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Discussione: Dualismo onda-particella, o entanglement dell'osservatore?

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  1. #1
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Premettendo che quando studiavo la fisica al liceo l'atomo era composto da solo tre elementi, elettrone, protone e neutrone, il che farebbe pensare al secolo passato, ma ho meno di un secolo.; devo anche dire che ho cercato di tenermi aggiornato ma poiché ognuno capisce ora se ha capito bene prima, ho avuto difficoltà ad aggiornarmi.
    Fatta questa premessa ho seguito in Tv il discorso riportato da Jerda e, nella mia semi ignoranza fisicale, mi è venuto in mente l'idea di un film; mi spiego ma non voletemene se dico cazzate, anzi Vega me lo dica subito.
    Quando noi vediamo un film lo vediamo alla velocità di proiezione in modo che tutto ci sembri normale, ma se fermiamo l'immagine tutto si ferma e vediamo ciò che normalmente non vediamo, l'immagine ferma. Orbene se noi pensassimo ai tanti fermi immagine come particelle e alla normale immagine come onde, potremmo dire che particelle e onde si distinguono solo per la frequenza temporale.
    In poche parole, ecco la castroneria: chi lo ha detto che le particelle non siano parte di onde e le onde non siano un insieme di particelle?
    Perché separarle?

  2. #2
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Premettendo che quando studiavo la fisica al liceo l'atomo era composto da solo tre elementi, elettrone, protone e neutrone, il che farebbe pensare al secolo passato, ma ho meno di un secolo.; devo anche dire che ho cercato di tenermi aggiornato ma poiché ognuno capisce ora se ha capito bene prima, ho avuto difficoltà ad aggiornarmi.
    Fatta questa premessa ho seguito in Tv il discorso riportato da Jerda e, nella mia semi ignoranza fisicale, mi è venuto in mente l'idea di un film; mi spiego ma non voletemene se dico cazzate, anzi Vega me lo dica subito.
    Quando noi vediamo un film lo vediamo alla velocità di proiezione in modo che tutto ci sembri normale, ma se fermiamo l'immagine tutto si ferma e vediamo ciò che normalmente non vediamo, l'immagine ferma. Orbene se noi pensassimo ai tanti fermi immagine come particelle e alla normale immagine come onde, potremmo dire che particelle e onde si distinguono solo per la frequenza temporale.
    In poche parole, ecco la castroneria: chi lo ha detto che le particelle non siano parte di onde e le onde non siano un insieme di particelle?
    Perché separarle?
    Le onde non sono un insieme di particelle in quanto un singolo fotone ad esempio si comporta come un'onda.
    Per quanto riguarda poi il discorso onda-particella, l'esperimento delle fenditure si spiega in modo migliore c con la teoria ondulatoria mentre invece con l'effetto Compton siamo nel campo dei quanti e dell' interpretazione corpuscolare. Nell'esperimento vengono fatti urtare un fotone con un elettrone e si crea un urto. Il fotone trasferisce parte della sua energia all'elettrone e lo stesso fotone viene deviato e presenta lunghezza d'onda maggiore.
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  3. #3
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    In poche parole, ecco la castroneria: chi lo ha detto che le particelle non siano parte di onde e le onde non siano un insieme di particelle?
    Perché separarle?
    Il problema è la massa.
    Le chiamiamo "particelle" proprio perchè hanno una "massa"...cioè occupano un punto ben delimitato e sono localizzate in un punto preciso dello spazio tempo. Come se fossero delle piccole palle da biliardo.
    Se le onde fossero un insieme di particelle (cioè composte da tante piccole palle da biliardo) vedremmo sulla parete di fondo due bande (nell'esperimento della doppia fenditura). Ma non è così.

