Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
veramente, con Paolo, hai appena sostenuto l'opposto:

se non sei un completo analfabeta funzionale, oltre a leggere queste parole dovresti anche averne capito il senso:

qui sarebbe scritto che il destino umano prescinde da ciò che fa l'uomo, e quindi quella libertà e il suo uso, per il bene o il male, sono irrilevanti;

Dio avrebbe detto:
Userò misericordia con chi vorrò,

e avrò pietà di chi vorrò averla.


e non: misericordia e pietà a seconda di come uno si comporta, nel cui caso avrebbe un qualche rilievo la libertà umana di scegliere;

del resto, è ovvio per chiunque non sia un completo idiota:

se si postula un dio onnisciente e presciente, così come Gesù sapeva che Pietro lo avrebbe rinnegato, Egli conosce già in anticipo che uso fari di quella che credi essere la tua libertà, sin dal primo istante della creazione; altrimenti, non sarebbe onnisciente, perché prima che tu le compia, le tue scelte Gli sarebbero ignote;

pertanto, non ha logicamente alcun senso che Dio "aspetti" di vedere cosa fai per giudicarti;

è un bel guaio elaborare storielle per gli zotici analfabeti o i bambini, e poi doverle sostenere di fronte ad adulti istruiti e razionali, sperando di essere credibili.
Eppure è semplicissimo, amico mio: Semplicissimo. Mi domando chi sia, fra te e me, il vero analfabeta.

1742 Libertà e grazia. La grazia di Cristo non si pone affatto in concorrenza con la nostra libertà, quando questa è in sintonia con il senso della verità e del bene che Dio ha messo nel cuore dell'uomo. Al contrario, e l'esperienza cristiana lo testimonia specialmente nella preghiera, quanto più siamo docili agli impulsi della grazia, tanto più cresce la nostra libertà interiore e la sicurezza nelle prove come pure di fronte alle pressioni e alle costrizioni del mondo esterno. Con l'azione della grazia, lo Spirito Santo ci educa alla libertà spirituale per fare di noi dei liberi collaboratori della sua opera nella Chiesa e nel mondo.

1730 Dio ha creato l'uomo ragionevole conferendogli la dignità di una persona dotata dell'iniziativa e della padronanza dei suoi atti. « Dio volle, infatti, lasciare l'uomo "in balia del suo proprio volere" (Sir 15,14) perché così esso cerchi spontaneamente il suo Creatore e giunga liberamente, con l'adesione a lui, alla piena e beata perfezione »:49

« L'uomo è dotato di ragione, e in questo è simile a Dio, creato libero nel suo arbitrio e potere ».

1731 La libertà è il potere, radicato nella ragione e nella volontà, di agire o di non agire, di fare questo o quello, di porre così da se stessi azioni deliberate. Grazie al libero arbitrio ciascuno dispone di sé. La libertà è nell'uomo una forza di crescita e di maturazione nella verità e nella bontà. La libertà raggiunge la sua perfezione quando è ordinata a Dio, nostra beatitudine.

1732 Finché non si è definitivamente fissata nel suo bene ultimo che è Dio, la libertà implica la possibilità di scegliere tra il bene e il male, e conseguentemente quella di avanzare nel cammino di perfezione oppure di venire meno e di peccare. Essa contraddistingue gli atti propriamente umani. Diventa sorgente di lode o di biasimo, di merito o di demerito.

1733 Quanto più si fa il bene, tanto più si diventa liberi. Non c'è vera libertà se non al servizio del bene e della giustizia. La scelta della disobbedienza e del male è un abuso della libertà e conduce alla schiavitù del peccato.51

1734 La libertà rende l'uomo responsabile dei suoi atti, nella misura in cui sono volontari. Il progresso nella virtù, la conoscenza del bene e l'ascesi accrescono il dominio della volontà sui propri atti.


http://www.vatican.va/archive/catech...3s1c1a3_it.htm

Più chiari di così, si muore