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Dialoghi surreali
- Guardi deve chiudere, ordini del Governo.
- Ma se non vendo nulla come campo?
- Eh, sono ordini del Governo.
- Ma non mi chiederanno le tasse per questo periodo?
- Certo che sì.
- E come le pago se non fatturo?
- Con un prestito della banca!
- Scherza?
- Avrà un tasso agevolato!
Conte e Gualtieri discutono sugli esiti dell'eurogruppo :mmh?:
https://www.youtube.com/watch?v=zij8ESvMWE0
e va bene. però come certo saprai, l'unificazione della moneta avrebbe dovuto, nelle intenzioni dei cc.dd. "padri fondatori", "precedere" e quindi rendere possibile la integrazione politica. questo però non è avvenuto, e allora come fare per risolvere il problema di una maggiore "integrazione"? per quanto mi riguarda non è possible. perché? perché se l'europa dovesse essere "costruita" come unità "politica", allora ogni paese dovrebbe in qualche modo "limitare" le proprie prerogative "nazionali", in senso favorevole all'integrazione. e questo non è possibile perché noi italiani diamo la priorità a determinate scelte "politiche" che sono l'esatto opposto di quelle cui danno priorità mettiamo "i tedeschi".
allora. a me risulta che il sistema bancario in italia, così come in altre nazioni a economia progredita, implica delle riserve "di ricchezza", senza le quali non sarebbe possibile far fronte ai "cicli" negativi. allora, l'attività delle banche implica la preservazione della ricchezza, che è possibile creando delle "riserve" con le quali non solo viene garantito il sistema bancario, ma anche la possibilità di operare scelte di politica economica attraverso "l'impiego" delle predette riserve, ad esempio per accrescere la base monetaria. dice: ma a che serve? serve quando si vuole mettere in atto una misura di politica economica in senso di sviluppo, cioè io banca compro i titoli, magari prima della loro scadenza, per fare in modo che la quantità di moneta in circolazione sia maggiore e consenta maggiori consumi, ovviamente da parte di coloro dai quali recupero i titoli. tutto ciò ovviamente se tu bankitalia riesci a tamponare nel breve periodo una possible "inflazione" o una contrazione dei consumi a causa del minore potere d'acquisto.
si. sarebbe come dire che i soldi in "circolo" sono sempre gli stessi, il che mi pare un po' una "barzelletta". non è così, e te lo dimostra il fatto che, ad esempio le pensioni sono dovute alla produzione di nuova ricchezza da parte dei lavoratori, che è ovviamente "ricchezza" reale, cioè beni materiali, ma che è suscettibile dell'attribuzione di un controvalore in denaro. altro modo di ottenere moneta sono le "esportazioni", le quali sono un altro modo per immettere moneta nel sistema. o magari anche il rientro di capitali dall'estero.
si. ho capito: fare scelte economiche è come "giocare d'azzardo"...:asd:
il tempo e la convenienza; ora è presto, ma siamo un pezzo avanti per tante cose e sarà chiaro quando qualcuno cerca di smontare tutto, come i britannici;
riserve auree, patrimonio demaniale e, soprattutto, la ricchezza privata, tassabile; aumentare lo stock di moneta, o di debito, implica impegnare quelle risorse; se lo stato si indebita, prima o poi ti chiederà di pagare, oppure ti taglierà quei servizi per cui continuerai a pagare la stessa quantità di tasse;Citazione:
allora. a me risulta che il sistema bancario in italia, così come in altre nazioni a economia progredita, implica delle riserve "di ricchezza"
oppure svaluta e deprezza il cambio, con effetti diversi;
non scritto "soldi", ma "ricchezza", beni e servizi, e s'intende nel periodo considerato di riferimento; se oggi raddoppi la quantità di base monetaria, le cose comprabili con quella moneta non sono raddoppiate; quindi, quella moneta non ha lo stesso potere d'acquisto;Citazione:
si. sarebbe come dire che i soldi in "circolo" sono sempre gli stessi, il che mi pare un po' una "barzelletta".
sì, i soldi - non le banconote in sé - sono gli stessi se l'emittente non aumenta la base; non è affatto una barzelletta.
