Quando l'avrei affermato? Che stai inventando?
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@cono: due cose: il concetto di famiglia purtroppo non corrisponde nella realtà ad alcun ordine "naturale" cioè precostituito. la balla del diritto naturale, cioè che vi siano, riguardo alle realtà giuridiche come la famiglia, che tu definisci "tradizionale", delle precise corrispondenze nella natura dell'Uomo inteso come "individuo", poteva andare bene e avvincere i suoi primi teorici, non certo noi poveri e rassegnati esseri umani post-moderni. la famiglia che tu definisci "naturale" è invece quanto di più vicino vi possa essere alla perfezione nell'ambito degli strumenti di canalizzazione degli impulsi più bassi della umana natura. dice: ma allora la famiglia a che serve? la famiglia serve per l'appunto a dare sfogo alle tendenze violente, alle tendenze sessuali represse, agli istinti degeneri, che vengono in certo modo e alla lunga "accettati" dalla società "esterna" perché velati da un labile paravento di "riserbo" e "decoro". altra funzione della famiglia mi pare essere quella di limitare i consumi. credo che, per questo soprattutto, la famiglia possa essere riguardata come "unità di produzione e consumo" strumentale alla ripartizione, economicamente "vantaggiosa" per i suoi membri, che sono anche membri della "società", e per quest'ultima, innanzitutto degli obblighi nei confronti dello stato. poi il resto. semplice calcolo delle utilità, semplice logica economica. gli "antichi" l'avevano capito. ti dico anche che nessun "potenziale" padre di famiglia si accollerebbe il fardello del lavoro, e di un lavoro magari "duro" fisicamente o "snervante" a livello intellettuale se sapesse a cosa va incontro. la molla che scatta negli uomini "single" è quella del sesso. ci si sposa perché si ha accanto una bella donna, che in quanto donna sa come vendersi, se è davvero donna. dopodiché cominciano le delusioni sessuali, magari ci si scopre incompatibili a livello "fisico", ci si rende conto che i propri figli, fin da bambini, manifestano una propria personalità, che non necessariamente corrisponde a quella che i genitori vorrebbero. allora cominciano le violenze, verbali e poi fisiche, che spesso sfociano in atti "disumani", cioè nella stragrande maggioranza dei casi, "reati". e sappiamo dalla cronaca quali siano questi reati. se io dovessi barattare la mia "solitudine" col miraggio della famiglia credo che non ne uscirei né vivo né sano di mente. non so se mi spiego.
E continui con la zolfa del padre assente, dei carismi, dell'appiattimento. Ma chevvordì?
Continui ad associare alle regole ed all'autorità il maschio, il padre. Ma la donna e la madre dove la metti? O la maestra e la professoressa. Abbiamo capito dell'insicurezza quando hai reso manifesto che il padre (più in genere direi pure l'uomo a questo punto) non deve essere contraddetto in famiglia, estromettendo così la donna ed il suo contributo, che sia la famiglia o un altro ambito.
il primo - perché il secondo lo vinsero rubando, con la sceneggiata di Alemao - perché erano più forti degli altri; anche altri team fanno gioco di squadra, ma non basta ad evitar loro la retrocessione, perché sono più scarsi;
bravo ! il punto che fai finta di non capire è che la differenza tra Maradona e Crippa era nelle giocate, fatti materiali, mentre i carismi che sostieni tu sono una tua fantasia, che non trova riscontro nelle capacità;Citazione:
A me ha colpito molto, pagine addietro, quello che diceva Mag: Ciò che risulta vincente, alla fine, è il gioco di squadra. Dove Crippa e De Napoli erano importanti come Maradona. Dove la diversità degli 11 Carismi portò alla conquista di una meta impensabile.
