appunto; se tu spacci la tua fede nella verità del Vangelo come attestazione che quello riporta una verità fattuale, invadi il campo dei fatti, le cui regole sono diverse;
mi riferivo ai carismi maschili e femminili, che sono la base dottrinaria per assegnare ruoli;
qualche giorno fa, parlavi del dio degli ebrei e di "come starebbero messi"; Cono diceva che il Vangelo è superiore al Corano; insomma, anche non conoscendo le altre religioni, pare che un tratto comune sia presumere che la propria sia meglio;
che, per carità, va benissimo, nel proprio pensiero; quando si giudica degli altri, però, la cosa diventa politica; perché uno ascolta il giudizio, magari basato sul falso o sull'ignoranza, e vi aderisce; il che, ancora, non è un problema;
ma se giudichi qualcosa, ti si chiede conto; e se non rispondi o rispondi scempiaggini, ti si fa notare, perché la cosa fa danno;
non è questione di fiducia, ma di verificare ciò che uno afferma essere un fatto, e della possibilità di verificare;
io mica ti dico che devi credere a me su Gesù; ti dico di andarti a leggere i testi di storici vincolati al metodo; gente che se potesse affermare come studioso quello che tu vuoi credere - anche solo come dato storico, non mi riferisco al soprannaturale - sarebbe da un giorno all'altro la persona più ricca e famosa del mondo; se il lavoro serio e faticoso di centinaia di migliaia di storici in tutto il mondo, la maggior parte dei quali di estrazione e fede cristiana non ti ispira fiducia, sei tu il malfidato;
no, hai capito male:Se poi tu confuti per dimostrare devi pure dimostrare cosa confuti, con analisi logica o perifrastica senza andare però per la tangente solo per il gusto di confutare, poiché in religione c'è niente dimostrato o da dimostrare ma la dimostrazione è sempre futura, perrlomeno finché esisterà il tempo, a meno che il Dio dimostri, ma questa è volontà sua, una specie di fine religione.
Vuoi forse dimostrare com'è il mondo dello spirito anche se non credi allo spirito?
Lo spirito è come il vento, lo senti ma non sai da dove viene e non sai neppure dove va.
Questo per uno spirituale è fondamentale. E' un forte senso di umiltà difronte a Dio.
io non devo confutare un bel nulla; se parliamo di "Dio" perché si tratta di un postulato indimostrabile e inconfutabile, per definizione; se io metto in giro la voce che tuo figlio è uno iettatore e gli causo danni nel suo ambiente di lavoro, perché è composto da gente superstiziosa, come mi confuti ?
se invece si parla di soggetti storici e teorie diverse, che argomentano - tipo le cose che citi della Wolff, o altre teorie di vario genere che vorrebbero descrivere la realtà sulla base di evidenze - è chi le postula a dover dimostrare la loro fondatezza; se io spargo la voce che tuo figlio è un pedofilo, senza averne le prove, mi processano per diffamazione e calunnia; e sono comunque io a dover sostenere un contraddittorio su quanto affermo;
se tu agganci ad un personaggio amato come Gesù delle idee che implicano un giudizio su certi temi sociali o storici, vai ad influenzare l'opinione delle persone su quei temi; perciò ti si chiede conto; non della tua intangibile fede in Gesù; ma della sensatezza di quelle affermazioni in termini di realtà;
se io fossi donna, musulmano o ebreo, omosessuale o divorziato, cattolico in ambiente protestante, o viceversa, o altrimenti coinvolto nei giudizi che si desumono dall'interpretazione dei testi, non potrei accettare che qualcuno esprima certi giudizi sottraendosi al contraddittorio; perché se quello insiste, mi sta facendo la guerra;
io, per esempio, ti dico che secondo me la teologia protestante è più solida di quella cattolica; ma lo argomento e sono aperto ad una confutazione logica; se dico una sciocchezza chiunque mi può costringere a ritrattare e ammettere di essermi sbagliato; non è che ad un certo punto mi trincero dietro alla fede, perché le argomentazioni sono di natura logica e convenzionale.