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Risultati da 76 a 90 di 228

Discussione: Dare il nome alle cose

  1. #76
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Il dominio e l'esasperazione dell'io a scapito del noi, trascende il concetto stesso di Libertà.
    siamo al punto di partenza:
    chi decide cosa sia esasperato ? Recalcati ?

    le tue scelte, che possono piacere o meno ad altri come equilibrate o esasperate, chi le ha decise, se non tu ?


    Leggi cosa dice un filosofo illuminato come Recalcati:

    L'identità dell'Io non è un centro statico dal quale si irradia la personalità; essa assomiglia piuttosto ad un arlecchino servitore di tre padroni: tirato dall'Es, dal Super-Io e dalla realtà esterna in direzioni differenti e spesso inconciliabili. Su queste orme Lacan concepirà l'Io non come il custode del nocciolo duro della nostra identità, ma come una cipolla: composto da una stratificazione di piccole foglie (le identificazioni che lo hanno costituito) senza alcun cuore solido. Per questa ragione egli riteneva che la «follia più grande» dell'uomo è quella di «credersi davvero un Io».
    https://www.gliscritti.it/blog/entry/3417
    questo è il paradosso più grande;
    citi un seguace di Lacan, che - non ti posso fare uno spiegone di psicanalisi - promuove l'opposto di quello che piace a te, ma che tu non capisci

    in questa frase che citi, quello ti sta esattamente dicendo che tutta quell'integrità morale che ti prodighi a promuovere non può esistere, è un'illusione, nella teoria del desiderio impossibile da specificare di Lacan;
    guarda che al fondo di Recalcati e del lacanesimo c'è una decostruzione della morale che, se possibile, nella tua ottica di cristiano è peggio del nichilismo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #77
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Il dominio e l'esasperazione dell'io a scapito del noi, trascende il concetto stesso di Libertà. Leggi cosa dice un filosofo illuminato come Recalcati:

    L'identità dell'Io non è un centro statico dal quale si irradia la personalità; essa assomiglia piuttosto ad un arlecchino servitore di tre padroni: tirato dall'Es, dal Super-Io e dalla realtà esterna in direzioni differenti e spesso inconciliabili. Su queste orme Lacan concepirà l'Io non come il custode del nocciolo duro della nostra identità, ma come una cipolla: composto da una stratificazione di piccole foglie (le identificazioni che lo hanno costituito) senza alcun cuore solido. Per questa ragione egli riteneva che la «follia più grande» dell'uomo è quella di «credersi davvero un Io».
    https://www.gliscritti.it/blog/entry/3417

    Capisci quello che leggi e che copincolli?
    A parte il fatto che quanto riporti é di Jacques Lacan, citato da Recalcati, mi chiedo se tu abbia letto, fino alla fine, il contenuto del link.
    Il seguito di quanto hai riportato é:

    Se però l'Io non è più il centro permanente della nostra vita psichica tutto appare più libero, senza confini e delimitazioni rigide. L'Anti-Edipo di Deleuze e Guattari è probabilmente l'elogio filosoficamente più alto di questa nuova prospettiva: l'identità concepita come una sostanza permanente viene abbandonata come un residuo autoritario e disciplinare dell'età moderna e della sua paranoia costitutiva per lasciare il posto ad una idea nomadica, anarchica, rizomatica, senza Legge, della vita. Anziché vivere con angoscia la perdita di centro essa viene salutata come una grande possibilità di apertura e di liberazione.

    Nondimeno, come il rovescio di una stessa medaglia, questa evaporazione dell'Io innesca — come esito di un movimento reattivo che Bauman non ha colto sufficientemente — l'esigenza di trovare una identità solida. Il vento del fondamentalismo spira chiaramente in questa direzione: il dubbio, la scomposizione della personalità psichica, il superamento dei confini identitari lasciano il posto alla rivendicazione di una certezza che non deve conoscere incrinature.

