Io credo che la deduzione sia una prerogativa personale, tu deduci che non c'è niente da dedurre, io deduco che la deduzione non sia quella, ma resto in attesa finché, come dissi anni fa, il puzzle non si cominci a delineare; per dirla in sintesi io parto già da alcuni imput, chiamala pure fede, e da quelli mi baso per dedurre qualcosa un mondo possibile e soprattutto realizzabile da me e non da pinco pallino. Il "tutti insieme appassionatamente" della Chiesa in effetti non mi soddisfa, né come predestinazione né come sforzo personale, e quando dico personale intendo uno/a diverso/a dall'altra/o, sia nel corpo che nella mente, o meglio cervello.
Quindi ascolto ciò che viene detto in questo sito ma accolgo ciò che mi soddisfa, ossia ciò che combacia con quello che ho già in mente. Altrimenti ciccia, mica me l'ha ordinato il dottore, ( che poi oggi te li raccomando i dottori ).
Questo per dirti che condivido il tuo modo di discutere anche se a volte sei troppo professionale perdendo così quel poco di aspetto magico che hanno certi discorsi in cui il mago, intavolandoli, intreccia la sua magia alla realtà , il trucco è inspiegabile, cioè non si può spiegare se non tieni almeno un piede per aria: l'equilibrio risulta così instabile.
Mi piaci perché tu, cara Vega, non applichi la rinuncia ma ami l'arte di contraddire il contraddicente, che poi è colui che si contraddice; se poi usiamo l'erte della matematica, possiamo concludere che le due negatività che si contraddicono non sono altro che una globale positività , infatti meno per meno fa più, difficile da capire come due negatività scontrandosi possono risultare positive dopo l'impatto positive...ma è così
![]()