chi dice che debba fare tutto la madre ? i genitori hanno smesso di avere ruoli distinti proprio perché i fatti hanno dimostrato che non ha un senso distinguerli, e per i motivi che ho elencato prima: se un sistema collassa, i suoi valori perdono di credibilità, e questo è quello che è accaduto, sempre nella storia: Nicht Schuldig !, ho solo obbedito, perché così mi hanno insegnato...Citazione:
Nella Famiglia, tale diversità è fondamentale! Non può essere la Madre, a fare tutto. A decidere tutto. Non possono essere i Figli. Non può essere il Padre. Ognuno invece, è chiamato a fare la sua parte. A prendersi cura gli uni degli altri.
se Maradona torna obeso dalle vacanze e pippa coca, smette di essere Maradona per diventare un "rotolo di coppa" e si piglia un calcio nel culo, fine del carisma; questo è successo;
ecco, tu con questa storia dei "carismi" pretendi di dare le patenti di campione per nascita; uno nasce col bacchiolo e deve avere quel ruolo, anche se è una capra o un delinquente; la donna, invece, è deputata alla tenerezza e all'accudimento :asd:
è finita, FINITA, capito ???
l'uomo più potente del mondo è un soggettone che in una cultura maschilista si definirebbe "uterino", per le sue pericolose giravolte umorali :asd: noi, qui, abbiamo santa Angela, che ha più palle di tutti i colleghi maschietti messi insieme; e tu ti trastulli ancora coi "carismi"... :asd
comunque, se vuoi, sta ancora lì, è sempre Maradona, c'ha il "carisma"; prendilo all'Empoli e togli un titolare per fargli posto :asd:
Perchè veniamo al mondo, naturalmente, per mezzo di 2 universi: Quello maschile e quello femminile. Il Bambino ha bisogno, per crescere, maturare e relazionarsi col mondo in modo equilibrato, della presenza del padre e della madre. Eliminare una figura, appiattire, omologare, rendere indistinto od opzionale questo, va a ledere, ad inficiare le radici stesse della personalità umana, Follemente. Fino ad arrivare ai guasti resi palesi dal quotidiano. Da ciò che accade oggi nella società italiana e occidentale. Una società, appunto, senza padri.
Ma allora....che cavolo hanno scritto i nostri padri costituenti? :mumble:
Articolo 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.
C'erano fra essi solo cattolici? Solo credenti? O anche laici, socialisti, comunisti e personalità di alta cultura?
Rispondimi, per favore.
la legge ha poi svuotato quella dicitura in rosso, visto che il nuovo diritto di famiglia rende tale anche quella fuori dal matrimonio e, successivamente, anche quella tra persone dello stesso sesso; è "famiglia" anche quella mononucleare, pensa tu...
“Non litigate mai davanti ai vostri bambini”: è l’appello che Papa Francesco rivolge ai genitori durante l’omelia in occasione del battesimo di 27 neonati alla Cappella Sistina. “È normale che gli sposi litighino, sarebbe strano il contrario. Fatelo pure, ma fatelo in modo che loro non vedano e non sentano. Non sapete l’angoscia che riceve un bambino quando vede litigare i genitori”.
https://www.fanpage.it/lappello-di-p...-vostri-figli/
La Famiglia, Laura, non è luogo di competizione ("questa cosa la so fare meglio io che te. In quest'altra son più brava io di te") ma di condivisione. Dove in cima a tutto sta il bene dei figli. L'educazione dei figli. Un rapporto calibrato ed equilibrato fra i coniugi, reca loro un enorme beneficio. E' infatti nell'età infantile che si forma la nostra personalità. Bisogna stare sempre vigili, all'erta. Anche nei particolari. Basta poco per infliggere loro ferite visibili ed invisibili. Dure poi da rimarginare.
In competizione si vede che ti ci senti se proponi un certo modello di famiglia e di ruoli dove la donna non ha per te peso in senso di autorità, autorevolezza e di morale visto che declini più spesso tutto al maschile.
Questo papa è buffo, parla do non litigare davanti ai figli ma,tollera chi si tira i piatti. Come se i figli non sentissero se davvero succedesse.
