Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
beh, certo; l'assetto della famiglia "tradizionale" si fonda sulla prostituzione a latere, come un motore a scoppio deve avere lo scappamento; perché altrimenti tutti i giovani e meno giovani, scapoli o sposati, avrebbero potuto insidiare donne "virtuose" o ragazze illibate;

del resto, stabilire la "virtù" nell'imene intatto, il "dono", trasforma una relazione in una cosa, che viene irreversibile modificata e perde il suo pregio, non se la piglia più nessuno; un dramma, soprattutto per i poveri; prostituzione o convento;
tra i poveri c'era più affetto e comprensione, perché la memoria di qualche persona di famiglia coinvolta e la prassi degli uomini erano vicine; sono i piccolo borghesi istruiti a fare più la morale, quelli già capaci di rivestire la famiglia di un apparato di idee morali, dove per i proletari era una condizione di sopravvivenza, non di conformità;
Si sa che le donne sono sempre state distinte, classificate in o sante o puttane.
La verginità come valore secondo me affonda le radici nel passato dei nostri antenati per cui garantiva che una donna come proprietà fosse solo una cosa dell'uomo che andava a sposare e garanzia che il figlio concepito, almeno il primo , fosse suo e non di altri.

L'integrità e esclusività visto come un valore in quel senso, che poi si giustifichi come dono visto in chiave di fede e religione è un'altra storia ma a sentire gli uomini del sud all'epoca dell'intervista è manifestazione di possesso e gelosia, inferiorità della donna rispetto ad un uomo, donna che,anche per altre donne adattate a quella cultura, "deve restare al suo posto"mentre è l'uomo che porta il cappello".

una cosa interessante sarebbe osservare consapevolmente come avviene l'evoluzione;

perché nella nostra logica, intuitivamente consolidiamo quell'evoluzione in un processo lineare di formazione del giudizio, in modo ideologico, strutturato; una cosa che in realtà viene elaborata a posteriori, quando il comportamento "evoluto" diviene la norma;

tipicamente si crede che il processo sia linearmente "morale" e poi "materiale", la consuetudine; cioè, c'è un'idea morale di fono, e in base a quella le persone, o la Società, come pensa Cono, "decidono" di abbandonare la morale precedentemente dominante, in un processo lineare;

in realtà, si tratta di un processo a scaglioni sociali, mosso sempre da un conformismo, ma di emulazione, per cui gli strati sociali "inferiori" emulano i comportamenti di quelli che ritengono "superiori", per essere assimilati a quelli; avviene per tutto ciò che è stile di vita, dall'abbigliamento alle vacanze, l'alimentazione, ecc... e avviene anche per i comportamenti famigliari e sessuali e la stessa etica;

l'emulazione delle classi agiate è il motore più potente di tutti, e le idee vengono elaborate e assimilate dopo, quando ci si è mimetizzati e si vuole convivere con quel mondo di aspirazioni e costumi diversi;
per questo il modo di porsi censorio è controproducente, visto che manda il messaggio di rassegnazione ad una condizione percepita come subalterna, che nessuno vuole.
Secondo me l'evoluzione va di pari passo con l'emancipazione femminile, mano a mano che le donne hanno preso consapevolezza e possesso del proprio corpo e del proprio piacere, diventando indipendenti economicamente.Indipendenza e parità come già accennato da qualche temerario intervistato nel video inchiesta che che s'iniziava a intravedere.
Già si notava in qualcuna favorevole al divorzio e una che coraggiosamente riconosce che la sessualità nel suo matrimonio è stato un disastro fin dall'inizio.