si. senza dire però che i britannici, come cultura giuridica e forse anche economica, c'entrano poco o niente con i paesi europei, perché chiaramente sono più "affini" alle nazioni "angloamericane", tipo usa. ma se metti un attimo da parte gli inglesi e poni mente a paesi del "continente" o cmq più "propriamente" europei, tipo olanda o magari anche irlanda, allora la conclusione da trarre è che se l'ue conta "formalmente" 27 stati, in realtà le affinità "politiche" sono molto, ma molto limitate. e lo dimostra il fatto che i vari referendum "costituzionali" sono come si dice "finiti" nel vuoto. poi conta che dal '48 ad oggi corrono qualcosa come 70 anni, cioè quasi un secolo.
si, appunto. sulle riserve, volevo dire quelle "monetarie" e non "auree" per il semplice fatto che queste ultime sono quasi "intoccabili", almeno dalla fine del regime di parità "razionalizzato" sulla base delle riserve auree. sul patrimonio demaniale: per tornare all'esempio degli edifici "sede delle istituzioni", se tu vendi il palazzo a un privato incamerando denaro col quale "finanzi" gli stipendi ai parlamentari, senza un progetto di sviluppo, allora quel tipo di operazione va a incrementare il deficit senza però riscontro nell'economia, cioè senza incentivare lo sviluppo. e questo, se non altro a livello "morale" non mi pare molto "corretto".
sui servizi: da sempre la spesa per "sanità", "giustizia", scuola ecc. è assai ridotta. il motivo non mi sovviene, però mi pare di capire che non sia per "carenza" di capitali statali, ma semplicemente per "incuria", livellamento delle competenze, violazioni delle leggi che prescrivono il possesso di determinati "titoli" e "competenze". infine una domanda: ma 'ste tasse in definitiva non le pagano "sempre gli stessi"?
cioè una "robusta" e diffusa povertà...
su questo mi pare di aver già detto...
Usare una conferenza stampa per attaccare l'opposizione con affermazioni false - durante un'emergenza nazionale - al fine di coprire i propri monumentali fallimenti, credo sia il punto più basso mai toccato da un Presidente del Consiglio
Un bocconiano (e Bilderberg) per commissariare l’economia italiana: ecco chi è Vittorio Colao
Roma, 11 apr – Se ad ogni “task force” che nasce – a partire da quella contro le fake news – la puzza di bruciato è sempre una costante, con la ventura creazione di quella dedicata alla “ricostruzione” economica post-coronavirus si passa dalla padella alla proverbiale brace. Prova ne sia il nome prescelto per guidarla: Vittorio Colao.
Nato a Brescia nel 1961, il primo campanello d’allarme nasce in relazione ai suoi studi. Vittorio Colao è infatti un prodotto dell’università Bocconi, i cui esponenti hanno già potuto offrire i propri servizi allo Stato italiano con risultati apprezzabili: Mario Monti in primis. Segue curriculum da uomo forte della finanza internazionale: Morgan Stanley a Londra, poi la società di consulenza McKinsey e, dal 1996, un’intera carriera nel settore delle telecomunicazioni. Prima direttore generale di Omnitel, le cui vicissitudini seguirà anche con l’acquisto di questa parte di Vodafone, il colosso britannico che scalerà fino ad assumerne la guida come amministratore delegato dal 2008 al 2018. Nel mezzo, una parentesi come ad del gruppo Rcs dal 2004 al 2006. Attualmente è consulente del fondo d’investimento General Atlantic.
Vittorio Colao ritorna così in gioco a capo della squadra dedicata alla cosiddetta “fase due” successiva al termine delle chiusure forzate. Composta da giuristi, economisti, psicologia, esperti di organizzazione del lavoro, sarà il “cervello” che il governo Conte intende schierare per studiare “i modelli più innovativi che tengano conto della qualità della vita”, ha spiegato il premier. Cosa intenda dire non è chiaro, ma una certezza c’è già: siamo di fronte all’ennesima alzata di mani da parte della politica, che ancora una volta delega ad uno squadrone di tecnici non (come dovrebbe essere) la sola fase consultiva, bensì quella decisionale, operativa ed esecutiva.