Ah già, ma tanto c'è il perdono quotidiano!:v
i nostri padri "nazionali" erano appunto anch'essi dei padri. figlia loro era la loro Italia "repubblicana e democratica". e come tutti i padri vorrebbero la propria figlia fosse in un certo modo, i padri della patria la avrebbero voluta perfetta, quanto di meglio vi fosse. e forse, così facendo l'hanno sopravvalutata. da ciò a mio avviso il motivo della lettera costituzionale dell'art. 29.
si. invero l'unità è tutelata. ciò che manca di tutela non è l'uguaglianza morale, anzi. manca di tutela la morale in sé. "tra" i coniugi e "con" i figli.
allora. se parliamo di laici, per loro c'è il matrimonio civile, che si fonda credo proprio sulla disposizione costituzionale che tu citi. se parli di socialisti c'è il concetto di "unità" per come loro la intendevano. se parli di comunisti beh, allora ti dico per certo che il concetto di famiglia serve a ridurre i consumi, fine al quale sono ovviamente subordinate uguaglianza e unità. per quanto alle persone di "alta cultura", me ne citi qualcuna?
Infatti, dicevo tutt'un'altra cosa, tu travisi le mie parole: mai detto, come tu sostieni, che questa società va benissimo. Tu stesso hai scritto che in un passato nemmeno tanto lontano ci furono due guerre mondiali, per tacer del resto.
Ed ancora insisti...
Noto che sei impermeabile a tutti i discorsi che ti hanno fatto Axe e Vega e forse qualcun altro, non so, non leggo tutto con attenzione.
Ti sei costruito la tua versione e non la metti mai in discussione.
Quindi non ha nemmeno molto senso discutere con te.
La Famiglia è la cellula fondamentale dell'esistenza umana e della Società nel suo complesso. Vogliamo prendercene cura, guarirla, aiutarla questa nostra Società? Agiamo sulla Famiglia. Interroghiamoci su Essa. Riflettiamo. Analizziamo. Sapendo che nessuno dispone di bacchette magiche, Follemente. Qua c'è da ricostruire tutto.
Ma io non ne faccio una questione religiosa, amico Sandor: Nè, tantomeno, politica. Alla base del Matrimonio (sia esso civile o religioso) c'è la mutua condivisione, il rispetto reciproco, l'importanza dell'educazione dei figli.....Tutte cose che certo non sono appannaggio dei soli cattolici....dei soli credenti.....
In un Matrimonio, se mancano queste basi, manca tutto.
@ cono: tu solo sei un padre cono. sei il padre di tutti noi comunisti. sei come un marx d'altri tempi. anche marx ora che è morto fa il portiere. il portiere di dio. e quando dio si assenta e qualcuno domanda di lui, carlo risponde: dio non c'è...(abbi pazienza).
a parte che la cellula fondamentale della società sono gli individui, non la famiglia; e questo per la legge, a partire dalla Dichiarazione Universale dei Diritti;
è scritto che tutti gli esseri umani hanno pari dignità e capacità di autodeterminarsi, non "tutte le famiglie"...
ti puoi interrogare quanto ti pare, ma le famiglie nascono e si evolvono a prescindere dai pareri altrui, proprio perché ogni individuo esercita il diritto di autodeterminazione; qui ci sono persone che vivono la famiglia in modo diverso, chi è separato, chi fa altro, chi ha deciso altrimenti, evidentemente per motivi che andrebbero rispettati;
accetteresti che uno stato ficchi il naso nella tua famiglia, magari negandoti il diritto di educare i tuoi figli ai tuoi valori ? non credo...
perciò, come pensi di fare altrettanto con le famiglie altrui ?
visto che punti il dito proprio contro il "totem della libertà individuale", ti ho chiesto quali libertà, di chi e come limiteresti; ma non sei in grado di rispondere; se le tue idee fossero fondate, dovresti poterlo fare in modo semplice e diretto, dare suggerimenti concreti; non rammaricarti del fatto che una maggioranza abbia opinioni diverse dalle tue; perché il conflitto - anche in famiglia - è la regola nella società.
Non siamo isole, Axe. Gli individui non sono isole, ma esistono in relazione con gli altri.....