    Noi siamo quello che pensiamo di essere, punto. L'Io torna ad essere padrone più che mai non solo in casa propria, ma anche in quella degli altri. Si riabilita così una concezione paranoica dell'identità fondata sull'esistenza, altrettanto solida, dei suoi "nemici" più irriducibili. Si tratta di una riabilitazione che può risultare altamente attrattiva anche per un Occidente che ha perduto il suo centro identitario....(omissis il riferimento a Nietsche)...


    Quadra con la tesi che (mi pare) tu voglia sostenere?
    Vassapé.
    Il MaestroGiudice ha sentenziato e copincollato.
    Amen.

  3. #78
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Siamo COMUNITÀ. Nessuno si salva da solo, Axe. Se non guardiamo tutto con l'ottica del NOI, il nostro destino è segnato...
    Il diritto individuale va a farsi friggere se non è orientato al Bene Comune. Finisce sempre col causare solitudine e infelicità.
    carissimo, mi piace davvero tanto quello che scrivi, di solito. però stavolta hai "sforato". se vuoi fare il lavoratore "di mani" ovviamente la solitudine della fabbrica è alienante. ma è alienante anche farsi 20 e più anni di studio in solitudine, perché diversamente non potrebbe essere, e non sei neanche retribuito. capisco l'ottica del NOI, ma la solitudine fa parte della "vita". la famiglia è anche un rimedio all'incapacità di essere del tutto indipendenti. e lo è anche lo stato "sociale". ti ricordo che ai tempi c'erano cose come l'istruzione militare e il dopolavoro, che qualcuno, a mio avviso sbagliando, decise di abolire a "suo tempo".

  4. #79
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    siamo al punto di partenza:
    chi decide cosa sia esasperato ? Recalcati ?

    le tue scelte, che possono piacere o meno ad altri come equilibrate o esasperate, chi le ha decise, se non tu ?




    questo è il paradosso più grande;
    citi un seguace di Lacan, che - non ti posso fare uno spiegone di psicanalisi - promuove l'opposto di quello che piace a te, ma che tu non capisci

    in questa frase che citi, quello ti sta esattamente dicendo che tutta quell'integrità morale che ti prodighi a promuovere non può esistere, è un'illusione, nella teoria del desiderio impossibile da specificare di Lacan;
    guarda che al fondo di Recalcati e del lacanesimo c'è una decostruzione della morale che, se possibile, nella tua ottica di cristiano è peggio del nichilismo.
    Ma roba da pazzi!!! Recalcati trae spunto continuamente dal Cristianesimo, dal Vangelo e dalla Bibbia! Ci ha scritto libri interi. Ha una profonda stima della spiritualità in genere e rimarca continuamente l'importanza decisiva dell'ottica del NOI, del pensarsi COMUNITÀ di Persone. Della quale la Famiglia ne rappresenta l'archetipo...

    Recalcati: respirare l’amore in famiglia insegna l’amore nella vita. Lo psicoanalista e scrittore: “Il Vangelo insegna alla psicoanalisi il valore insostituibile della fede. È la fede che salva, nutre la forza del desiderio senza la quale la vita appassisce”.
    https://www.gesusacerdote.org/recalc...fede-che-salv/
    amate i vostri nemici

