Abbiamo già visto che prima di fare una creazione materiale Dio ha fatto una creazione ideale. Ora te ne do un'altra testimonianza dal testo zoroastriano Shikand Gumani Vazar (8:24-29):
Il mondo materiale è l’effetto dello spirituale e lo spirituale è la sua causa, poiché l’effetto viene compreso attraverso la sua causa. Che il primo rechi testimonianza del secondo è chiaro per chiunque sia esperto in tali questioni. Che il materiale sia l’effetto e lo spirituale la causa può esser provato dal fatto che ogni cosa visibile e tangibile emerge da uno stato immanifesto verso uno manifesto. Questo è perfettamente chiaro. Così è noto che l’uomo e tutte le altre creature visibili e tangibili procedono da un mondo spirituale, che è invisibile e intangibile.
Quindi Dio, volendo procedere alla creazione, ha previsto la possibe manifestazione del male. Al che se ne sbarazza subito, bruciandolo, in modo che non entri da subito nella creazione. Bisogna però comprendere cosa significhi bruciare tutti mali. E' evidente che questa non è stata un'operazione permanente di distruzione, giacché il male successivamente si è manifestato. Significa solo che Dio si è dissociato dal male prima ancora di rendere manifesta la sua creazione.
Ti faccio un esempio umano: io con parole di fuoco condanno l'Isis per i suoi crimini. Con ciò io mi sono dissociato da loro e li ho bruciati. Però loro continuano a compiere crimini.
C'entro qualcosa io con la loro attività?
Su questo siamo d'accordo: per il credente l'unità con Dio, il far parte di lui, può essere considerato un obiettivo finale da raggiungere.