Originariamente Scritto da
BiO-dEiStA
Mi sembrava chiaro di aver messo assieme Malaparte e Montanelli solo per evidenziare la diversità di giudizio che la cultura dominante -che non esito a definire ipocrita in questo come in tanti altri casi, e direi quasi in quanto tale, poiché espressione dell'ipocrisia di una società intera- ha assegnato loro; personalmente a nessuno dei due trovo chissà quali colpe.
Vogliamo parlare di Montanelli e Pasolini pedofili? Va bene, allora cominciamo innanzitutto osservando che la morale (sì, più o meno dominante anche lei) dipende dallo spazio, dal tempo e perfino dal contesto: ogni cultura o sottocultura ne ha una, a prescindere dalla legge codificata, ed è tanto più forte quanto meno all'atto pratico si può far valere quest'ultima. E non occorre pensare per forza a mentalità definibili come criminali: basta vedere a quanto durano e a come si concludono certi processi di largo seguito.
Montanelli in Africa, come tanti altri prima e dopo di lui, non ha fatto nulla di più di quanto fosse comunemente accettato, e forse da quelle parti è accettato anche oggi. Non stiamo nemmeno parlando di infibulazione o torture di qualsiasi genere, ed erano tutti contenti. Oltretutto dopo la guerra è tornato a trovare le ragazze, nel frattempo sposate ad altri, ed è stato accolto con tutti gli onori da loro e dalle loro famiglie. Così racconta, e non ho motivo di dubitarne, altrimenti avrebbe evitato di farsi rivedere. Tornato in patria, non mi sembra che abbia mai dato scandalo con abitudini fuori dall'ordinario.
Pasolini non era semplicemente omosessuale, ma si divideva fra il suo mestiere di intellettuale di giorno e gli incontri coi suoi "ragazzi di vita" di notte, che gli davano numerosi spunti anche per le sue opere. Pasolini non ha mai costretto nessuno e loro, per quanto giovani, non erano certo bambini; di sicuro erano perfettamente consenzienti e consapevoli e si facevano pagare volentieri, senza nemmeno un pappone a reclamare la sua parte. È difficile che sia bastato un mingherlino come Pelosi a far fuori Pasolini, ma è facile che la sua morte sia avvenuta per sordidi motivi; può anche averla cercata di proposito, come sostiene il suo amico Zigaina. Fatto sta che Pasolini era un depravato, si considerava tale e le sue bravate notturne non avevano tregua. Se il mio quadro è corretto, dubito che lui e Montanelli si possano mettere sullo stesso piano; tuttavia non oserei chiamare criminale nessuno dei due.