  5. #80
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    carissimo, mi piace davvero tanto quello che scrivi, di solito. però stavolta hai "sforato". se vuoi fare il lavoratore "di mani" ovviamente la solitudine della fabbrica è alienante. ma è alienante anche farsi 20 e più anni di studio in solitudine, perché diversamente non potrebbe essere, e non sei neanche retribuito. capisco l'ottica del NOI, ma la solitudine fa parte della "vita". la famiglia è anche un rimedio all'incapacità di essere del tutto indipendenti. e lo è anche lo stato "sociale". ti ricordo che ai tempi c'erano cose come l'istruzione militare e il dopolavoro, che qualcuno, a mio avviso sbagliando, decise di abolire a "suo tempo".
    Allora: prima di tutto ti ringrazio. Poi bisogna intendersi sulla solitudine. Che non è, in sé, un disvalore. Io parlo della solitudine generata dalla dittatura dell'io, dell'ego, del mondo che deve girare tutto intorno a noi....
    Dell'io che se ne frega di tutto (era il motto del fascismo)
    Della pretesa di bastare a sé stessi, senza dover chiedere conto a nessun'altro. Quanti messaggi Sandor, quanti slogan sentiamo in televisione, sui giornali e sul web che ci martellano dicendo: "Perché tu vali!"
    "Tu si que vales" eccetera. Quanti? Anche in politica, oggi conta la personalità, il leader con le sue sparate. Non più il partito, con le sue idee. L'individuo è tutto, la Comunità niente.
    amate i vostri nemici

  6. #81
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma roba da pazzi!!!
    Si, proprio cosi'. Condivido.
    E' confermato che non capisci quello che scrivi, né quello che leggi e meno che meno quanto scrivono gli altri (non il giullare che é colpito da giusto "Interdetto" ).
    ...ma...
    il MaestroGiudice ha parlato.
    Ammèn

  7. #82
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma roba da pazzi!!! Recalcati trae spunto continuamente dal Cristianesimo, dal Vangelo e dalla Bibbia! Ci ha scritto libri interi. Ha una profonda stima della spiritualità in genere e rimarca continuamente l'importanza decisiva dell'ottica del NOI, del pensarsi COMUNITÀ di Persone. Della quale la Famiglia ne rappresenta l'archetipo...
    guarda che pure Hitler ammirava la Chiesa, e in particolare i gesuiti, come strumento di potenza intellettuale;

    quello che ti sfugge è il doppio passaggio che necessariamente compie il lacaniano, perché non sai nulla di quelle cose e perciò non ne capisci il senso;

    per i meno informati, Lacan parte da certi studi di linguistica per sostenere un desiderio impossibile, perché non riesce a proiettarsi su un oggetto specifico, a causa dell'impossibilità di identificarne uno che non sia feticcio di altro;
    è molto criticato come metodo, e detestato dalle altre scuole perché ne inficia la capacità terapeutica;

    quello che ti piace di questi passi che citi è che sostengono un "ritorno" ad un "io" forte e strutturato, che tu immagini erroneamente congruente al tuo modello di famiglia, società, sacro, ecc...
    in realtà quello sta due passi più avanti, perché ha constatato la destrutturazione morale dell'"io" come difettiva, ma non sta certamente optando per una morale "tradizionale" o per quella che piace a te; sostiene solo che quel vuoto di identità è comunque destinato a venir riempito da qualcosa di "forte";

    e, aggiungo io, se quel qualcosa non è il desiderio, variamente coniugato in modo più o meno agibile e coerente secondo un'ideologia, di solito è nichilista o antagonista, cerca un "nemico".
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #83
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Allora: prima di tutto ti ringrazio.
    Grazie a Te.

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Poi bisogna intendersi sulla solitudine. Che non è, in sé, un disvalore.
    Dici bene. La solitudine non è un disvalore a patto che sia funzionale al raggiungimento di un equilibrio interiore, sull'esempio degli antichi e ancora oggi attivi ordini "monastici", i quali come sai facevano della "solitudine" un mezzo, uno strumento per attingere al trascendente attraverso il canto corale, la preghiera personale, il lavoro, ecc. La solitudine non è un disvalore se - quando c'è - viene tradotta in un piccolo "forte" interiore, a carattere morale, che per un tempo più o meno lungo e comunque "sufficiente", ci consente un attimo di vedere "noi stessi" dall'esterno e cioè dal punto di vista esterno della realtà che è fuori di noi, per capire che se non dài un senso a ciò che ti circonda non puoi darlo neanche alla tua vita individuale. La solitudine fa anche parte della umana condizione: va solo considerata in modo da farla diventare un vantaggio, un carattere della maturità, che prima si raggiunge e meglio è.

