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come fa il male ad esistere allo stato latente prima della creazione ?

il "male" è un disvalore che presuppone una relazione tra un soggetto ed una gerarchia di valori di riferimento; anche solo come attitudine ipotetica, non può esistere che all'interno di un sistema di idee;
cioè, per ipotizzare un male cui Dio sia estraneo, dovresti contemplare l'esistenza di tale sistema, una legge, antecedente o coevo a Dio stesso; a cosa farebbe riferimento questa legge e sarebbe opera di chi ?
il male è una nostra convenzione morale; non alcun senso, nemmeno astratto, senza di noi; pertanto, non può che essere un risultato della creazione;
Abbiamo già visto che prima di fare una creazione materiale Dio ha fatto una creazione ideale. Ora te ne do un'altra testimonianza dal testo zoroastriano Shikand Gumani Vazar (8:24-29):

Il mondo materiale è l’effetto dello spirituale e lo spirituale è la sua causa, poiché l’effetto viene compreso attraverso la sua causa. Che il primo rechi testimonianza del secondo è chiaro per chiunque sia esperto in tali questioni. Che il materiale sia l’effetto e lo spirituale la causa può esser provato dal fatto che ogni cosa visibile e tangibile emerge da uno stato immanifesto verso uno manifesto. Questo è perfettamente chiaro. Così è noto che l’uomo e tutte le altre creature visibili e tangibili procedono da un mondo spirituale, che è invisibile e intangibile.

Quindi Dio, volendo procedere alla creazione, ha previsto la possibe manifestazione del male. Al che se ne sbarazza subito, bruciandolo, in modo che non entri da subito nella creazione. Bisogna però comprendere cosa significhi bruciare tutti mali. E' evidente che questa non è stata un'operazione permanente di distruzione, giacché il male successivamente si è manifestato. Significa solo che Dio si è dissociato dal male prima ancora di rendere manifesta la sua creazione.
Ti faccio un esempio umano: io con parole di fuoco condanno l'Isis per i suoi crimini. Con ciò io mi sono dissociato da loro e li ho bruciati. Però loro continuano a compiere crimini.
C'entro qualcosa io con la loro attività?

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ecco, questo, finalmente, è un concetto davvero sensato, che dovrebbe condurre ad una revisione di tutto l'impianto logico e richiederebbe una riflessione approfondita; perché far parte implica tantissime cose, e ne esclude molte altre;
non credo affatto che questa cosa contrasti col Cristianesimo - e con altre fedi, che però conosco meno; anzi, penso che ne sia il compimento, sempre che tale pensiero si organizzi in un modo decente;
e, beninteso, lo dico in forma neutrale, come osservatore di un sistema di idee; non sto predicando nulla a nessuno...
Su questo siamo d'accordo: per il credente l'unità con Dio, il far parte di lui, può essere considerato un obiettivo finale da raggiungere.