Le relazioni dopo i 40 anni

[restodelcarlino]

"I 40 anni sono i nuovi 20", dicono.
Ma nelle relazioni? Ne parlavo con un'amica, ieri. Credo che dopo una certa età le relazioni con l'altro sesso e anche solo l'approccio cambino moltissimo. Voi che ne pensate?

Permettete che ritorni ab ovo?
Innanzitutto, so' 'gnurant e de coccio: confondo abitualmente la coppia Freud-Jung con quella Fred-Ginger



quindi i miei pensieri so' tèra-tèra.
Arrivato alla quarantina (che, ridendo e scherzando é la metà della speranza di vita del masculo europeo occidentale ), non penso di essere al bis del secondo ventennio (non quello fassista, ma il periodo 21-30 anni). Proprio no. Ed in effetti, relazioni ed approcci sono diversi dal passato. Non solo quelli "affettivi" (quale possa essere il significato, più o meno esteso, da dare al termine), ma tutte le relazioni. Sia interpersonali, che rispetto agli eventi. Le conoscenze sono evolute, ed in particolare, quella di me stesso (senza scomodare Socrate, iscrizioni a Delfo etceterà etceterà). Quindi, sono "diverso" e reagisco in maniera "diversa". Meglio o peggio? La domanda é priva di senso. Con più o meno coerenza con me stesso? (domanda corretta). Si. Senza ombra di dubbio. Devo dire, per correttezza, che facevo lo stesso ragionamento (più o meno) a trentanni....a venti....e forse anche a dieci. Vassapé..vattarricordà
Le "relazioni" con l'altro sesso? Nel quadro dell'evoluzione del vissuto, che ho esposto, nulla é fondamentalmente cambiato rispetto al decennio precedente.
In perfetto accordo col concetto dell'albionico-pisana, ero e sono convinto che non vale la pena prendere una vacca per qualche bicchiere di latte, né avere sempre tra i piedi una gallina per un ovetto al giorno.
Eh, si: sono banale. E 'gnurant.