Ti sei mai chiesto come mai, quando si vuol punire un delinquente, per prima cosa lo si mette in isolamento? Soli si muore, voglio dire. La Società è tale proprio perchè esula...esce dall'individuo per divenire corpo, consesso umano.....
L'incipit di questa discussione è il rispetto per le libere scelte di ognuno. Le più diverse ed eterogenee. Ma è doveroso interrogarsi sui tempi che viviamo. Chiedersi (osservando e analizzando i fatti che accadono intorno a noi ogni giorno) se quella imboccata (il bene individuale che supera il bene comune) è una strada giusta o un vicolo cieco. Se stiamo lasciando, ai nostri figli, un mondo migliore o peggiore di quello che i nostri padri han lasciato a noi.
Ciao, a lunedì.
questo è come il discorso: io non sono razzista, sessista, ma...
affermi di rispettare le libere scelte individuali, ma... ma ? in concreto, cosa vuoi fare che non faccia già la legge, quando quelle scelte sono diverse da quelle che faresti tu ?
la questione dei carismi e della "famiglia tradizionale" è al centro dello scontro di valori col mondo islamico; se andiamo a vedere cosa accade davvero, tutti i problemi e le incompatibilità, terrorismo incluso, sono tutte incentrate sul desiderio islamista di impedire l'autodeterminazione femminile e preservare l'autorità maschile; in questo conflitto il tuo discorso, edulcorato e camuffato quanto si vuole, sta dalla parte degli islamici;
la legge limita già le libertà individuali; evidentemente, a te non basta, ma non sei in grado di esprimere una legge alternativa, e questo la dice lunga sul perché tu debba ricorrere a descrizioni falsate e ingannevoli della realtà, dove le libertà individuali "distruggerebbero la Famiglia"; si distruggono le famiglie come la tua se le mie amiche si sposano ? non credo; sarebbe ben meschino il fondamento di una famiglia che, per restare tale, ha bisogno del conformismo altrui;
ed è quello che stiamo facendo in questa discussione;Citazione:
è doveroso interrogarsi sui tempi che viviamo. Chiedersi (osservando e analizzando i fatti che accadono intorno a noi ogni giorno) se quella imboccata (il bene individuale che supera il bene comune) è una strada giusta o un vicolo cieco.
tu sostieni ci sia un peggioramento, ma i fatti ti smentiscono, visto che non sei in grado di indicare nessun passato oggettivamente migliore; sostieni l'esistenza dei "carismi", ma non sei in grado di dimostrarli e non rispondi alla domanda sul "dove sta scritto" che i ruoli debbano essere quelli;
tu identifichi il male nel conflitto e non nelle ragioni di quello; fai come il padrone, per cui il male è lo sciopero e non lo sfruttamento che lo causa; ma coi conflitti bisogna fare i conti;
ecco, il problema è che rimuovi il conflitto sulla nozione di migliore; non c'è un migliore convenuto da tutti, se non - e in misura limitata - ad una base di regole comuni per la gestione di quel conflitto; per te è bene quello che per me non lo è, e viceversa;Citazione:
Se stiamo lasciando, ai nostri figli, un mondo migliore o peggiore di quello che i nostri padri han lasciato a noi.
