Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
cioè, mi hai proposto di cambiare i miei comportamenti, con la presunzione che siano di minor valore morale dei tuoi, come se io non rispondessi ad alcuna legge morale; mi stai giudicando peggiore di te; va bene...


no, niente affatto: io ho colto l'occasione, ti ho dato ascolto, ti leggo da anni, e ho proprio messo da parte il filosofeggiare per concentrarmi sui contenuti e i sentimenti;
e ti ho fatto notare che i tuoi discorsi dottrinari trasudano angoscia e paura, intolleranza e rancore, giudizi sugli altri, nessuna pietà o benevolenza; solo quello che avverto - senza la presunzione di giudicare per primo, ma solo rispondendo al tuo invito - come la necessità di eliminare dalla tua vista l'esempio di persone che vivono serenamente una moralità diversa dalla tua, che evidentemente non ti appaga di suo, come dovrebbe, e tantomeno conquista con l'esempio, come sarebbe naturale; se tu comunicassi gioia, tutti ti seguirebbero;

infine, insisti su questa sciocchezza settaria e anti-cattolica dell'"esterno", davvero ridicola;
chi, come te, vorrebbe evangelizzare, si rivolge esattamente agli esterni ed argomenta, sottoponendosi al contraddittorio; dici di proporre ma, negando la facoltà di obiettare, dimostri la pretesa di imporre a scatola chiusa;

poniamo che io fossi un pastore, e volessi proporti di aderire alla Riforma; tu, sforzandoti di non mandarmi a quel paese direttamente, mi ascolti e mi contraddici, difendendo le argomentazioni della dottrina cattolica;
cosa penseresti se io dismettessi quelle tue argomentazioni come inammissibili in quanto "esterne", pretendendo che tu le prenda per buone e ti convinca a scatola chiusa a fare l'esperimento ?

non ti rendi conto che in questo modo sei il peggior propagandista possibile della tua fede, che ne esalti esattamente gli aspetti che inducono diffidenza e ripugnanza, con argomenti di cui si sarebbe vergognato anche un pretino pre-conciliare di campagna ?
se qui non fossimo quattro gatti, ma migliaia e il vescovo della tua diocesi ti leggesse, avrebbe certamente cura di invitarti a manifestare il tuo entusiasmo e zelo altrimenti, evitando di fare propaganda al contrario, se non altro per una questione di mera opportunità;
Io non sono nessuno. Se te rèputi e definisci "infernali" gli insegnamenti della Chiesa sull'Amore, sul Matrimonio e sull'Affettività fra Uomo e Donna...io non so che farci.

Il matrimonio nel disegno di Dio

1602 La Sacra Scrittura si apre con la creazione dell'uomo e della donna ad immagine e somiglianza di Dio 231 e si chiude con la visione delle « nozze dell'Agnello » (Ap 19,9). 232 Da un capo all'altro la Scrittura parla del Matrimonio e del suo mistero, della sua istituzione e del senso che Dio gli ha dato, della sua origine e del suo fine, delle sue diverse realizzazioni lungo tutta la storia della salvezza, delle sue difficoltà derivate dal peccato e del suo rinnovamento « nel Signore » (1 Cor 7,39), nella Nuova Alleanza di Cristo e della Chiesa. 233

Il matrimonio nell'ordine della creazione

1603 « L'intima comunione di vita e di amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto coniugale [...]. Dio stesso è l'autore del matrimonio ». 234 La vocazione al matrimonio è iscritta nella natura stessa dell'uomo e della donna, quali sono usciti dalla mano del Creatore. Il matrimonio non è un'istituzione puramente umana, malgrado i numerosi mutamenti che ha potuto subire nel corso dei secoli, nelle varie culture, strutture sociali e attitudini spirituali. Queste diversità non devono far dimenticare i tratti comuni e permanenti. Sebbene la dignità di questa istituzione non traspaia ovunque con la stessa chiarezza, 235 esiste tuttavia in tutte le culture un certo senso della grandezza dell'unione matrimoniale. « La salvezza della persona e della società umana e cristiana è strettamente connessa con una felice situazione della comunità coniugale e familiare ». 236

1604 Dio, che ha creato l'uomo per amore, lo ha anche chiamato all'amore, vocazione fondamentale e innata di ogni essere umano. Infatti l'uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio 237 che « è amore » (1 Gv 4,8.16). Avendolo Dio creato uomo e donna, il loro reciproco amore diventa un'immagine dell'amore assoluto e indefettibile con cui Dio ama l'uomo. È cosa buona, molto buona, agli occhi del Creatore. 238 E questo amore che Dio benedice è destinato ad essere fecondo e a realizzarsi nell'opera comune della custodia della creazione: « Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela" » (Gn 1,28).

Che l'uomo e la donna siano creati l'uno per l'altro, lo afferma la Sacra Scrittura: « Non è bene che l'uomo sia solo » (Gn 2,18). La donna, « carne della sua carne », 239 sua eguale, del tutto prossima a lui, gli è donata da Dio come « aiuto », 240 rappresentando così Dio dal quale viene il nostro aiuto. 241 « Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne » (Gn 2,24). Che ciò significhi un'unità indefettibile delle loro due esistenze, il Signore stesso lo mostra ricordando quale sia stato, « da principio », il disegno del Creatore: 242 « Così che non sono più due, ma una carne sola » (Mt 19,6).

http://www.vatican.va/archive/catech...2s2c3a7_it.htm

Si può al limite non essere d'accordo, Axe. Ma qua dentro ci stà una vera e propria Meraviglia! Definire tutto ciò "infernale" (cit.testuale) solo perchè non si è ricevuto il Dono della Fede...beh, si qualifica per quello che è, se me lo concedi.