Questo lo hai scritto tu: "che non può più essere nel mondo come soggetto normatore esterno, ma nelle coscienze".
La coscienza che intendo io è inizialmente adatta alla sopravvivenza (vedi i bambini, animali, ecc), poi c'è il passo della conoscenza, che non è ancora sapienza; il lupo o l'uomo lupo vivono nel loro mondo nel miglior modo possibile, come penso lo facessero anche i trogloditi, o uomini scimmia.
Tale ritmo, sopravvivenza e conoscenza , è scandito ancor oggi nell'animale uomo.
Qual'è dunque la coscienza di cui parli?
Forse la coscienza delle coscienze?
A che servono i valori morali nella foresta...certamente a fare una finaccia.
Da ragazzo leggevo Topolino e c'era il lupo cattivo e Lupetto suo figlio, ebbene quando il padre catturava i tre porcellini per farli in pentola il figlio buono, con una buona coscienza diresti tu, li faceva sempre scappare. Ti sembra normale?
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