no, non si "scambia nulla", è un processo strutturale del pensiero;
se la te stessa critica si manifesta come soggetto distinto, a fronte dell'impulso, è facilissimo sacralizzare qualsiasi "voce" critica, indipendentemente dal contenuto; il salto è nell'elaborazione cosciente di revisione della qualità delle proprie azioni, che scinde per forza; il prodromo alla divinità antropomorfizzata è questa schisi, per cui vorresti fare una cosa d'istinto, ma la ragione ti suggerisce di agire diversamente, e in quel momento l'"io" è scomposto.