Muahahahahaha ahahahahaha ahahahah
Ma conosci il mio hinterland? Ci vieni spesso? Cavolo incontriamoci una volta Laurina: prendiamoci un caffè insieme, no?
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Davvero lo deve spiegare Cono? Non ci arrivi da solo? Prima le mutande ora il tatuaggio: il perdono nella coppia è qualcosa di molto più profondo, credimi. In ogni caso Bumble ha adottato il comportamento più maturo. È andato oltre....ha avuto tatto. Sensibilità.
no, figurati...
io non attribuisco colpe a nessuno;
prendo atto che nel mondo c'è una vistosissima corrente di pensiero conservatrice che tende a scaricare sullo status delle donne quelle tensioni sociali che si determinano quando le società si modernizzano e richiedono un contributo qualificato;
del resto, tu sei il primo a vivere questa crisi di adeguamento in famiglia:
cosa fa la tua figlia maggiore, che si è appena sposata ? il medico, no ? tu e Cona avete spontaneamente aderito alla cultura che le offre autonomia, invece di destinarla ad un ruolo vincolante e dipendente dal reddito del marito;
così funziona; piano piano si giunge ad equilibri nuovi, con Buona pace di Bauman e di tutto il cucuzzaro;
NO !
io ho scritto: meglio lasciar andare chi non è felice con me, anche a costo di una mia sofferenza, che però è limitata nel tempo e alle mie comodità egoistiche, invece di essere la sofferenza permanente di entrambi;
se proprio volessimo parlare di combattere e soffrire, si dovrebbe contemplare proprio questa lotta col proprio personale egoismo di trattenere chi ti lava le mutande mentre pensa che vorrebbe essere altrove;
tu dipingi un carceriere come un eroe, ma a me questa cosa fa ca'à, l'avesse pure detta il più grande filosofo della storia; io mi ci sono ritrovato, mio malgrado; non è proprio il mio, da' retta...
Era un segreto di famiglia, perchè ritenuto sconveniente: non era sposata, i figli vennero dati in adozione. Il padre era un signorotto locale, che poi sposò la vergine benestante. L'ho scoperto da adulta.
Quindi è colpa nostra se siamo uccise ? E pensi che siano uccise solo le donne "aggressive" ? Beh, non sei l'unico a pensarlo, lo pensano anche tanti agenti di polizia che non raccolgono le denunce delle donne maltrattate, o le minimizzano. Lo pensano i giornalisti che vanno a cercare l'amante per giustificare l'omicidio.
Io a questo punto rivaluterei l'essere usate per una notte: potrebbe essere vantaggioso :v
no, non ti credo perché non argomenti, come al solito;
il perdono presuppone una colpa, o un dolo; tu hai fatto questa cosa che non andava fatta, ma ti sei sbagliato, oppure, se hai voluto farla, ti sei pentito; ok, ti perdono;
ma quando c'è una divergenza su questioni che non sono di per sé censurabili - se non sulla base di un presupposto iniquo - che caxxo c'entra il perdono ?
come dire: ti perdono perché sei uscita con le amiche ! :asd:
Brava! Grazie di aver rimesso al centro il problema fondamentale del topic dopo la digressione su mutande e tatuaggi. La mia risposta è: tutti e due. Tutti e due devono ripensarsi, ri-scoprirsi, ri-leggersi......RI-AMARSI. Così non è possibile continuare. Siamo fatti per incontrarci, per vivere insieme. Soli si muore.
Se l'umanità avesse dovuto capire ed apprendere dai tuoi discorsi, l'estinzione poteva essere già avvenuta.
A parte ripetere le tiritere, i soliti concetti che girano intorno, chi siamo e cosa dobbiamo fare lo sai solo te, forse nemmeno te. Sembri sempre e solo a discutere per fare gallinaio, mai chiarezza.
Guarda, ultimamente ho conosciuto un suo vecchio amico (anche se è più vicino all'età mia che alla sua) comunista fino al midollo. Quando glielo ho detto, mi fa "Occhio, che è una persona di cui non fidarsi: è comunista, non ha mai lavorato in vita sua ed è un provolone" :asd:
Mah, io ad esempio non ho mai nascosto i miei tatuaggi, anche se so che lui li detesta. Anzi, più li critica e più mi diverto. Così come mi critica le minigonne. Mia sorella al contrario li ha sempre fatti di nascosto e senza dirgli nulla perché temeva il giudizio. Ci sono persone che hanno paura del giudizio altrui.
Combattere ha senso se c'è ancora amore. Ma se ad un certo punto uno non combatte più è perché non c'è più l'amore. Almeno da una delle due parti. Io ho sempre combattuto per la mia relazione. 17 anni, per tenerla in piedi. E dove mi ha portato? Col senno di poi, forse, avrei dovuto combattere meno e lasciare andare, ad un certo punto. Invece la prima volta che mi ha lasciato per un'altra, che ho fatto? Ho aspettato e quando è tornato l'ho perdonato, me lo sono ripreso, ho investito tempo ed emozioni per sistemare le cose. Per cosa? Perché sei anni dopo mi lasciasse di nuovo per un'altra. Combattere, come dici tu, può avere senso solo in certe situazioni.
Eh no, Cono.
La donna si è evoluta. E non è schiava, ma è finalmente libera, di essere se stessa a pieno, di fare quello che vuole, di cercare la propria realizzazione personale. Ognuna a modo suo. C'è chi si sente realizzata a fare carriera, chi si sente realizzata a mettere su famiglia, e non è che una sia migliore dell'altra, semplicemente, ognuna sceglie quella che è la sua vocazione. E dovrebbe poter farlo senza il timore di essere giudicata, o di essere additata se non rispondi all'immaginario storico che si ha dell'essere donna.
E ci si lamenta, certo che si, se poi sulla propria strada si trovano uomini che non sono all'altezza, che non sanno valorizzarti, che vorrebbero cambiarti, che non riescono a tenere il passo, che preferiscono scappare invece che cercare di capire la donna che hanno accanto. Perché scappare è immensamente più semplice.
Tu chiedi "accettiamo lo status quo?". Direi di no. E quindi, cosa suggerisci di fare? Perché il problema è proprio li: tu vorresti vedere le donne fare un passo indietro, nel proprio percorso di realizzazione, per andare incontro a questi poveri uomini che non le capiscono?