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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Certamente: le varie religioni, nel tempo (come le filosofie, le leggi etc) sono la risposta della "intelliggienza" per risolvere il contrasto di interessi tra sopravvivenza propria e sopravvivenza della stirpe.
beh, non è una spiegazione ultimativa, però: a me della stirpe, dopo di me, può non importare nulla; perciò rimandi ad un "valore" che non è "naturale";
Citazione:
Lo scrissi anche tempo fa, non ricordo dove. Le "religioni" sono un mezzo, non un fine.
La "religione" (e relativo "deus ex-machina" che spiega tutto, consola, punisce, premia etcetcetc)
guarda che in effetti non è più così; alcune dottrine postulano esplicitamente l'assenza di remunerazione esterna - il Protestantesimo e, credo, l'ebraismo - ma in fondo pure le altre operano una tale finzione che il credere è in effetti in un sacro fine a se stesso;
Citazione:
puo' essere (ed in effetti, sotto varie forme, lo é) una risposta facile (o presunta tale), in quanto evita la fatica del pensiero.
Sia pure. Ma carica sulle spalle tutto il bataclan "confessionale", depositaridellaveraparola compresi. Non so quanto sia un affare.
Preferisco far la fatica di pensare.
IMHO
beh, fino a Kant ci hanno pensato tanto, eh... :asd: poi quello scostumato orientale è andato ad aprire il giocattolo per vedere com'era fatto dentro e ha azzerato tutto;
varrebbe la pena non essere troppo limitati sugli aspetti inopinati dell'argomento; ovviamente, non parlo delle dottrine, spesso noiose e in pratica opprimenti, ma dell'investimento aristotelico nella non-contraddizione che il sacro rafforza;
cioè, l'affidamento/fede non riguarda solo la tua certezza che il tuo compare crede talmente alle vergini che lo aspettano da non cambiare idea una volta che si trova nella cabina del pilota sopra Manhattan, ma anche che quell'ineffabile lo intendete nello stesso modo;
pensa a quanto questo era un problema per Wittgenstein e per tutta la filosofia e la scienza moderne;
quando quelli dicevano: in principio era il verbo , non era uno scherzo; significa postulare un mondo delle idee autonomo dall'esperienza immanente; dirai: sì, ma che me ne faccio di una considerazione del genere ? vero anche questo;
tuttavia, hai - come dato di realtà sperimentale - un potere costitutivo delle parole, per cui distingui sentimenti - altrimenti ineffabili o troppo simili - come convenzione che hai strutturato in un contesto di sistema/linguaggio;
per cui, il sacro finisce per essere in qualche modo il pegno del senso/significato dello stesso linguaggio, come l'oro della moneta cartacea;
ovviamente - quello che Cono non capisce del teista Kant - si tratta di un sacro relativo dell'individuo, buono per i suoi simili, ma legge immorale per altri, miscredenti o diversamente credenti.
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La fai troppo complicata per un semplice (de coccio) come me.
Io so' tèra-tèra: il sistema "essere vivente" (sia batterio, merluzzo, zanzara, essere umano) ha un solo "Valore naturale": la sua "perennità ".
Gli elementi componenti sono mossi dall'istinto di conservazione, in questo "disegno" Inconsciamente. E' nel DNA, o nella milza, o nella pineale o sotto le unghie. Vassapé. Un umano (giullare a tempo perso), ponendosi delle domande, arriva a questa conclusione. Ipotetica o teorica che sia.
Altri ad altre. In maniera del tutto legittima. E sicuramente validissime: teoria e non ipotesi.
In ogni caso, gli "utensili" dell'umano sono l'intelletto e la socialità. In generale. Ed usando ambedue, l'umanità progredisce.
Questo, in due parole, é il quadro. tèra-tèra, per un ignorante de coccio. La Storia, o, meglio, la cronaca storica mostra come gli utensili sono stati usati dal "sistema umanità" per sopravvivere ed evolvere e le religioni ed il loro presupposto ultraterreno hanno avuto il loro peso, non trascurabile. Anzi, determinante. Se il risultato sia il migliore dei possibili, vassapé. Non sono Pangloss.
