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beh, no; e non dovresti essere tu a confonderti così: il precetto si evince dal testo, oppure no, se il testo è contraddittorio; ma in entrambi i casi si tratta di una circostanza oggettiva: esattamente come una legge; il fatto che all'origine ci sia la fede non cambia ciò che è testuale e il suo significato, univoco o contraddittorio che sia;

allora. commetti un equivoco di fondo. cioè la bibbia non nasce come testo "normativo". nasce come testimonianza, come sintesi del patrimonio culturale di un popolo, quello ebraico, che in essa volle condensare il proprio sapere, la propria storia, i propri ideali. come certo saprai la storia del popolo di dio è quella della salvezza che di volta in volta, di millennio in millennio, quello stesso dio gli concede. la "prescrittività" della bibbia credo sia un portato cristiano. è il cristo che, atteggiandosi a legislatore, pone delle condizioni alla salvezza eterna. poi ti ripeto, se in italia non esistesse la "conferenza episcopale italiana", a vigilare sul significato del testo biblico, e sulla sua uniformità, credo che saremmo più liberi ma anche più soggetti all'arbitrio. sarebbe meglio così o come stiamo messi adesso?


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perché sarebbe una normativa debole, inadatta a disciplinare alcunché, come in effetti si dimostra, data la varietà di interpretazioni; se più di metà dei cristiani è convinta che il Vangelo non proibisca davvero il divorzio, vuol dire che il testo nel suo complesso di ridondanze concettuali e gerarchie di principi non si presta a normare quell'aspetto, così come altri;

non è, ti ripeto, un problema di testo, ma della necessitata variabilità dell'interpretazione. per questo abbiamo tante confessioni, per questo la bibbia è in definitiva tutto e il contrario di tutto. ma non vedo il problema. tutto sta nel venirsi incontro oppure nell'ignorarsi continuando ognuno a credere quello che più gli aggrada. insomma la pace richiede una serie di rapporti con le altre confessioni e religioni che siano mediati da una scelta di non mettere in discussione la fede altrui se gli altri non mettono in discussione la propria. insomma bisogna convivere...


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beh, invece qui hai delle prove; per esempio la dottrina dei carismi; se fosse nel programma di un partito politico sarebbe fuorilegge, perché lede il principio di uguaglianza per nascita e pari dignità;

il principio di uguaglianza come ti dicevo è un artefatto. si è ricchi o poveri dentro. è la natura in definitiva a decidere. che io mangi il tuo stesso pane non implica che siamo uguali. ecco perché ti dicevo che le rivoluzioni liberali prima e il comunismo dopo non risolvono il problema della disuguaglianza, che è un dato di natura...


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il catechismo base veniva insegnato a tutti, anche analfabeti; era l'unica forma basilare di istruzione; ma si voleva impedire che qualcuno cominciasse a leggere, come in Germania; la Riforma, con l'apostolato universale - donne incluse - e l'esame delle Scritture, spinse in modo enorme l'alfabetizzazione del paese, dove nel Seicento quasi tutti sapevano almeno leggere;

carissimo. i poveri dell'epoca non avevano neanche da mangiare, insomma morivano "di fame". tu pensa se avessero dovuto investire tempo e fatica nell'imparare una dottrina, un qualsiasi tipo di dottrina e non solo quella cristiana. insomma credo che il progresso abbia migliorato le condizioni di vita "esteriore" e non le attribuzioni che derivano dal "nascere" in un certo modo. te ne rendi conto se pensi alla religione e alla sua "ineliminabilità" dal patrimonio collettivo.


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beh, quei due secoli di buio e chiusura al progresso ci hanno azzoppato per tanti secoli, e ancora paghiamo le conseguenze civili di quell'ignoranza e oscurantismo; a livello di élites si avverte poco, nel senso che sembrano quasi europee; ma il popolo ha un senso civico e un livello culturale davvero basso, se comparato a quello degli altri grandi paesi europei.
mondo era e mondo è axe. non è che il liberalismo o altre ideologie egualitarie possano eliminare le "tare" che la natura ha impresso e continua a imprimere negli animi della maggioranza delle persone. l'uguaglianza è una illusione.