per tornare alla metafora calcistica, è come se un tifoso del Verona eccepisse che la sua squadra ha più blasone della tua, ha vinto uno scudetto e perciò dovrebbe automaticamente giocare in serie A, mentre la tua piccola provinciale dovrebbe accontentarsi della B; questa in sostanza è la morale che emerge dalla tua nozione dei ruoli carismatici;
ma l'Empoli gioca meglio del Verona, perciò sta giustamente in A e il Verona in B, e se gioca meglio vince o pareggia anche con le grandi, ad onta del carisma e del blasone e certamente non accetta di sacrificarsi perché le grandi pretendono d primeggiare;
analogamente, le donne hanno dimostrato di giocare alla pari o meglio degli uomini nei ruoli che tu attribuisci al carisma maschile, e non accettano più di sacrificarsi per compiacere uomini educati ad aspettative irrealizzabili;
se davvero si vuole rendere più forti le famiglie e curare il disorientamento che c'è, bisogna prendere atto che la società è in zona sismica, e costruire edifici famigliari elastici, dotati di grande tolleranza alle oscillazioni, e fatti in modo che, in caso di crollo, questo sia parziale e rimediabile;
l'osservazione della realtà ci dice che le unioni più solide sono quelle tra persone mature, spesso seconde nozze, in cui l'esperienza precedente è servita a far apprendere dagli errori;
pertanto, chi davvero volesse famiglie più unite non dovrebbe rimuovere questa realtà, ed educare al desiderio facilitando quelle esperienze che consentono una corretta comprensione di ciò che può accadere, la capacità di distinguere il desiderio e viverlo, al netto di quello che potrebbe essere un impegno, nel momento in cui si individua una persona adatta;
in questo, è evidentissimo che la morale sessuale e affettiva tradizionale è assolutamente inadeguata e che non basta una libertà "trasgressiva", confusa pure quella, a fornire un modello; serve proprio una morale diversa, che non è affatto "fare quello che si vuole, senza limiti", ma richiede che le famiglie assumano quella libertà nell'educazione dei figli definendo diversamente i paletti, in modo da non indurre i ragazzi in confusione e dotarli di codici corretti; se si insegna loro che il desiderio è ammissibile solo se c'è impegno, quelli mentiranno a se stessi e all'altro, perché il desiderio è forte, e inevitabilmente si metteranno nei pasticci e trascineranno partner ed eventuali figli in quei guai;
se si insegna loro che il matrimonio è comunque per sempre, non li si prepara emotivamente a gestire l'eventualità frequente che il coniuge ad un certo punto la possa pensare diversamente;
se si insegnano "carismi" smentiti dalla realtà, avviene lo stesso, e al momento della crisi quei figli saranno impreparati a gestire la realtà e si metteranno nei guai;
analogamente, se l'autorità non produce utilità, essa verrà contestata; il professore di liceo viene contestato perché il liceo produce solo pezzi di carta; nessun genitore contesta la bocciatura del figlio da parte di un prof universitario della LUISS o della Bocconi, a cui peraltro paga una retta salatissima; perché ?
perché gli sbocchi professionali di quegli istituti garantiscono l'autorevolezza del professore, è ovvio;
quindi, se vuoi restaurare l'autorevolezza, è dal corrispettivo che devi partire; non da un favolistico ripristino dell'autorità del Padre, che, come dimostra la realtà, può essere qualsiasi delinquente o inetto.
"Edifici familiari elastici..."
Siamo destinati a non capirci in eterno, mi sa.
La Famiglia è quella naturale. Quella per la quale e grazie alla quale veniamo al mondo, Axe. L'elasticità della quale parli cosa ha prodotto? Una Società di persone sole. Che pur di non soffrire personalmente, fanno soffrire gli altri. Anche sono tuoi figli. Tutto cio' e molto triste. Tristissimo!
Umberto Galimberti: "Vivere da soli, il trionfo dell'egoismo"
Secondo il filosofo, questa scelta sempre più diffusa produrrà conseguenze negative per la società: "Manca la voglia di assumersi la responsabilità di un'altra persona o di una famiglia"
«Una società atomistica, individualista, egoista». Per il filosofo Umberto Galimberti la scelta sempre più diffusa di vivere da soli produrrà conseguenze negative per la società. Anzi, le sta già provocando: «Il fenomeno attraversa l’Italia. È già visibile, Incluse le differenze tra Nord e Sud: al Sud c’è ancora un modo di essere uomini in relazione agli altri. L’aspetto interessante di questo processo è linguistico: chiamando “famiglia” anche la condizione di vivere da soli la riconosciamo cellula fondamentale e costitutiva della società».
La direzione è chiara. Ma con quali conseguenze?
