Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
che è come dire:
il carcere non è una punizione, ma la conseguenza del furto;

se tu hai insegnato ai tuoi figli a non rubare, preferisci che loro non rubino anche quando fossero del tutto certi di restare impuniti, no ?
a otto anni puoi minacciare una punizione, oppure un premio, se si comportano male o bene, perché non sono autonomi nel comprendere i principi;

ma a 20 o 25 devono essersi emancipati e responsabili; se quando scelgono la loro condotta pensano a come li giudicherai tu, la cosa può anche farti piacere, perché ti investe di un ruolo che ti fa sentire ancora protagonista; ma non è un bene, perché vuol dire che quelli sono immaturi, non camminano con le proprie gambe, o nuotano coi braccioli;
ora, visto che tu sei umano, così come di fatto lo sono gli intermediari della Chiesa, cosa sarà della morale dei figli nel momento in cui - come accade sempre - i padri e pastori si dimostrano fallaci e si crea un conflitto, se i figli non sono autonomi ?

dire che la Salvezza ultraterrena è una conseguenza e non un premio è un gioco delle tre carte, pure maldestro;
perché il senso implicito è che nel dubbio - che c'è sempre - saremmo autorizzati a qualsiasi nefandezza, e tutto il costrutto è semplicemente opportunista;

sono passati tre secoli da quando Kant ha formulato la celebre frase, Il cielo stellato... la legge morale... che descrive l'imperativo categorico, la virtù come premio a se stessa; e questo ha formato indelebilmente il sentimento umanista moderno;

ma tu continui - anche con un certo scollamento dalla tua stessa dottrina - a sentire in termini di imperativi eventuali: faccio il bene perché, in vista di una determinata conseguenza utile, poiché osservato e giudicato dal Padre;

una mentalità da figli immaturi, con tutti i conflitti che questo comporta nel quotidiano confronto con la coscienza altrui; oh, poi ognuno è libero di porsi come crede, purché non si stupisca troppo delle derive altrui, soprattutto se di massa.
Ahahahahahahaha scollamento dalla dottrina? Vabbè.

ARTICOLO 2
GRAZIA E GIUSTIFICAZIONE

I. La giustificazione

1987 La grazia dello Spirito Santo ha il potere di giustificarci, cioè di mondarci dai nostri peccati e di comunicarci la giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo e mediante il Battesimo:

« Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù » (Rm 6,8-11).

1988 Per mezzo della potenza dello Spirito Santo, noi prendiamo parte alla passione di Cristo morendo al peccato, e alla sua risurrezione nascendo a una vita nuova; siamo membra del suo corpo che è la Chiesa, tralci innestati sulla Vite che è lui stesso:

« Per mezzo dello Spirito, tutti noi siamo detti partecipi di Dio. [...] Entriamo a far parte della natura divina mediante la partecipazione allo Spirito [...]. Ecco perché lo Spirito divinizza coloro nei quali si fa presente ».

http://www.vatican.va/archive/catech...3s1c3a2_it.htm

L'iniziativa è di Dio, Axe. E' solo guardando a Lui e attraverso Lui che il credente può amare. Leggi la parte finale dell'articolo: E' lo Spirito Santo che trasforma...che divinizza coloro nei quali si fa presente! Nel senso che ti dicevo: Non si ama per ricevere qualcosa (premio o ricompensa, chiamali come vuoi) ma perchè non se ne può fare a meno. Chi è toccato da Dio, non può non amare...