Non è la prima volta che il nome di Vittorio Colao viene accostato alle vicissitudini del governo. Già nel 2018 era stato dato per papabile ministro, sponsorizzato nientemeno che da Sergio Mattarella alle prese all’epoca con le incertezze sulla formazione del nuovo esecutivo. Parliamo insomma di un uomo del Quirinale: la presidenza della Repubblica è sempre più che attenta quando si tratta di nomine-chiave.
Al di là degli appoggi più o meno altolocati, in quale senso si muoverà la task force sotto la guida dell’ex dirigente? E’ forse ancora presto per dirlo, ma le convinzioni di Colao sullo stato dell’economia sono abbastanza chiare da tempo. Le aveva messe nero su bianco nel corso di un’intervista del 2015 a la Repubblica: “Abbiamo ancora alcune cose che storicamente non sono molto efficienti, come la Pubblica Amministrazione e lentezza sulle privatizzazioni“. Ci siamo capiti?
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GUALTIERI DIMETTITI...insieme ai tuoi amici anti-italiani e CRIMINALI del PD
https://www.youtube.com/watch?time_continue=0&v=e_thW9a7uBY&feature=emb_lo go
Claudio Borghi A.
@borghi_claudio ·3min
Non è che faccio apposta ad avere ragione ma le conseguenze sono sempre logiche.
MES -> soldi contati -> patrimoniale -> paghi tu -> incassano i loro amici.
Ecco qui. Farinetti chiede 500 euro a chi ha 5000 sul conto perché lui sta perdendo fatturato.
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BBC su Italiani che non hanno più da mangiare per colpa del Governo.
Mi ricorda i video su Grecia nel 2015.
Non serve Colao e il BILDERBERG.
Ma soldi NON in prestito.
E un'altro Governo.
https://www.bbc.com/news/av/world-eu...their-families
Leggete questo articolo, è allarmante non tanto il numero sottostimato dei morti, quanto la conclusione dell'articolo stesso! Cosa ne pensate? https://www.ilgiornale.it/news/polit...VodbZZ0w-rsH_0
bene; questo altro governo allora dovrebbe dire a chi li prende i soldi da regalare, visto che non sarebbero prestati;
le opzioni, in un sistema chiuso - cioè, in sovranità monetaria - sono queste:
a) una patrimoniale e/o tasse; in questo modo si prende a chi ha di più per dare a chi ha di meno;
b) stampare moneta e regalarla; in questo modo fai la stessa operazione, ma - a seconda di quanto stampi e quanto regali, a chi, possono cambiare le cose:
perché inflazioni la moneta e alzi il livello dei prezzi; tutti i non beneficiari pagano questa tassa implicita, esattamente come se li avessi tassati direttamente nella stessa misura; se regali, poniamo, a chi aveva 1000 euro al mese e ha perso il lavoro, chi lo ha conservato e guadagna la stessa somma perde potere d'acquisto netto, senza alcuna compensazione e così a salire; cioè, hai tassato il ceto medio;
c) chiedere prestiti, fare debito pubblico; nell'ipotesi di un recupero di sovranità monetaria i tassi d'interesse di quel debito e, a cascata, dei mutui e del credito alle aziende, rispecchierebbero la forza dell'economia nazionale; nell'euro, fatta la media coi "virtuosi" dove i tedeschi hanno tassi negativi, il nostro tasso reale è tra il 2 e il 4%, a seconda dei contratti; col nostro attuale debito, sarebbe ben superiore al 12, forse il 15 %, sempre che non si vada in default; che vuol dire metterla in tasca ai risparmiatori italiani;
perché, non dimentichiamolo, una modalità solidale di questa Europa dell'euro è esattamente che l'austerità interna dei "virtuosi", che mette nel paniere euro posizioni forti, è quella di consentire con quella gestione di spesa e fiscale sacrificata anche ai paesi più aggravati o spendaccioni tassi molto bassi;
che significa: capacità per le imprese e famiglie di pagare poco il debito e dello stato di approvvigionarsi sul mercato dei capitali per poter pagare stipendi, pensioni, lavori pubblici, ecc...
soldi non in prestito ? bene; basta dire chi paga; perché qualcuno, alla fine, paga, o con più tasse, o con meno servizi; il denaro non crea ricchezza.