«Saremo una società più egoista. Del resto, quando le società sono povere, i vincoli familiari sono più forti e prevale la solidarietà. Quando, invece, le società diventano opulente, o comunque libere dai bisogni fondamentali, individualismo ed egoismo, caratteristiche proprie del benessere, si fanno più radicali».
E si affermano nuovi modelli di vita.
«La gente non ha voglia di assumersi la responsabilità di un’altra persona e di una famiglia. Ha qualche piccolo privilegio e preferisce goderselo da solo. Ma una società individualista è indubbiamente più povera. Non solo.
Si impoverisce la stessa struttura psichica dell’uomo, a causa del decadimento sentimentale. Vivere da soli depaupera i sentimenti».
Ma si può vivere da soli e avere amori e relazioni sentimentali.
«Avere relazioni fugaci, amicizie per trascorrere la serata, non basta per maturare in sensibilità, comprendere cosa significhino gli altri per noi, accogliere la sfida di amare senza considerare l’altro una proprietà. Se i rapporti sono intercambiabili, non avrò la possibilità di sviluppare l’impegno di una relazione. La continuità fa crescere i sentimenti».
E la società ne ha bisogno?
«La società sta in piedi su basi sentimentali. Quando collassano, quando la vita è dissanguata dei sentimenti, e risponde solo al lavoro e all’efficienza, viene meno una struttura portante del modo di essere uomo. Per effetto dell’impoverimento sociale, infatti, sta mutando la struttura genetica dell’uomo: non è più se stesso».
Ammetterà che vivere da soli ha dei vantaggi: più disponibilità di tempo, di denaro, di libertà.
«Certo: più tempo per il lavoro, per coltivare hobby... Ma quanti di questi impegni sono una forma di difesa?
È più difficile avere relazioni con gli altri che produrre risultati pratici: il solipsismo ci allontana da tutto ciò che
è fatica. Domandiamoci quanto quelle persone sole, che ci sembrano più produttive ed efficienti di noi, non siano così attive per riempire il vuoto intorno».
Per questo crescono i luoghi di aggregazione: circoli, associazioni...
«Socializzazione a sfondo narcisistico. Luoghi dove andare quando si ha voglia, dove farsi vedere. E dove coltivare l’ipocrisia delle buone maniere».
http://espresso.repubblica.it/plus/a...94163?ref=fbpr
Cono, tu persegui scientemente il falso, nonostante tu abbia - avresti, se non amassi ignorare - gli strumenti per documentarti:
la famiglia "naturale" non esiste, non è mai esistita !
la procreazione è naturale, la famiglia no; infatti, essa è sempre cambiata nelle diverse culture e nei secoli; se parli con qualche africano - oggi - che incontri in strada, senegalese, nigeriano, centrafricano, ti dirà che ha 20, 30, anche 60 o 80 fratelli, avuti dal padre con madri diverse;
se vuoi rifarti alla natura, tutte le scienze, biologiche e umane, ti dicono che l'essere umano è monogamo seriale; "naturalmente" quella famiglia che dici tu dura 4 o 5 anni; non lo dico io, lo dice la scienza !
nulla, perché ancora non siamo stati preparati ad adeguarci a quella natura di cui sopra; il nostro immaginario è ancora indirizzato a guidarci in un rettilineo, mentre la strada ora fa delle curve; chi viene educato come vorresti tu si trova impreparato e spesso si fa male, sbanda ed esce di strada, perché non si aspetta le curve ed è impreparato a sterzare; bisogna imparare che il prossimo non è lo strumento del nostro benessere esistenziale;Citazione:
Quella per la quale e grazie alla quale veniamo al mondo, Axe. L'elasticità della quale parli cosa ha prodotto?
ci sono quelli che pur di non soffrire personalmente ricattano e trattengono coniugi infelici e costringono i figli a vivere in un'atmosfera di merda, trasmettono loro un'idea cupa e infelice dell'esistenza;Citazione:
Una Società di persone sole. Che pur di non soffrire personalmente, fanno soffrire gli altri. Anche sono tuoi figli. Tutto cio' e molto triste. Tristissimo!
comunque, ora, posta questa tua opinione, se non sei del tutto irresponsabile, mi dirai cosa pensi sarebbe opportuno fare per rimediare a questo, in concreto, però, idee solide, che si impongono !
poniamo tu abbia un potere assoluto di fare qualsiasi legge: che fai ???
ma rispondi però, in concreto ! non come al solito, che svicoli nel vago;
così vediamo se queste tue lagnanze hanno un costrutto sensato;
che fai ??? che fai ??? che fai ???