Certo, che la faccio "facile": so bene che se vogliamo esaminare la realtà da un altro punto di vista, ingegneresco, l'attività umana é un insieme complesso di processi non-lineari: "caotici" (:D ), come si definiscono "giornalisticamente", ma assolutamente deterministici. Le "equazioni" per interpretarli sono difficili a scrivere, quasi impossibili da risolvere ed influenzate dalle condizioni iniziali ed al contorno.
Quindi, per "risolverle" occorre usare metodi semplificativi e tecniche particolari (attrattori, spazio delle fasi, Poincaré a tuttandare....etc etc etc ). Per campare al quotidiano, analogamente, si usano scorciatoie e semplificazioni: avere un "deus ex-machina"e tutto il bataclan annesso e connesso, perché no? Semplifica di molto le cose. E cosi' é stato per millenni. Ed é, mutatis mutandis.
Almeno, finché non ammazzi uno perché il tuo é migliore e non vuole che si beva il vov :D
IMHO.
...secondo l'ultima proposizione di un mezzo-pazzo, dovrei 'sta zitto....
Aveva ed ha raggione.
:D
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
La fai troppo complicata per un semplice (de coccio) come me.
Io so' tèra-tèra: il sistema "essere vivente" (sia batterio, merluzzo, zanzara, essere umano) ha un solo "Valore naturale": la sua "perennità ".
Gli elementi componenti sono mossi dall'istinto di conservazione, in questo "disegno" Inconsciamente. E' nel DNA, o nella milza, o nella pineale o sotto le unghie.
ti manca un elemento: la consapevolezza umana della propria scomparsa; puoi avere comportamenti sacrificali inconsapevoli nel mondo animale, di cui pure facciamo parte;
ma l'elaborazione prospettica della morte produce ideologie, che più o meno possiamo escludere tra i merluzzi e le zanzare; forse il merluzzo un giorno potrà comunicare che non vuole il parmigiano nelle ricette che lo riguardano :D
è il solito vecchio dilemma della cultura come natura;
il punto sarebbe, però: puoi davvero limitare la nozione di sacro ad una funzione dispensabile ? o fa parte di un pack inscindibile di funzionalità aggregate che lavorano solo in sinergia ?
sarebbe lana caprina, nel primo caso; ma nel secondo si tratta - non piacendo una "religione" - di sostituire il pezzo con un'altra cosa che assolva allo stesso ruolo nel pack, in tutto quel processo di affidamento su cui riposa la vita sociale.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
ti manca un elemento: la consapevolezza umana della propria scomparsa;
:nono:
Non mi manca. Non ho ben definito il termine "Transeunte", che ho usato due volte in questa discussione. Come "Umano eccetera" so benissimo che la mia esistenza ha un termine, senza ipotetici futuri più o meno eterni.Ed ho definito "la ragione della mia esistenza", in termini generali. Che altri non abbiano o temano...certo. Come ho scritto nel post introduttivo, ognuno "mette i mobili" che preferisce per vivere la sua eseistenza etc e non mi ripeto.
Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
:mumble:
...omissis... Transeunti...omissis...
Considero "il sacro" come un accessorio, un mezzo.
Non "La ragione/cardine dell'esistenza o di come viverla"
A qualcuno é utile. Ben per lui.
Per me, no. Una rasoiata e via.
L'intelligggggienza permette di "vivere bene la socialità", senza "sostegni/rivelazione".
E' nel DNA...o nell'ombelico, vassapé
IMHO
IMHO
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Ma siccome è tutto un parlare di niente che viene dal caso, piani divini, dio padrone della vita e della morte, non si capisce come è quando Dio ci mette del suo e noi dobbiamo metterci del nostro.
Perché se ti viene l'infarto, chi ti stura le arterie o ti rianima col defibrillatore, sta facendo o no la volontà di Dio?
