Fra ricerche e fiato dalla dentiera condito da solito sconcerto c'è differenza.
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sì, una biblioteca di antropologia :D
se tu, invece di quotare cose improbabili, utilizzassi il tuo tempo per studiare, impareresti che prima dell'agricoltura e della proprietà terriera la famiglia come la intendi tu non esisteva;
per centinaia di migliaia di anni gli esseri umani hanno vissuto in clan, dove chi avesse inseminato chi contava poco e tutti si prendevano cura di tutti; cosa che si osserva ancora oggi in diverse civiltà, per esempio in Africa, dove spessissimo il ragazzo che incontri ha 20 fratelli dallo stesso padre ed è cresciuto con la madre, le zie e ha fratelli di secondo letto della madre.
vabbè, quegli enti registrano dati; ma l'esperienza di millenni ti dice che non riesci a modificare certi comportamenti sociali spontanei; se tu fossi stato uno dei primi cristiani nella Roma del III° secolo, avresti abbandonato la tua fede per dar retta a qualche solone che predicava gli antichi valori di Roma contro la decadenza ?
non credo;
col Cristianesimo, l'Impero è crollato; embè ? mica è finito il mondo.... è finito quel mondo; i soloni so' morti, e gli altri sono andati avanti, punto.
Stellino caro, ti ho già detto che non puoi appellarmi con "ragazza"
Senti ragazzo ci sono canzoni e canzoni, testi e testi, alcuni sono chiamati "musica leggera", musica pop, da consumo... mica sono tutti testi impegnati sole, cuore, amore della mamma
ps Tra quelli citati e mi riferisco ai cantautori non tutte le canzoni sono profonde, alcune sono, appunto, da consumo
Svegliati bambolotto
Ma non tanto "inadeguatezza della persona" in sè. Ne ho parlato a lungo con la terapeuta. Semplicemente, ad un certo punto siamo evoluti diversamente e abbiamo iniziato ad avere esigenze diverse. Non do neppure la colpa a lui. O meglio, la sua "colpa" sta nel fatto di non aver voluto affrontare la cosa. Avremmo potuto chiudere prima, con molta meno sofferenza.
Per tanti anni abbiamo viaggiato fianco a fianco, sostenendoci a vicenda, condividendo sogni e passioni. Poi con la sua patologia tutto si è complicato, è diventato un rapporto assistenzialistico. In cui io comunque mi ritrovavo perché fa purtroppo parte della mia vocazione e del mio imprinting, ma solo finché non è diventato troppo.
Io da questa relazione ho imparato molto. In primis a rimettere me stessa al centro della mia vita.
Miliardi di dischi.
Si
Ti aiuto:
No, non ringraziarmi: é un piacere.
Tra che ci sei....un "si"-"no" ad una domandina se, sinceramente, sei convinto personalmente che Adamo sia un personaggio storico e non matafora-mitologia
quello che intendevo era:
nel momento in cui, per qualsiasi motivo, le esigenze cominciano a divergere, quella fatica che si accumula giorno dopo giorno non diventa sovrumana, al punto che solo quando te ne liberi ti rendi conto dell'incubo ?
perché il punto, poi, a seconda di quanto si diverge - e si diverge sempre - è rendersi conto della sostenibilità, anche nell'ipotesi-Cono di combattere;
quando si incontrano due persone con matrimoni alle spalle, se si piacciono spesso la cosa funziona meglio, perché la seconda cosa che si dicono quelli è: non te devo spiega' che è er matrimonio...
se due persone sono mediamente equilibrate e hanno metabolizzato, si raccontano il pregresso in un modo rassicurante e sono preparate;
ma se io vedo una che mi dice: il mio ex marito era un delinquente, e mi dice che ci è stata 20 anni, io mi fermo lì, perché quella non è pronta a vedere me, visto che non ha ancora visto se stessa col marito.
Possiamo fare più ipotesi che avere certezze riguardo al tipo (o ai tipi) di società e famiglia nella preistoria. I resti non sono molti e ci basiamo su scheletri, siti, sepolture, ma anche fare un paragone con le osservazioni di tribù ecc...da un secolo e più a questa parte, non ci garantisce al 100% un parallelo.
In siti Neanderthaliani per esempio sono state trovati scheletri che comprendevano alcuni adulti di entrambi i sessi e dei bambini, es. a Krapina 13 adulti e 7 bambini.
Si presume che esistessero dei clan o dei gruppi di persone dai 10 ai 30 individui circa.
