Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
allora. rispondo solo adesso per ragioni "tecniche". se l'ue fosse, come dici, un sistema chiuso e non semplicemente un sistema di "facilitazioni" economiche e soprattutto "commerciali" tra i paesi membri, allora vi dovrebbe essere un' "unica" politica, monetaria, fiscale, legislativa, esecutiva, e quindi istituzionale. non è così. e allora tu questo tipo di situazione come la risolveresti? cioè va bene quello che "c'è" oppure serve maggiore "integrazione"?
qui per "chiuso" si intende un sistema inclusivo/esclusivo sulla base di un connotato categorico; l'UE è un sistema, l'area euro un sotto-sistema o insieme; è "chiuso" nel senso che le decisioni sulla moneta sono riservate ai paesi che di quell'area fanno parte, e non ad altri; è chiaro ?

si. ma perché anziché attrarre investimenti non puoi magari farli "tu" stato italiano?
perché lo stato italiano non ha ricchezze sue; se vuole investire soldi può solo chiederli ai cittadini, privati, o sottrarglieli forzosamente; anche se stampa moneta, in ultima istanza la credibilità di quella moneta è sempre fondata sulla facoltà dello stato di attingere alla ricchezza privata dei suoi cittadini, di tassare; tu presteresti i tuoi soldi ad una delle due parti contendenti in una guerra civile, col rischio che quella perda e non te li restituisca ? non credo; e perché ? proprio perché quella non ti offre garanzie di sovranità, cioè la potestà di rimborsarteli, con ricchezza reale, dei cittadini o del demanio;

la domanda è: un politica economica con zero costi sociali è "possibile"?
a parità di ricchezza, no;
la politica economica e, in generale, la politica, dirime sempre tra interessi in conflitto entro quel determinato sistema/insieme; è sempre redistribuzione di risorse date, nel periodo in considerazione; per questo le argomentazioni per cluster "nazionali" sono cazzate;
la nazione non significa una ceppa, perché ogni azione di solito implica un travaso di risorse da soggetti e gruppi "nazionali" ad altri soggetti e gruppi, altrettanto "nazionali";

si può optare per una politica diretta ad accrescere la ricchezza complessiva, ma è sempre una scommessa su un futuro prevedibile fino ad un certo punto, con un'alea, come il periodo attuale dimostra; nel frattempo, le scelte vanno sempre a favore di alcuni interessi e penalizzano altri;
quello che conta è la trasparenza e la preparazione dei cittadini, che devono essere messi in grado di valutare le prospettive e le conseguenze delle opzioni cui aderiscono, cosa non sempre intuitiva.