Boh...l'unica certezza è il fiato dalla dentiera di chi pretende di sapere cosa l'amico invisibile pensi e voglia.
Certo che sta facendo la volontà di Dio!
Per la Vita, Laura. Pro Vita. A favore della Vita: sempre!
Save the children, Emergency, Sea Watch, Caritas, Comunità di Sant' Egidio eccetera. Tutte si muovono per la Vita, per salvare Vite Umane.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
Io sono favorevole alla mia eutanasia e a quella di chiunque voglia decidere per se’
Si, molto giusto
"Maria, se mi troverò in quella condizione, staccami la spina" È esatto? È questo che dirai a tua figlia?
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Ma come fai a sapere se il piano di Dio per quella perdona è la malattia e la morte?
Se è padrone delle nostre vite lo sarà in un senso e nell'altro. Quindi come fare a sapere se facciamo bene o no?
Il fiato dalla dentiera come il tuo, che gira la frittata secondo ideologia, desideri e paturnie in assenza della voce dell'amico invisibile lassù, serve a poco.
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Te l'ho detto ieri: Dio è l'Autore e l'Amante della Vita. Lo rivela Lui stesso, continuamente, nella Bibbia. Ed ha mandato Suo Figlio a morire per noi proprio perché Essa diventi Eterna. Anche per noi. :love:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
:nono:
Non mi manca.
intendevo che manca nella comparazione col resto del mondo animale, mentre è un aspetto, direi, rilevante nel quadro del pensiero umano;
Citazione:
Considero "il sacro" come un accessorio, un mezzo.
Non "La ragione/cardine dell'esistenza o di come viverla"
A qualcuno é utile. Ben per lui.
Per me, no. Una rasoiata e via.
L'intelligggggienza permette di "vivere bene la socialità", senza "sostegni/rivelazione".
E' nel DNA...o nell'ombelico, vassapé
IMHO
aspetta: "sacro" non è necessariamente qualcosa di riconducibile a rivelazioni di contenuto vario;
sacro è anche tutto il contenuto arbitrario delle ideologie, cioè non riconducibile a qualche utilità; se pinco pallino è vegano e non mangia l'orata attribuisce un valore che non implica un'utilità, una convenienza in senso stretto; idem se io postulo l'uguaglianza degli esseri umani, quando potrebbe convenirmi diversamente; anche perché in effetti NON siamo affatto uguali;
si tratta di allocazioni autoritative ed arbitrarie di valore, sacralizzazioni;
il punto sarebbe: una società può farne a meno ? ed eventualmente, cosa potrebbe succedere se in astratto ipotizzassimo un modello sociale del tutto privo di senso del sacro ?
io non ho risposte pronte, beninteso; ma la domanda non è proprio banalotta;
io faccio benissimo a meno del prete o dell'imam che mi dice come dovrei vivere secondo i dettami di un presunto dio così o cosà; ma il sentimento del sacro mica si esaurisce a quella roba lì, eh...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
ma il sentimento del sacro mica si esaurisce a quella roba lì,
"il sacro": me lo vuoi definire?
(non alla cono, per piacere: una definizione di una riga)
Certamente, non mi sono spiegato bene.
Cerco di chiarire: l'insieme "sinergico" di intelligggiiienza (strafalcione, perché non sono più certo della corretta dizione) e socialità crea (IMHO) nell'essere umano "l'etica" (in senso lato) che gli permette di gestire gli individualismi e far evolvere la specie. Inconsciamente, é nel DNA o dintorni. Da qui nascono religioni, leggi, filosofie etc. Tutti "mezzi". Tutti importanti , utili, spesso indispensabili in certi momenti storici.
Non ne nego né l'esistenza ,né l'importanza. Nego che siano conseguenza di una "rivelazione" e affini. Un nucleo "umano" a casadiddio in mezzo a nessunposto, isolato da tutti...ha la sua etica, la sua religione, la sua filosofia: ha "ammobiliato" al meglio la sua esistenza. Come? vassapé. Come gli pare e puo' "vivere l'esistenza". "Sacro"? boh.
