Alla base di ogni tipo di "fede" penso esista un bisogno di certezze, di poter poggiare i piedi su un terreno che si vuol credere non cedevole, in un mondo dove vivere è difficile e morire fa sempre e comunque paura. Alla fine si crede perché si vuole credere, ed il potere gioca facilmente su questa innata caratteristica del genere umano. Altrimenti non si spiega ad esempio l'inverosimiglianza della fede religiosa, per cui ci si fissa su un Dio che deve essere proprio QUELLO e non quell'altro. Quindi si tratta di un processo che avviene in modo inconscio. Si crede di credere. Mi sembra un tratto tipico di quell'infantilismo che vive in ognuno di noi, a livelli diversi. Meglio avere una verità prefigurata, già impostata, che doversi fare il mazzo da soli per una ricerca interiore che presuppone un cammino lungo e impervio...E così ti puoi riferire al tuo libro sacro, al tuo sacerdote, alle tue funzioni, ai tuoi sacramenti...Tutto ciò ti rassicura, hai la pappetta bella e pronta. Sia detto senza offesa, ma questo è quello che a me sembra. Perché può ben darsi che tu, uomo dalla pappetta pronta, alla prova dei fatti sia assai più onesto ed altruista di me... e allora chi se ne frega se vai o non vai in chiesa.