Originariamente Scritto da
axeUgene
che le persone agiscono per gratificazione, ma possono avere maggiore o minore percezione di un trade-off di gratificazione differita; il ladro preferisce quella immediata, rimuovendo la possibilità della prigione, il fumatore del cancro, ecc...
abbiamo continuamente alternative, in cui scegliamo tra una gratificazione ed una maggiore, che può essere quella della "virtù", se nella nostra educazione e struttura psicologica c'è quell'investimento; il comportamento responsabile e oblativo del genitore nei confronti dei figli produce la gratificazione di sentirsi un buon padre e camminare a testa alta di fronte agli altri, anche se questo comporta sacrifici;
ma questa constatazione non produce un cinismo a-morale; non è che, una volta compreso questo, si toglie il pane ai bimbi per andare a giocarsi i soldi alle corse dei cavalli, eh...
se eri una testa di minchia lo sei allo stesso modo, e con gli stessi rimorsi, mentre se sei una brava persona tale resti;
quello che cambia è la consapevolezza di certi inganni retorici, che diventa essenziale quando i sentimenti - come è l'ordinario - sono più intricati e ambivalenti rispetto ad un modello bianco/nero come quello che ho fatto del padre e del figlio;
un esempio lampante l'hai con Cono, che applica un modello retorico ed estremamente semplificato, bianco/nero, per inferire che le tue scelte abitative implicano maggior amore per i calopsiti che per tua moglie, col risultato si una tensione ridondante e non necessaria;
ma sono molte le circostanze in cui una rappresentazione finto-spontanea dei sentimenti produce tensioni e scontri, distruttività o incomprensioni; visto che a te piace metterla sul piano dell'esperienza personale, ti posso dire che vedere i miei e gli altrui sentimenti sul piano della gratificazione personale è stato di grande aiuto per avere pietà, di me stesso e degli altri, e ridurre le occasioni e i motivi di conflitto;
vale la pena ? ognuno lo decida da sé...