vero;
poi, però, ti tocca constatare che quei fascisti non ti vedevano come "slovena", ma come slava, e le camicie nere hanno massacrato 250mila "slavi" - tutti sanno delle foibe, nessuno di questo dettaglio di 4 anni prima; avevano tutti l'influenza il giorno che il professore ne ha parlato a scuola;
cioè, hanno creato un'identità comune anche a croati, serbi e bosniaci, a prescindere dalle rispettive percezioni identitarie;
questo per dire che sono le circostanze a modellare le identità, e non queste ad essere assolute; oggi non ricordiamo più le guerre di religione, ma i tedeschi che un giorno avrebbero celebrato il culto identitario del sangue tedesco, si sono massacrati tra cattolici e protestanti, poi hanno fatto guerre tra prussiani e "bavaresi", tra virgolette perché la Baviera inglobava un sacco di altra roba;
il post di Yale indicava l'errore di immaginare soggettivamente come cristallizzata una nozione identitaria che nei fatti per l'individuo non corrisponde mai ad una condizione di omogeneità, ma è sempre ad assetto variabile, a seconda delle circostanze imposte dall'esterno.