intanto, se la cultura e l'educazione cominciassero a sradicare il mito del "e vissero per sempre felici e contenti...", per cui un rapporto bello durato anni viene pensato in origine come una destinazione, anziché un percorso, e poi, in retrospettiva, spesso metabolizzato come un fallimento quando finisce, vedremmo tutti il bicchiere mezzo pieno, anziché mezzo vuoto;
con meno rancori, paure, amarezze, e più possibilità di vivere un presente costruttivo su quell'esperienza, anziché spargere quelle amarezze e rassegnazioni, replicandone gli schemi di aspettative tradite, destinate a riprodursi;

a parole sembra quasi ovvio; nelle emozioni no, perché per quelle bisogna iniziare a raccontare tutta un'altra storia ai bambini, da piccoli, mostrare modelli diversi in cui identificarsi; un po' lo fa già la realtà, con famiglie articolate, sempre più diffuse, e la cultura pian piano le registra e assume; ma ci vuole tempo perché i sentimenti delle persone siano diffusamente organizzati per adattarsi a stili di vita molto diversi dai modelli tradizionali più rigidi.