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ma la fede, riferendomi sempre al cristianesimo perché le altre fedi non le conosco, non è questione di opinione?
A te risulta che la fede ufficiale, che è difficile capire qual'è, alla quale tu ti riferiresti sia equivalente ai fatti?
Evidentemente saranno fatti futuri, perché non mi risulta che, da Gesù Cristo in poi, sia risorto qualcuno.
appunto; se tu spacci la tua fede nella verità del Vangelo come attestazione che quello riporta una verità fattuale, invadi il campo dei fatti, le cui regole sono diverse;

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dal 2007 anno in cui ho iniziato a discutere qui non ho mai né detto né accennato che io possegga dei carismi, anzi li vado cercando.....o forse ti tira il sacco che qualcuno possa credere nonostante tutto eh? E' difficile da comprendere.
mi riferivo ai carismi maschili e femminili, che sono la base dottrinaria per assegnare ruoli;

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mai detto, perché c'è un semplice motivo: non sono sicuro neanch'io di quel che penso, puoi immaginare un'insicuro che dice: io sono superiore a te? Io no perché è facile accorgersi come è difficile nascondere la propria insicurezza. Quindi non essendo certo di quello che dico non mi atteggio ad essere quello che non sono, sarebbe una ridicola finzione oltreché una perdita di tempo per Discutere.it.
qualche giorno fa, parlavi del dio degli ebrei e di "come starebbero messi"; Cono diceva che il Vangelo è superiore al Corano; insomma, anche non conoscendo le altre religioni, pare che un tratto comune sia presumere che la propria sia meglio;
che, per carità, va benissimo, nel proprio pensiero; quando si giudica degli altri, però, la cosa diventa politica; perché uno ascolta il giudizio, magari basato sul falso o sull'ignoranza, e vi aderisce; il che, ancora, non è un problema;
ma se giudichi qualcosa, ti si chiede conto; e se non rispondi o rispondi scempiaggini, ti si fa notare, perché la cosa fa danno;


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Innanzi tutto devo riscontrare che non hai affatto fiducia riguardo al tuo prossimo se lo fai così altamente influenzabile, poi i pregiudizi hanno una lunga nascita ed un forte sviluppo prima di quanto tu possa immaginare, strano poi che qualcuno si fa dei pregiudizi ed altri no, se poi ci aggiungiamo anche il comportamento in relazione ai pregiudizi io direi che quel prossimo lì non è più prossimo perché ha preso un'altra strada.
non è questione di fiducia, ma di verificare ciò che uno afferma essere un fatto, e della possibilità di verificare;

io mica ti dico che devi credere a me su Gesù; ti dico di andarti a leggere i testi di storici vincolati al metodo; gente che se potesse affermare come studioso quello che tu vuoi credere - anche solo come dato storico, non mi riferisco al soprannaturale - sarebbe da un giorno all'altro la persona più ricca e famosa del mondo; se il lavoro serio e faticoso di centinaia di migliaia di storici in tutto il mondo, la maggior parte dei quali di estrazione e fede cristiana non ti ispira fiducia, sei tu il malfidato;

Se poi tu confuti per dimostrare devi pure dimostrare cosa confuti, con analisi logica o perifrastica senza andare però per la tangente solo per il gusto di confutare, poiché in religione c'è niente dimostrato o da dimostrare ma la dimostrazione è sempre futura, perrlomeno finché esisterà il tempo, a meno che il Dio dimostri, ma questa è volontà sua, una specie di fine religione.
Vuoi forse dimostrare com'è il mondo dello spirito anche se non credi allo spirito?
Lo spirito è come il vento, lo senti ma non sai da dove viene e non sai neppure dove va.
Questo per uno spirituale è fondamentale. E' un forte senso di umiltà difronte a Dio.
no, hai capito male:
io non devo confutare un bel nulla; se parliamo di "Dio" perché si tratta di un postulato indimostrabile e inconfutabile, per definizione; se io metto in giro la voce che tuo figlio è uno iettatore e gli causo danni nel suo ambiente di lavoro, perché è composto da gente superstiziosa, come mi confuti ?

se invece si parla di soggetti storici e teorie diverse, che argomentano - tipo le cose che citi della Wolff, o altre teorie di vario genere che vorrebbero descrivere la realtà sulla base di evidenze - è chi le postula a dover dimostrare la loro fondatezza; se io spargo la voce che tuo figlio è un pedofilo, senza averne le prove, mi processano per diffamazione e calunnia; e sono comunque io a dover sostenere un contraddittorio su quanto affermo;

se tu agganci ad un personaggio amato come Gesù delle idee che implicano un giudizio su certi temi sociali o storici, vai ad influenzare l'opinione delle persone su quei temi; perciò ti si chiede conto; non della tua intangibile fede in Gesù; ma della sensatezza di quelle affermazioni in termini di realtà;
se io fossi donna, musulmano o ebreo, omosessuale o divorziato, cattolico in ambiente protestante, o viceversa, o altrimenti coinvolto nei giudizi che si desumono dall'interpretazione dei testi, non potrei accettare che qualcuno esprima certi giudizi sottraendosi al contraddittorio; perché se quello insiste, mi sta facendo la guerra;

io, per esempio, ti dico che secondo me la teologia protestante è più solida di quella cattolica; ma lo argomento e sono aperto ad una confutazione logica; se dico una sciocchezza chiunque mi può costringere a ritrattare e ammettere di essermi sbagliato; non è che ad un certo punto mi trincero dietro alla fede, perché le argomentazioni sono di natura logica e convenzionale.