abbi pazienza, Tibe', ma hai un'idea un po' approssimativa della legge; per ragionare di ste cose servono basi concettuali rigorose;
qui il buon costume non c'entra nulla;
tu hai:
a) dei (comportamenti che configurano) reati; pedofilia, odio razziale, associazione mafiosa, ecc...
b) un reato specifico che si chiama "apologia di reato";
ci siamo ?
ora, se tu decidi che non è più reato fare apologia di un comportamento che invece resta reato, hai posto l'ordinamento giuridico di fronte ad un bivio in discesa, le cui conseguenze in termini di iter giudiziario/vaglio di costituzionalità sono necessariamente queste:
i) devi espungere il comportamento in questione dal novero dei reati, per cui farne apologia non costituisce un reato;
ii) devi abolire il reato di apologia per tutti i comportamenti che configurano reato, ivi inclusa l'associazione mafiosa, la pedofilia e quant'altro;
iii) devi rigettare la norma in quanto incompatibile con i principi generali dell'ordinamento; che è quanto ti ho prefigurato nella prima risposta, che verteva sulla sistematica dell'architettura giuridica;
se ami definirti "liberale", dovresti approfondire un minimo questa sistematica, dato che la filosofia liberale del diritto si fonda necessariamente sul funzionamento dei principi generali che vincolano i limiti alle libertà individuali, limitate il meno possibile, ma secondo una ratio generale;
non secondo la percezione individuale di singole tematiche.