
Originariamente Scritto da
anaffettivo
E su questo sono completamente d'accordo. Ed il punto � proprio questo! L'accelerazione di cui stiamo parlando ha riguardato le ultimissime generazioni (tra 5 e 7 a dir tanto) ed � pertanto ovvio che non si sia stato tempo di adattarsi, con tutte le conseguenze che giustamente denunci.
Ma quindi il problema non � derivato dall'adozione 10.000 anni fa dell'agricoltura (al quale il nostro organismo si � adattato perfettamente, come dimostra anche l'esempio da te dimostrato), ma il ben pi� recente aumento della disponibilit� avvenuto nell'800.
L'aumento di produttivit� alimentare generato dall'agricoltura del primo periodo rientrava comunque nello stesso ordine di grandezza della produttivit� alima permessoentare in un modello caccia/pesca e raccolta (modello che infatti ha permesso il sostentamento di popolazioni anche relativamente numerose, tipo i mongoli, i manci� ed i turchi dell'asia centrale, non solo remotissime trib� primitive).
E l'aumento di produttivit� alimentare dell'agricoltura � aumentato a salti man mano che venivano introdotte nuove tecnologie, ma si tratta di salti molto isolati e di impatto assorbito dal fatto che all'aumento della produttivit� non si aumentava linearmente l'alimentazione media, ma si diminuiva la manodopera impiegata, liberando cos� umani da utilizzare ad altri scopi.
Gi� nel 1861 le masse contadine d'Italia (paese fortemente agricolo, nel senso che aveva poco altro) rappresentavano gi� meno del 50% della popolazione, contro l'80% di solo un secolo prima. La disponibilit� procapite nel periodo � aumentata relativamento poco invece, ed infatti l'inedia era ancora una causa di mortalit�.
Cento anni dopo invece la popolazione impiegata nell'agricoltura era sotto il 10% della popolazione ma la disponibilit� procapite era decuplicata e la spesa procapite in cibo era scesa (cio� il cibo era talmente disponibile che il prezzo scese velocissimamente).
Evidentemente quindi l'aumento "esponenziale" � avvenuto solo negli ultimi 150 anni, mentre prima seguiva una linea orizzontale con rari gradini.
In questo intervallo � riscontrabile un aumento di apporto in carboidrati estremamente superiore alle capacit� di adattamento del nostro organismo.