    Il problema è proprio questo: le onde non hanno massa e non sono localizzabili in un punto preciso dello spazio tempo. Cioè le onde hanno una natura "immateriale".
    Le particelle, invece, si dicono "particelle" proprio perchè hanno una massa (cioè sono "materia") e quindi occupano un punto ben delimitato e sono localizzabili in un punto preciso dello spazio tempo.

    Torniamo all'atomo.
    Non è vero che l'atomo è fatto di protoni, neutroni ed elettroni.
    L'atomo è fatto di "protoni immateriali", "neutroni immateriali" ed "elettroni immateriali".
    Perchè diciamo "immateriali"?
    Perchè nella loro forma di "onda", protoni, neutroni ed elettroni sono potenzialmente ovunque nell'atomo in forma "immateriale" (cioè di onda).
    E' solo al momento della "osservazione" o "misurazione" che "collassa la funzione d'onda delle particelle" ed esse acquistano una forma corpuscolare e le troviamo con una loro massa in un punto preciso dello spazio tempo, cioè diventano ciò che noi chiamiamo "materia".

    Inoltre va aggiunto che non c'è solo il dualismo onda-particella (che sono due "nature" diverse...o due "modi di essere" diversi...ma che comunque sono nel campo del "reale" cioè nel campo dell'osservabile e del misurabile).
    Esiste anche il dualismo nulla-reale.
    E' il concetto di "fluttuazione quantistica".
    Esiste il "vuoto quantistico" (non osservabile e non misurabile) dal quale "emergono" particelle di materia e antimateria (elettroni e positroni) che entrano nel "reale". E poi annichiliscono e ritornano nel "vuoto quantistico". Emergono dal "nulla" ed entrano nel "reale"...e poi annichiliscono e ritornano nel "nulla"....cioè "spariscono".

    Che cos'è il "nulla" o "vuoto quantistico"? Di che natura o sostanza è fatto? Come può, una particella, emergere dal nulla e poi tornare nel nulla? Come può una particella "esistere come elemento potenziale di realtà" e poi "diventare reale"?
    Nel nulla o vuoto quantistico (non osservabile e non misurabile), le particelle esistono solo in una forma "potenziale" e di pura "astrazione".
    Il vuoto quantistico è un "luogo" in cui non esiste "reale" e dove non esistono nè lo spazio, nè il tempo. E noi (come corpi) siamo "avvolti" da questo nulla ed "emergiamo" da questo nulla a-spaziale (in cui non esiste il concetto di spazio) e a-temporale (in cui non esiste il concetto di tempo)
    Ultima modifica di xmanx; 11-10-2019 alle 11:49
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  4. #4
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Il problema è la massa.
    Le chiamiamo "particelle" proprio perchè hanno una "massa"...cioè occupano un punto ben delimitato e sono localizzate in un punto preciso dello spazio tempo. Come se fossero delle piccole palle da biliardo.
    Ma se tu giochi all'americana mi sembra che il mio esempio può reggere.
    Supponiamo che la palla che tu tiri sia una particella con massa x, quando c'è l'impatto con le biglie poste a triangolo la palla x trasmette la sua energia alle palle vicine che sono adiacenti e che erano in stato di riposo, come le gocce d'acqua, l'una accanto all'altra, quando si avvia l'effetto onda.
    Fermando l'immagine al tempo t° probabilmente vedresti l'effetto onda che non sarebbe altro che l'energia iniziale della palla x trasferita alle particelle adiacenti.
    Quando l'energia si esaurisce l'effetto onda dovrebbe cessare e ritorna la quiete dopo la tempesta, come diceva un mio compaesano.
    Anche per quanto riguarda la trasmissione del suono credo sia così.
    Ultima modifica di crepuscolo; 11-10-2019 alle 13:48

