno alla caduta dell'Impero romano;Citazione:
Da sempre, fin dagli albori del mondo, gli Uomini e le Donne si sposano e hanno figli. Essere soli, vivere soli, non avere figli, non è una condizione Naturale.
ma chi ha potuto, ne ha sempre fatte di cotte e di crude, tanto i potenti, quanto la gente semplice;
avere un solo partner per tutta la vita è quanto di più innaturale si possa immaginare; infatti, devi sperticarti in questo modo per argomentare e disciplinare la circostanza;
ora, una persona che volesse davvero matrimoni stabili, preso atto della cosa, giungerebbe all'onorevole compromesso per cui fino a quando c'è l'esigenza, le persone dovrebbero sperimentare e capire di che pasta sia è fatti; e solo una volta raggiunto un equilibrio psicologico ed esistenziale robusto, eventualmente sposarsi, incrociando le dita;
ma postulare un vincolo con la prima persona su cui si proiettano aspettative è un suicidio; cioè, lo puoi fare, ma è proprio lo stile yankee, con la gente che davvero si sposa 3 o 4 volte e poi smette, perché capisce...
su questo siamo d'accordo, ma ci vuole Modestia:
se trombi con una sposata e quella sul più bello invoca l'Altissimo, sei stato molto probabilmente fortunato, che quella è fatta così; forse, anche bravo;
ma non ce l'ha con te, e non puoi fraintendere e montarti la testa, eh... :asd:
Come supponevo non hai risposto alla mia domanda :D
Quindi si evince che se un marito, come il caso citato, cornifica reiteratamente la moglie questa deve abbassare la testa e ogni volta perdonarlo, rassegnarsi ad essere cornuta e aggiungo io pure mazziata!
Grazie Cono per la non risposta.:D
Ma che siano vincolati solo da un mutuo questo lo dici te, mica stai vivendo con la coppia in questione per sapere. Non si parte e si va da nessuna parte se non s'inizia amandosi per lo meno, poi bisogna guardare nella stessa direzione e avere progetti condivisi e crederci, chiaro ci si può sposare anche senza amore e solo per interesse ma non credo affatto che così le basi siano più solide, basta che l'interesse venga meno e patatrac.Dicevo appunto che anche le società e le imprese possono fallire.
Guarda che io finora dei giovani che hanno deciso di sposarsi non ne ho sentito uno che dice " proviamo a sposarci e poi vedremo" anzi sono felici e se decidono lo fanno spesso dopo un periodo di convivenza perchè convinti di volersi sposare. Nessuno ha la sfera di cristallo e prevedere il futuro.
Il matrimonio religioso Cono per la maggior parte è tradizione, invitati, festa, e pochi lo vivono per quello che dovrebbe essere cioè fede e sacramento, questo da sempre, lo si fa per regolarizzare l'unione davanti alla società, per veder riconosciuti davanti alla legge diritti e doveri, non so se adesso le coppie di fatto hanno tutti gli stessi diritti, altrimenti se ci si ama si può benissimo convivere senza bisogno di un contratto che attesti che i due sono una coppia.
Anche quello religioso alla fine è un contratto, al di là che lo si voglia presentare come sacramento.
Non c'è bisogno di contratti per amarsi.
Appunto Cono se il perdono è una prerogativa e caratteristica di Dio non si può pretendere il perdono da un essere umano, punto.
Come stai "predicando" tu in maniera così rigida riguardo il matrimonio, perdono, carismi veramente se uno avesse un minimo di fede gli scappa, fanno bene a non sposarsi più, ma certo sono anch'io a dirlo.