Mi rifaccio a Dio, non certo alla Scienza. La Scienza fa solo un calcolo matematico, prescindendo dall'opera che Dio può compiere in un Matrimonio: Cioè la Fedeltà! Dio fa si che gli Sposi possano promettersi fedeltà per sempre e compierla, quella promessa.
L'esclusività, quando c'è l'Amore, è una cosa estremamente naturale. Si desidera stare con quella persona per sempre. Non per un certo periodo e basta....La si desidera per noi. Solo per noi! Non condividendola con altri.
E lo Stato, laico, riconosce come valido per la Società intera il Matrimonio contratto su quelle basi, come da articolo 29 della Costituzione. Lo riconosce come base sociale, capisci? Tutte le altre forme di convivenza sono solo artefizi. E possiamo chiamarle in mille modi diversi. Ma non "Matrimonio"! Il Matrimonio è quello pensato da Dio fin dalle origini....
"E’ vero che ci sono delle difficoltà, ci sono dei problemi con i figli o nella stessa coppia, discussioni, litigi … ma l’importante è che la carne rimanga una e si superano, si superano, si superano. E questo è non solo un sacramento per loro, ma anche per la Chiesa, come fosse un sacramento che attira l’attenzione: “Ma, guardate che l’amore è possibile!”. E l’amore è capace di fare vivere innamorati tutta una vita: nella gioia e nel dolore, con il problema dei figli e il problema loro … ma andare sempre avanti. Nella salute e nella malattia, ma andare sempre avanti. Questa è la bellezza.
La coppia: immagine e somiglianza di Dio
L’uomo e la donna sono creati a immagine e somiglianza di Dio e lo stesso matrimonio diventa così Sua immagine, per questo, dice il Papa, è tanto bello: “Il matrimonio è una predica silenziosa a tutti gli altri, una predica di tutti i giorni”.
E’ doloroso quando questo non è notizia: i giornali, i telegiornali non prendono come notizia, questo. Ma, questa coppia, tanti anni insieme … non è notizia. Sì, notizia è lo scandalo, il divorzio, o questi che si separano – a volte si devono separare, come ho detto, per evitare un male maggiore … Ma l’immagine di Dio non è notizia. E questa è la bellezza del matrimonio. Sono a immagine e somiglianza di Dio. E questa è la notizia nostra, la notizia cristiana."
https://www.vaticannews.va/it/papa-f...ggio-2018.html
no, veramente la scienza descrive proprio quel "naturale" che chiami in causa, e che decidi di ignorare quando la natura ti smentisce, per tornare al culturale, religioso:
per te, ti rifai a quello che ti pare; ma qui stiamo parlano della società, composta da tutti e retta da una legge laica;Citazione:
prescindendo dall'opera che Dio può compiere in un Matrimonio: Cioè la Fedeltà! Dio fa si che gli Sposi possano promettersi fedeltà per sempre e compierla, quella promessa.
e chi lo nega ? il punto è che naturalmente quella condizione straordinaria finisce; se fosse così naturale come affermi, tutti resterebbero naturalmente insieme per tutta la vita, senza alcun bisogno di postulare regole; devi forse fare leggi per disciplinare la respirazione o gli orari dei pasti ?Citazione:
L'esclusività, quando c'è l'Amore, è una cosa estremamente naturale. Si desidera stare con quella persona per sempre. Non per un certo periodo e basta....La si desidera per noi. Solo per noi! Non condividendola con altri.
