La mia mia idea di passato, presente e futuro è rappresentata da un albero frondoso, le radici sono il passato, il tronco il presente, i rami e le foglie il futuro, se togliessimo una parte, la nostra esistenza non avrebbe molto senso.
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La mia mia idea di passato, presente e futuro è rappresentata da un albero frondoso, le radici sono il passato, il tronco il presente, i rami e le foglie il futuro, se togliessimo una parte, la nostra esistenza non avrebbe molto senso.
Davvero una bella immagine, molto concreta e coerente, Ninag.
Grazie
Dal passato si deve imparare, nel presente vivere e nel futuro sperare sempre che le cose vadano sempre in meglio...
Almeno io la vedo così.
No ale; prima non c'erano questi ritmi. Il lavoro era forse più duro, ma ancora a misura d'uomo. Oggi devi essere poliedrico, flessibile, scattante, performante, competitivo. H24! E trasmettiamo queste assurdità anche ai nostri figli; che dopo scuola devono andare a nuoto, a tennis, a violino, a danza eccetera. Dopodichè possono tornare a casa per fare i compiti del giorno dopo. Se ci rientra - ma non è detto - anche cenare e dormire. Povere creature, che già a dodici anni hanno bisogno dello psico-terapeuta
Ti rispondo anche io, RestodelCarlino, scusa ma la riflessione è d'obbligo.
Prima al tempo degli schiavi o a quello dei servi della gleba?
Prima al tempo dell'emigrazione italiana verso le miniere belghe o prima (si fa per dire) al tempo della raccolta agricola pagata 3 euro al cassone?
Prima nell'alto medioevo all'epoca della prima rivoluzione industriale?
Prima nel primo novecento o prima quando?
Vogliamo parlare di sfruttamento e assenza di diritti?
Meglio prima o meglio "oggi"?
Pace, ma dimmi la verità, tu leggi qualcosina ogni tanto, giusto per avere una pezza d'appoggio a quanto sostueni?
Perchè sai il pensiero critico richiede fondamenta solide, altrimenti certe affermazioni non stanno in piedi.
La risposta si riferiva a quel che ha detto Pace.
Si è capito, spero.
Si, ho capito la vostra domanda; la mia non era una riflessione - diciamo così - sindacale. Ma esistenziale. Prima c'era un tempo per ogni cosa. Per il lavoro, per la famiglia e per dormire; oggi è tutto un corri corri frenetico e convulso. Lo sappiamo, lo percepiamo che stiamo correndo. Ma non per cosa
Infatti bisogna attendere la fine senza sudare.
Bisogna rimanere asciutti, in varie parti del corpo, stirare i vestiti da indossare, le scarpe da calzare (no tacchi 12, care mie!) ed esercitarsi a tenere la corretta posizione.
Ci sono una gamma di esempi:
Esercitarsi nella posizione del faraone
Oppure a tenere la posizione della farfalla che ha perso la polverina sulle ali
La posizione da arista con le patate
La posizione del carciofo in umido
Oppure quella della melanzana imbottita
Tutto ci offre un esempio da seguire e allora: basta sudare, stiamo calmi calmi e attendiamo millenaristicamente che passato, presente e futuro facciano un bel botto!
C'è chi invece trova più appagante l'attività fisica, lo sport, la palestra, oppure praticare lo yoga adeguando anche a chi ha disabilità e limitazioni fisiche e / o scarsa salute.
Ognuno sceglie cosa è meglio e più appagante per sé stesso, quindi non è che la tua scelta sia migliore rispetto ad altre.
"Prima non c'erano questi ritmi di lavoro" quando?
Me lo chiedo anche io, considerando la vita che hanno fatto i miei nonni, contadini e che i loro figli operai in fabbrica che in media comunque ( i figli) sono campati più a lungo dei genitori.... c'è proprio da chiedersi quando si stava meglio?
Qual'è l'epoca "d'oro"?