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Io parlo della solitudine generata dalla dittatura dell'io, dell'ego, del mondo che deve girare tutto intorno a noi....
    Cono. La solitudine di cui parli nasce da certe "esperienze" che purtroppo in molti vivono nel corso dell'esistenza. Sto parlando di microcriminalità, ossia droghe, piccoli reati ecc. E' un peccato che, per fortuna a livello soltanto endemico, questi fattacci continuino a verificarsi. Esistono persone che non avrebbero voluto nascere e che attribuiscono la propria insoddisfazione al mondo "ingiusto e crudele". Invece il mondo non è né ingiusto né crudele: va semplicemente considerato per ciò che ha di buono. Grazie alla Vostra Opera, cioè della Chiesa, molte situazioni dovute alle cause più disparate, che parrebbero "disperate" (scusa il gioco di parole) trovano una soluzione. L'importanza della Chiesa è anche costituzionalmente riconosciuta (art. 7 Cost., votato anche dai comunisti in Costituente). Ci sarà un motivo?

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Dell'io che se ne frega di tutto (era il motto del fascismo)
    Il Fascismo lasciamolo stare un attimo, che era una cosa a parte. Ti ricordo che i codici civile e penale sono a tutt'oggi in vigore, letti e stampati, e furono emanati proprio durante il Fascismo. Poi gli slogan Fascisti non avevano e non hanno nulla di differente in confronto a quelli che senti ogni santo giorno bombardarti il cervello dalla televisione. La differenza tra gli slogan di oggi e quelli di una volta è il "tono" che è più basso e anche l'oggetto, che non è l'etica sociale di "pubblicità progresso" ma il portafoglio, con cui comprare macchine case generi di consumo o di lusso ecc.

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Della pretesa di bastare a sé stessi, senza dover chiedere conto a nessun'altro. Quanti messaggi Sandor, quanti slogan sentiamo in televisione, sui giornali e sul web che ci martellano dicendo: "Perché tu vali!"
    Quindi per te il valore individuale non deve essere "coltivato"?

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    "Tu si que vales"
    Se ti riferisci al programma televisivo, si tratta di un modo per capire: innanzitutto quali sono i "gusti" del pubblico; poi le ragioni che portano l'uomo della strada a cercare di apparire in video; in terzo luogo cercare dei "veri" talenti per costruirci intorno un personaggio e guadagnare i miliardi; in quarto luogo per conoscere i tanti linguaggi parlati in Italia (dialetti) così da capire da cosa è mosso "l'inconscio" di chi parla quei linguaggi. Non ci vedo niente di sbagliato.

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    eccetera. Quanti? Anche in politica, oggi conta la personalità, il leader con le sue sparate. Non più il partito, con le sue idee. L'individuo è tutto, la Comunità niente.
    Cono: a mio modo di vedere anche i partiti "storici" erano strumenti di sviluppo e progresso ma erano tenuti a seguire i ritmi di coloro che li votavano. Insomma erano degli strumenti di governo essi stessi. Niente di eccezionale o da "epoca d'oro". Grazie a Dio oggi la gente comincia ad essere "autosufficiente" e non ha più pretese di cambiamento o di ritorno al passato. Tende ad accettare la vita e quindi anche la politica, per quello che è: un modo per far quadrare i conti, dei privati e dello Stato. E grazie a Dio.