  5. #5
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Ma se tu giochi all'americana mi sembra che il mio esempio può reggere.
    Supponiamo che la palla che tu tiri sia una particella con massa x, quando c'è l'impatto con le biglie poste a triangolo la palla x trasmette la sua energia alle palle vicine che sono adiacenti e che erano in stato di riposo, come le gocce d'acqua, l'una accanto all'altra, quando si avvia l'effetto onda.
    Fermando l'immagine al tempo t° probabilmente vedresti l'effetto onda che non sarebbe altro che l'energia iniziale della palla x trasferita alle particelle adiacenti.
    Quando l'energia si esaurisce l'effetto onda dovrebbe cessare e ritorna la quiete dopo la tempesta, come diceva un mio compaesano.
    Rimane il fatto che l'onda non ha massa.
    Se avesse massa non provocherebbe l'immagine a interferenza.
    Il tuo esempio potrebbe anche calzare.
    Ma dobbiamo dire che, misteriosamente, quando la palla x colpisce le biglie poste a triangolo e si genera l'onda, la massa delle palle da biliardo, come per magia, "scompare"...per poi ritornare quando l'effetto onda cessa.

    L'onda non può essere un insieme di particelle perchè le particelle hanno una massa, l'onda no.
    Se l'onda fosse un insieme di particelle, la stessa onda dovrebbe avere una massa. E invece non ce l'ha.

    Onda e particelle sono due forme mutualmente esclusive in cui può presentarsi l'elettrone.
    L'elettrone, in certi contesti, si manifesta come onda (senza massa). E in altri contesti si manifesta come particella (con una massa).
    Sono due manifestazioni diverse e mutualmente esclusive di una stessa entità....in questo caso l'elettrone.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  6. #6
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Rimane il fatto che l'onda non ha massa.
    Sono d'accordo che l'onda non ha massa, ma se tiri un sasso in uno stagno produce un'onda che è il risultato del sasso che impatta, se sostituisci al sasso la particella mi sembrerebbe che il discorso quadri.
    Poiché nelle particelle le velocità sono enormi per trovare la particella si dovrebbe misurare prima e durante l'impatto, mai dopo perché dopo troveresti l'onda.















    o
    Ultima modifica di crepuscolo; 16-02-2020 alle 19:58

  7. #7
    Opinionista L'avatar di Tommaso
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Sono d'accordo che l'onda non ha massa, ma se tiri un sasso in uno stagno produce un'onda che è il risultato del sasso che impatta, se sostituisci al sasso la particella mi sembrerebbe che il discorso quadri.
    Poiché nelle particelle le velocità sono enormi per trovare la particella si dovrebbe misurare prima e durante l'impatto, mai dopo perché dopo troveresti l'onda.
    C'è un errore concettuale: quello di pensare alla massa come se fosse un sasso, un mattone, un qualcosa di "concreto", insomma, contrapposto ad un qualcosa di etereo ed impalpabile come l'onda.
    Di nuovo facciamo l'errore di voler per forza trasferire l'esperienza del mondo macroscopico a quello subatomico: impossibile.
    Bisogna, al contrario, "rassegnarsi" a pensare a concetti come "massa", "energia", "onda" semplicemente in termini fisico-matematici, senza alcuna correlazione con ciò che percepiamo con i nostri 5 sensi.
    Difficile, forse, ma solo così si può veramente capire la fisica moderna.

  8. #8
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Sono d'accordo che l'onda non ha massa, ma se tiri un sasso in uno stagno produce un'onda che è il risultato del sasso che impatta, se sostituisci al sasso la particella mi sembrerebbe che il discorso quadri.
    Poiché nelle particelle le velocità sono enormi per trovare la particella si dovrebbe misurare prima e durante l'impatto, mai dopo perché dopo troveresti l'onda.















    o
    Ma l'onda elettromagnetica non si propaga in un mezzo a differenza di quelle sonore e non hai pressioni e compressioni. Non è che un fotone viaggi nello spazio come nelle figure, facendo su e giù come nelle montagne russe, quello che varia nel tempo e nello spazio lungo la direzione di propagazione sono il campo elettrico e magnetico, uno perpendicolare all'altro.
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