Idem per me, nel cuore dell'Europa del Terzo Millennio dell'era volgare: ho ammobiliato col risultato del mio "vissuto".
E non mi serve altro.
Dico solo questo: le "risorse", sono nel nostro DNA o là attorno. Ciascuno le usa come crede. Elemento nella "legge dei grandi numeri" o nella "Teoria del caso"...tutto quello che l'essere umano fa é per la sua sopravvivenza (e lo sa bene) e per quella della "stirpe" (in senso lato, ovvio), pur non sapendolo. Ripeto: grandi numeri e teoria del caos= l'esistenza umana :D
Tutto qua. Senza "Rivelazioni" e "Tavole della legge".
Certamente, l'esperto logico-dialettico (MaestroGiudice e Catechista a tempo perso), potrebbe farmi notare che quanto scrivo é l'ennesima dimostrazione dell'esistenza di Lui: chi ha creato il DNA e di conseguenza questa "etica/bontà" innata?
Ed io risponderei:
"Perché no? E' il seguito che non mi quadra: il fatto che un bel giorno (storicamente determinato, come ha asserito il MaestroGiudice da Empoli) un certo signor Adamo Lo abbia offeso a morte con "il peccato" originale....e tutto il barabantricchetracchezumpapà conseguente, doloresofferenzamale*cattiveriaunghiaincarnitamorte comprese. Non ho elementi né per affermare un "creatore (quale ne possa essere la forma/sostanza..e tutte le categorie stagiritiche)", né per negarne l'esistenza. Sicuramente, se ci sia (o ci fosse stato), non starebbe a perder tempo* (*inesistente quanto infinito, é vero) appresso a noi."
Sempre e soltanto IMHO
*male
sbaglio: per quello c'é lo Dimonio.
O no?
e lo Dimonio...'ndo sta?
Vassapé: dubbio peggio che amletico.
:mumble:
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
"il sacro": me lo vuoi definire? (non alla cono, per piacere: una definizione di una riga)
ci ha già pensato l'orientale Immanuel: l'imperativo categorico, distinto da quello eventuale, è utile, conveniente...
per dire - sennò poi mi dici che sei de coccio - se Vega si trovasse ultima persona sul pianeta su un isola deserta, tratterebbe il gatto o il cane nello stesso identico modo in cui lo tratta a S. Giovanni, dove si potrebbe ipotizzare una convenienza sociale in senso psicologico, di aggregazione, ecc... quello è "sacro" e ab-soluto, indipendente da valutazioni di opportunità;
cosa implica in termini concreti un generale affidamento verso il comportamento di Vega, fungibile all'infinito e per miliardi di persone ? di questo si può discutere; e allora si dovrebbe parlare del prigioniero che non parla per non tradire i commilitoni, sapendo che verrà torturato e morirà; per quanto in quegli istanti possa farsi spettatore della celebrazione postuma del suo eroismo, non è proprio qualcosa di impacchettato nel kit doppia-elica;
ma vale anche per gli ultras della curva, per i mafiosi o per Hitler, per il gruppo wa delle mamme dell'asilo quando ne delegano una a custodire tutti; senza una quota/garanzia di trust fondata ultimativamente sul oggetti di sacro condiviso difficilmente fai funzionare qualsiasi cosa, a partire dalla finanza che sorregge chi ci dà da mangiare; puoi essere bravissimo, ma quando manca la fiducia nella buona fede altrui, si ferma tutto, anche se in termini di mera utilità non dovrebbe, come ha capito Keynes a suo tempo;
equivocare il peso del sacro costa caro, in un senso o nell'altro, perché sottovaluti o sopravvaluti ciò che sono o non sono disposte a fare le persone e gli aggregati.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
...(omissis)... poi mi dici che sei de coccio ...(omissis)
:mumble:
Esatto!