  9. #84
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    guarda che pure Hitler ammirava la Chiesa, e in particolare i gesuiti, come strumento di potenza intellettuale;

    quello che ti sfugge è il doppio passaggio che necessariamente compie il lacaniano, perché non sai nulla di quelle cose e perciò non ne capisci il senso;

    per i meno informati, Lacan parte da certi studi di linguistica per sostenere un desiderio impossibile, perché non riesce a proiettarsi su un oggetto specifico, a causa dell'impossibilità di identificarne uno che non sia feticcio di altro;
    è molto criticato come metodo, e detestato dalle altre scuole perché ne inficia la capacità terapeutica;

    quello che ti piace di questi passi che citi è che sostengono un "ritorno" ad un "io" forte e strutturato, che tu immagini erroneamente congruente al tuo modello di famiglia, società, sacro, ecc...
    in realtà quello sta due passi più avanti, perché ha constatato la destrutturazione morale dell'"io" come difettiva, ma non sta certamente optando per una morale "tradizionale" o per quella che piace a te; sostiene solo che quel vuoto di identità è comunque destinato a venir riempito da qualcosa di "forte";

    e, aggiungo io, se quel qualcosa non è il desiderio, variamente coniugato in modo più o meno agibile e coerente secondo un'ideologia, di solito è nichilista o antagonista, cerca un "nemico".
    Hitler cercava un nemico da odiare . Il cristiano lo ama, il nemico: la differenza è abissale, Axe. Sostanziale!

    Il super-io, il super-uomo, ariano, senza difetti, cozza fragorosamente con gli ideali certo non solo cristiani di eguaglianza e pari Dignità fra le persone....
    amate i vostri nemici

  10. #85
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Hitler cercava un nemico da odiare . Il cristiano lo ama, il nemico: la differenza è abissale, Axe. Sostanziale!

    Il super-io, il super-uomo, ariano, senza difetti, cozza fragorosamente con gli ideali certo non solo cristiani di eguaglianza e pari Dignità fra le persone....
    questa è una tua valutazione di merito, che però non cambia le cose e l'incomprensione di Kant;

    nella mente di Hitler, il valore sacro era il sangue tedesco, piaccia o meno; così come gli inquisitori amavano la Chiesa e bruciavano gli eretici in nome di quell'amore, e in buona fede; infatti, la Chiesa stessa, quando secoli dopo ha chiesto scusa, parla di errore, e non di malizia;

    il bug di tutti i tuoi ragionamenti è che rifiuti di prendere atto di una realtà pluralista in cui c'è gente che esattamente in buona fede e buona coscienza come te ritiene buone e giuste cose molto diverse da quelle che tu consideri tali;
    alla fine, su questa cosa sembri il bambino di due anni che giocando a nascondino si copre gli occhietti perché, non distinguendo compiutamente se stesso dagli altri, pensa di non essere visto, così come lui non vede.
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #86
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    il bug di tutti i tuoi ragionamenti è che rifiuti di prendere atto di una realtà pluralista
    Semplicemente: malgrado le continue melliflue e zuccherose profferte, dichiarazioni ed inviti all' "Amore per il Prossimo", di quello che il "prossimo" possa pensare se ne catastrafotte alla grande.
    Il MaestroGiudice, sa.
    Lui solo.
    Ammèn

    mica per niente é catechista

  12. #87
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Sandor ho letto le tue belle e profonde considerazioni, che largamente condivido. Mi chiedi del diritto individuale: certo che è importante, certo che va coltivato. Ma oggi assistiamo purtroppo alla sua degenerazione. Alla sua trasformazione in dittatura dell'io. La società liquida della quale parla Zygmunt Bauman. Per la quale tutto viene appiattito sull'individuo e sui suoi meri bisogni terreni. Dove l'Altro non è più visto come compagno di viaggio ma come competitor, avversario, nemico....
    E questo in tutti gli ambiti, in politica, a scuola, sul lavoro, fra i parenti, nei rapporti Uomo Donna eccetera. La società che tutto consuma e divora in fretta. E che, di fatto, genera quella solitudine esistenziale della quale ti parlavo ieri. Siamo apparentemente connessi con tutto e con tutti grazie alla tecnologia, ma in realtà disconnessi da noi stessi e da un rapporto vero e profondo con gli Altri.
    amate i vostri nemici

  13. #88
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    ...omissis....La società liquida della quale parla Zygmunt Bauman....