ignoranza crassa o falso!Citazione:
E lo Stato, laico, riconosce come valido per la Società intera il Matrimonio contratto su quelle basi, come da articolo 29 della Costituzione. Lo riconosce come base sociale, capisci? Tutte le altre forme di convivenza sono solo artefizi. E possiamo chiamarle in mille modi diversi. Ma non "Matrimonio"! Il Matrimonio è quello pensato da Dio fin dalle origini....
lo stato laico consente solo a quella frazione che si sposa religiosamente di non ripetere il rito civile, per una semplice comodità di forma;
se le cose fossero come la metti tu, lo stato dovrebbe negare il divorzio a chi si sposa cattolicamente - perché, oltretutto, l'indissolubilità è solo cattolica; la maggioranza dei cristiani nemmeno la contempla;
quelli che tu chiami "artifizi" sono la natura umana, mentre ti ho dimostrato che ad essere un artificio culturale è esattamente il tuo modello di matrimonio, come tutti gli altri;
quello che affermi è raccapricciante: fossero valse le tue regole, io nemmeno sarei nato, e come me miliardi di persone :asd:
negli ultimi due fine settimana sono stato ospite del mio miglior amico, vicino Milano; lui ha avuto una vita matrimoniale piuttosto travagliata, come praticamente tutte le persone che conosco della nostra età, con figli, un divorzio, in cui entrambi i coniugi hanno avuto altre relazioni e la ex moglie un figlio;
il mio amico si prende cura come un padre di tutti, del fratellastro dei suoi due figli, come delle ragazza di un'altra ex-compagna, come mio padre, che lo è stato anche per i miei fratelli;
questo è Amore - stavolta ce la metto io, la maiuscola; quei ragazzi, con tutti i problemi che possono avere i giovani in ogni famiglia, hanno un esempio di come si affrontano in modo civile ed amorevole le circostanze della vita, proprio quando le cose non vanno secondo quella finzione meschina e rattrappita del "si deve andare d'accordo", che nasconde il ricatto e la prepotenza; perché finché c'è amore non si deve nulla, non c'è bisogno di prescrivere o regolare nulla e anche nelle difficoltà ci si viene incontro con gioia, senza sacrifici che pesano;
quella gioia totalmente assente nei tuoi discorsi, completamente fagocitata dall'angoscia che manifesti nel vedere chi vive diversamente da te e dimostra un amore che rende le tue scelte opinioni come tutte le altre.
È un discorso che ho fatto qualche giorno fa, tale e quale. L'elemento normativo allora era "il rispetto", parola che mi è diventata odiosa come entità astratta, perché in genere è usata autoritativamente e unilateralmente, un concetto inutile nelle vere relazioni affettive e d'amore che funzionano.
beh, certo: "rispetto" implica conformità ad un canone di relazione scritto altrove, legge, non sentimento; retoricamente - e significativamente - può essere usato come succedaneo del sentimento genuino in caso di indisponibilità di questo; insomma, le uova di lompo dell'amore; buone per fare le pennette al salmone e vodka, e provare la nostalgia dei primi ristoranti finto gourmet anni 80/90 :asd:
Io ho ancora da capire perchè dal problema di bambini e anziani maltrattati si debba sempre finire alla donna che scimmiotta l'uomo, il padre assente, i carismi e rispettivi ruoli, la famiglia si stampo cristiano ed i problemi dei giovani dovuti ai motivi precedenti. Come se nelle scuole e negli ospizi ci fossero tutti giovincelli appena usciti dalla scuola. Un giorno qualcuno lo spiegherà.
Che non ti sia venuto in mente stress e strutture messe su per poppare quattrini?
Per quanto riguarda il problema stress, nel caso di maltrattamenti sui bambini, sembra venga riconosciuta una malattia professionale detta burnout syndrome. I sintomi sono affaticamento fisico e mentale, in particolare emotivo, apatia nei confronti degli alunni\studenti, colleghi, frustrazione e diminuzione dell'autocontrollo. E sembra siano in aumento problematiche psichiatriche in seno alle professioni scolastiche. Che sia il caso anche di chi opera negli asili? Potrebbe essere.