So' de coccio: non ho capito nulla. :wall:
:dunno:
Avevo chiesto, semplicemente,
Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
"il sacro": me lo vuoi definire?
(non alla cono, per piacere: una definizione di una riga)
Provero' a rileggere ancora e ancora....e ancora
:bua:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
:mumble:
Esatto!
So' de coccio: non ho capito nulla. :wall:
:dunno:
Avevo chiesto, semplicemente,
Provero' a rileggere ancora e ancora....e ancora
:bua:
la riga:
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
ci ha già pensato l'orientale Immanuel: l'imperativo categorico, distinto da quello eventuale, è utile, conveniente...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
la riga:
Sei un gran furbone...:D
...ma...
avevo chiesto
Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
non alla cono, per piacere
quindi, niente copincolla
:mmh?:
...ma va bene cosi...
:approved: :D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Sei un gran furbone...:D
...ma...
avevo chiesto
quindi, niente copincolla
:mmh?:
...ma va bene cosi...
:approved: :D
ma è chiaro così ?
perché se è chiaro, a meno di non fare come Cono e svicolare, si apre la questione di spiegare il comportamento non utile - consapevolmente non utile o autolesionista - fondato su quell'astrazione di sacro, e poi vedere - ipotizzare, perché non avviene nella realtà - se le cose funzionano anche senza.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
ma è chiaro così ?
perché se è chiaro, a meno di non fare come Cono e svicolare, si apre la questione di spiegare il comportamento non utile - consapevolmente non utile o autolesionista - fondato su quell'astrazione di sacro, e poi vedere - ipotizzare, perché non avviene nella realtà - se le cose funzionano anche senza.
Chiaro che no.
E meno ancora il seguito
:dunno:
E' certo che il "sacro" (seppur esaurientemente definito e spiegato :D ) non fa per me;
Il coccio é profano.
...ed ha perso il filo.
:bua:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Chiaro che no.
E meno ancora il seguito
:dunno:
E' certo che il "sacro" (seppur esaurientemente definito e spiegato :D ) non fa per me;
Il coccio é profano.
...ed ha perso il filo.
:bua:
non capisco: cosa non ti è chiaro; riprendi quanto ho scritto in una riga e spiega, per favore
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
non capisco: cosa non ti è chiaro; riprendi quanto ho scritto in una riga e spiega, per favore
Ho chiesto cosa tu intenda/definisca per "sacro" nei tuoi interventi. Non ho capito nulla delle risposte.
Lo so, so' de coccio. Ed irrecuperabile.
:dunno:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Ho chiesto cosa tu intenda/definisca per "sacro" nei tuoi interventi. Non ho capito nulla delle risposte.
Lo so, so' de coccio. Ed irrecuperabile.
:dunno:
è un valore, e connessi comportamenti ritenuti come doverosi a prescindere dalla convenienza o utilità;
cioè, l'imperativo categorico kantiana, grosso modo;
ancora difficile?
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Ma "Kante" icché ne sapea di biologia?:D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Ma "Kante" icché ne sapea di biologia?:D
penzo i'ggiusto, ma stava di mórto ni'ssuo, e lì ci capiva abbéstia :D
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Citazione:
si apre la questione di spiegare il comportamento non utile - consapevolmente non utile o autolesionista
Chi ha definito il comportamento non utile, autolesionista?
Non tutto pare girare solo sull'individuo.
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Originariamente Scritto da
Vega
Chi ha definito il comportamento non utile, autolesionista?