    Inutile, per un "Interdetto" qual (meritatamente) sono, chiederti a quale delle numerose opere del fecondo* filosofo fai riferimento.
    E se l'hai letta, o se, come al solito, hai raccattato qualche commentuccio-suntarello sulla gazzetta parrocchiale.
    La non-risposta é prevista.



    *e, mi pare, anche facondo
    Ultima modifica di restodelcarlino; 18-09-2024 alle 20:49

  14. #89
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    questa è una tua valutazione di merito, che però non cambia le cose e l'incomprensione di Kant;

    nella mente di Hitler, il valore sacro era il sangue tedesco, piaccia o meno; così come gli inquisitori amavano la Chiesa e bruciavano gli eretici in nome di quell'amore, e in buona fede; infatti, la Chiesa stessa, quando secoli dopo ha chiesto scusa, parla di errore, e non di malizia;

    il bug di tutti i tuoi ragionamenti è che rifiuti di prendere atto di una realtà pluralista in cui c'è gente che esattamente in buona fede e buona coscienza come te ritiene buone e giuste cose molto diverse da quelle che tu consideri tali;
    alla fine, su questa cosa sembri il bambino di due anni che giocando a nascondino si copre gli occhietti perché, non distinguendo compiutamente se stesso dagli altri, pensa di non essere visto, così come lui non vede.
    Accomunare (anche lontanamente) nazismo e Cristianesimo, svilisce e calpesta la tua erudizione.

    Le credenze religiose di Adolf Hitler sono state oggetto di un'accesa discussione tra gli storici. Alla luce di prove consistenti sul suo rifiuto dei principi del cristianesimo quand'era ancora nell'età dell'adolescenza[1] e gli sforzi faticosi compiuti per ridurre l'influenza e l'indipendenza del cristianesimo in Germania a seguito della sua ascesa al potere, i maggiori biografi accademici di Hitler concludono che egli fosse un agguerrito avversario della religione cristiana. Lo storico britannico Laurence Rees non ha trovato alcuna prova che "Hitler, nella sua vita personale, abbia mai espresso una qualche fede nei principi fondamentali della chiesa cristiana"

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pens...i_Adolf_Hitler
    amate i vostri nemici

  15. #90
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Accomunare (anche lontanamente) nazismo e Cristianesimo, svilisce e calpesta la tua erudizione.
    invece di dare giudizi stupidelli, leggi con attenzione quello che è scritto:
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    guarda che pure Hitler ammirava la Chiesa, e in particolare i gesuiti, come strumento di potenza intellettuale;
    io non ho scritto che Hitler coltivava i valori cristiani, ma che ammirava la capacità organizzativa di informare le coscienze e indottrinare della Chiesa cattolica; c'è uno studio francese - mi pare l'autore si chiami Restellini - proprio su come il Nazismo si sia ispirato all'apparato dottrinario e liturgico della Chiesa cattolica per conformare la dottrina del partito ad una vera e propria religione;

    ti resta poi da spiegare una cosa, direi rilevante:
    Hitler certamente non coltivava sentimenti cristiani; ma le decine di milioni di suoi seguaci - perché materialmente sono stati loro a porre in atto le idee naziste - non erano forse tutti educati cristianamente ?
    noi possiamo ricordare solo alcuni studenti cattolici che si sono ribellati e hanno pagato con la vita, come Sophie Scholl, e altri 3 o 4;
    appunto, 3 o 4;

    se gli altri 40 milioni di tedeschi, più i polacchi - i devoti polacchi ! un pogrom di oltre 100 ebrei scampati ai campi, a guerra finita - i francesi e tutti gli altri hanno inteso in quel modo, che hanno imparato dalla Chiesa e dal Vangelo ?
    c'� del lardo in Garfagnana

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