eh, ma tutto questo avviene nel tempo di Pietro, del dio immanente, non in quello di Dio-trascendente;
a Pietro viene rivelato dal dio immanente prima ciò che farà dopo, nel tempo di Pietro stesso; che lui non è padrone di essere virtuoso, e Pietro ne resta affranto; è questo sentimento di afflizione che lo salva, non le sue azioni, che sono quelle già scritte, già note al Gesù-Dio immanente, nel mondo e nel tempo, e che sa;
tu è su questo genere di eventi, le infinite predestinazioni della narrazione biblica, che dovresti argomentare del libero arbitrio; i sofismi su tempo, lasciali ai fisici, ché con la teologia c'è solo da fare di tutto una barzelletta.