Non tutto pare girare solo sull'individuo.
che vuol dire ?
in effetti, se osserviamo cosa succede, da millenni in cui abbiamo testimonianze, è che la coscienza di essere deperibili spinge al rafforzamento della propria identità mediante l'introiezione di valori assoluti e non-negoziabili, astrazioni;
tant'è che il più delle volte le religioni "orientali" hanno elaborato esattamente il distacco dalla "mente", quale sede dell'identità, che sarebbe l'antagonista, l'ostacolo maggiore alla sopportazione dell'idea di annullamento nella morte;
i feticci sacri, non-negoziabili sono innumerevoli, e ognuno se li compone a seconda della propria cultura:
essere tifoso della Fiorentina non è conveniente, nell'ottica propriamente agonistica :asd:
ma soddisfa un investimento identitario antagonista, analogo al tifo per i pellerossa, dove il generale Custer è Agnelli/Juventus; i senesi hanno cominciato sta storia del palio quando i Medici hanno spianato tutto, e allora era necessario rivedere le identità e trovare nuovi rivali, a 200 mt da casa;
se il giovane Falorni o Pucci emigra a Chicago, dopo qualche anno potrà pure simpatizzare per i Bulls, ma difficilmente smetterà di sentirsi legato alla Viola e ostile alla Juve, anche se oramai non ha alcun vincolo comunitario quotidiano con quella realtà;
ma sarebbe ovvio a qualsiasi persona dotata di buon senso e capacità di osservazione dei comportamenti umani che l'identità che le persone assumono si fonda su elementi non-negoziabili, allocazioni autoritative di valore, individuali - e pro-quota anche collettive e condivise - che si traducono in forme più o meno esplicite di liturgia, di "sacro", spesso contorte, ma quello è;
lo è pure il nichilismo del distruggerle, come affermazione identitaria distinta, tipo il tifoso viola che tifa contro la nazionale, composta spesso da tanti gobbi ed espressione del "potere", ma anche dei piercoli del contado, campigiani, pratesi, del paesello ostile o immigrati dal sud; Juve in trasferta, Calabria deserta l'hanno inventato qui, eh...
per il comunista torinese Togliatti, juventino, chissà perché, quella era proprio la squadra-feticcio del proletariato immigrato, benché del "padrone", e persino adottata dai Savoia, laddove in effetti il "popolo" torinese di S. Paolo è graniticamente torinista, come i testaccini tifano Roma;
la questione è che i meccanismi della natura possono spiegare l'investimento sociale iniziale di questi vincoli-feticcio in termini di utilità, finché c'è, ma molto meno l'attaccamento identitario ad essi nel momento in cui l'utilità termina, o addirittura quell'attaccamento nuoce alla sopravvivenza ed è contrario all'istinto;
il sacrificio di Isacco sarà pure un mito, ma è accaduto che alcuni boss mafiosi sacrificassero un figlio o una figlia come pegno al sacro vincolo della legge mafiosa, e ancora fresca abbiamo la storia di quei genitori che hanno trucidato la figlia, rea di non volersi sposare secondo l'ortoprassi musulmana con chi dettava la famiglia; riesci a concepire qualcosa di meno "naturale" ? eppure...
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Citazione:
la questione è che i meccanismi della natura possono spiegare l'investimento sociale iniziale di questi vincoli-feticcio in termini di utilità, finché c'è, ma molto meno l'attaccamento identitario ad essi nel momento in cui l'utilità termina, o addirittura quell'attaccamento nuoce alla sopravvivenza ed è contrario all'istinto;
Sei sicuro che sia effettivamente così, che l'utilità in effetti termini effettivamente?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Sei sicuro che sia effettivamente così, che l'utilità in effetti termini effettivamente?
beh, se si prescinde dall'investimento nel sacro, sì; è un fatto oggettivo; se, invece, contempli un appagamento psicologico-identitario, allora ti poni nell'ineffabile che ricomprende quel sacro come un elemento reale; cioè, pure a Chicago, dove la gente non sa nemmeno che esistono la Viola e la Juve, io resto tifoso, perché sono questo, e non me lo toglie nessuno;
è il solito vecchio e irresolubile dilemma di quanto la cultura sia "natura" in senso deterministico; puoi anche addurre grossolane spiegazioni fisiologiche, ma se queste non ti consentono una previsione, nemmeno stocastica, di certi fenomeni, per il momento devi - nel senso che è più efficiente - contemplare la cultura del sacro come una componente oggettiva del quadro, visto che ti offre più indicazioni per spiegare il funzionamento del sistema; es:
se in un autogrill si accoltellano tra tifosi di Roma e Napoli lo prevedi in base a quello schema esplicativo, e non in base ai profili biologici delle persone coinvolte; la realtà oggettiva è che c'è della gente che paga e si allontana dalla famiglia, per rischiare una coltellata in cambio di una remunerazione identitaria frutto di un costrutto/astrazione che non ritrovi, non dico tra "gli animali", ma nemmeno nel sovra-insieme dei mammiferi.