Sull'inseminazione che contava poco sul chi inseminava non ci metterei la mano sul fuoco.:D
Rifiutò perché la riteneva volgare, intendendo che quel grande grande grande alludesse alle dimensioni
"Ma se c'è di buono che al momento giusto
Tu sai diventare un altro
In un attimo tu
Sei grande, grande, grande
Le mie pene non me le ricordo più"
Interpretazione della Vanoni, anche plausibile direi
ovviamente, su queste cose si procede per analogie indiziarie, e certezze assolute non ci sono mai;
tuttavia, il funzionamento di un clan di cacciatori-raccoglitori osservati in vita testimonia coerentemente che i vincoli biologici diretti contano poco a livello di prassi sociali istituite, perché la solidarietà è di clan, e non di "famiglia" biologica in senso stretto;
peraltro, hai anche diversi riscontri a contrario di rimedio allo shortage biologico, tipo gli inuit che non scartano il seme di passaggio al punto di offrire la moglie;
più vicini a noi, certe valli alpine con tradizioni allegre di promiscuità, perché si accorgevano che quell'endogamia forzosa non produceva discendenti brillantissimi;
se ne sono accorti presto anche le famiglie reali e gli ebrei, pure esposti ad un certo pericoloso grado di endogamia; guardati i ritratti di Carlo Albero e Vittorio Emanuele II°, ma pure di Vittorio Emanuele III° e Umberto II°; so' tradizioni :asd:
Eh, fosse così facile rendersene conto in itinere, ci sarebbero molti meno problemi. Tecnicamente la consulenza psicologica di coppia (dal terapeuta, non nei centri di ascolto :asd: ) serve a quello. Io ci avevo pure provato, ma lui a suo tempo non era stato collaborativo. Altrimenti probabilmente ci saremmo lasciati due anni prima, in modo molto meno traumatico.
modesto suggerimento, proprio un giochino, se ti riesce rallentare i tuoi ritmi mentali :asd:
quando stai in mezzo agli amici all'aperitivo, prova a concentrarti sui diversi stati di tensione o relax che ti genera uno o l'altra nel modo in cui si pone; passi un'ora con Gino o con Pina, e poi come vedi ti senti;
prova a "leggere" le relazioni umane anche come equilibrio nervoso-energetico, astraendoti completamente dal giudizio sul merito di quello che le persone dicono, ma invece concentrati sui modi in cui cercano la tua attenzione; non è una cosa esoterica, la giudichi dalla fatica che fai nello stare in relazione di prossimità; per esempio se li hai come ospiti in casa, o quando vai ospite da loro e ti sbrachi, oppure stai un po' più composta, ecc...
I boscimani ad esempio sono monogami, fanno pochi figlia a coppia perché allattano a lungo i figli, vivono sì in clan familiari, anche di diversi individui, ma c'è di base la famiglia più stretta. Condividono quello che cacciano e raccolgono. Hanno anche il tabù di matrimoni fra consanguinei.
Ci possiamo fare un'idea ma non possiamo sapere effettivamente la struttura sociale. E' possibile che siano esistite tribù con un capo poligamo, che poteva permettersi più mogli, a fianco di altre famiglie con coppie monogame. Anche su quali credenze e usanze relative alle unioni ci fossero, restano dubbi e buchi.
A volte, quando esiste compatibilità, agita o meno, vedi proprio che si rilassano, la postura, il tono di voce, come si stiracchiano, ecc. Non ridete, a me queste cose colpiscono molto :asd: Il mio traguardo seduttivo non è l'uomo eccitato, ma l'uomo rilassato, sbracato, che si allenta la cravatta e comincia a parlarmi delle cose che gli piacciono. In sostanza, sì, questa cosa la capisco molto.
Oddio ma quello non faccio granché fatica: se con una persona non mi sento libera di essere me stessa ci giro allegramente al largo. Già sono costantemente in mezzo alla gente. Se devo pure sentirmi affaticata dalla relazione di prossimità con le persone con cui esco... anche no.
Quel tipo di valutazione mi viene naturale.
Quando c'è la persona la cui compagnia mi genera fatica, tensione o altro, ci giro al largo.
Mi accade con certe persone in gruppi che frequento (dove non puoi scegliere) ma per il resto quelli che considero "amici" me li scelgo con cura.
Faccio lo stesso con gli uomini con cui esco. Ho un radar per cui individuo subito quanto una persona mi mette a mio agio o se mi crea tensioni.
Per dire, sono uscita con un ragazzo alcune settimane fa, e ho passato tutto l'aperitivo con le gambe accavallate dalla parte opposta rispetto a dove stava lui e le braccia incrociate. È stata una cosa inconsapevole, ma me ne sono resa conto alla svelta perché il teatro insegna molto sul coverbale. E in effetti non mi sentivo rilassata.
Sono pienamente d'accordo.
Anche per me è lo stesso. E ugualmente mi devo sentire io.
Sabato sono uscita con un ragazzo (che già conoscevo da anni ma con cui non mi ero mai frequentata) e ci siamo trovati stravaccati su una panchina in riva al lago a parlare come se lo facessimo tutti i giorni, nel massimo relax, a parlare di qualsiasi cosa. Sono quelle piccole cose che fanno la differenza.
beh, io ho amici storici con cui sono meno rilassato che con altri; da ospite, in genere sono piccolo piccolo, pure in sogno. : D ma dal mio amico a Monza, giro in mutande e mi servo in dispensa come a casa mia;
anche nella convivenza ho notato grandi differenze di consumo nervoso; con la mia ex, casa mia, 55mq, nessuna tensione, anche nell'uso promiscuo del bagno; spesso ci scappava un bacio o una carezza mentre lei era seduta e io a farmi la barba; lei vera scout-girl e figlia di militari, disordinata quasi quanto me, ma viziata zero :v
anche quando ospito spesso sono teso, ma con un paio di amici per nulla, anche quando mi cazziano per il disordine; non a caso, sono due salentini, di loro pigerrimi :D