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Perché grossolane spiegazioni fisiologiche? Non c'è nulla di grossolano ed il quadro sarebbe un pò più ampio da spiegare in realtà a livello do comportamenti.
A questo punto mancherebbe un perché della persistenza del sacro in quella che pare essere la fine dell'utilità. Però vorrei capire chi e perché ha definitio oggettivamente inutile e dannoso il comportamento quando sembra non conveniente.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Perché grossolane spiegazioni fisiologiche? Non c'è nulla di grossolano ed il quadro sarebbe un pò più ampio da spiegare in realtà a livello do comportamenti.
grossolano è il fatto che non puoi formulare una teoria che preveda i comportamenti su base fisiologica;
mentre se lo fai su quella sociologica e antropo-culturale funziona, molto meglio; questo è esattamente un approccio scientifico;
prova a dialogare con le assicurazioni o le agenzie scommesse e te ne rendi conto subito :asd:
Citazione:
A questo punto mancherebbe un perché della persistenza del sacro in quella che pare essere la fine dell'utilità. Però vorrei capire chi e perché ha definitio oggettivamente inutile e dannoso il comportamento quando sembra non conveniente.
ti serve un "personaggio autorevole" ? :asd:
ti basterebbe conoscere la storia, che è un infinito susseguirsi di sciocchezze sesquipedali suggerite dall'investimento identitario nel sacro, contrapposto ad una razionalità comprovatamente disponibile;
la nobiltà medievale francese si è fatta massacrare dagli arcieri del popolo inglesi a più riprese, pur di non rinunciare ad esporsi in una certa forma "liturgica" in battaglia;
lo stesso ha fatto Hitler, in mille modi; e pure Stalin ha salvato le chiappe solo quando ha fatto appello al sacro amor di patria, e non del comunismo; nel 1915, noi abbiamo mandato al massacro 6/700 mila persone per ottenere più o meno quello che la razionalità suggeriva potesse essere ottenuto gratis; 25 anni dopo abbiamo ripetuto l'azzardo;
i nostri Orsini e orsacchiotti vari, gran scienziati e dottori, razionalmente prevedevano che gli ucraini in tre giorni si sarebbero arresi, e così Putin; Putin ha già vinto !, dicevano :D
potrei continuare per migliaia di pagine...
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I comportamenti dei personaggi famosi non fanno testo nel senso di una spiegazione del fenomeno e di qualcuno o più di uno, biologi, sociologi ecc... che abbiano spiegato in senso di anomalia, aberrazione, non naturali, certi comportamenti.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
I comportamenti dei personaggi famosi non fanno testo nel senso di una spiegazione del fenomeno e di qualcuno o più di uno, biologi, sociologi ecc... che abbiano spiegato in senso di anomalia, aberrazione, non naturali, certi comportamenti.
guarda che io ti ho citato dei famosi solo perché li conosci; ma illustrano la regola, e cioè che le persone si comportano quasi sempre in modo irrazionale - rispetto al grado di razionalità che si può loro mediamente attribuire - proprio per motivi culturali, il cui rimando arbitrario finale è un sentimento del sacro, variamente coniugato;
senza sacro, non hai culture consolidate e coese, fiduciarie; e senza culture coese non hai una "società", ma aggregati tendenzialmente centrifughi e instabili, in un conflitto permanente impossibile da governare;
ripeto: "sacro" è il fondamento arbitrario e autonomo di qualsiasi ideologia, più o meno addobbato da liturgie varie.