Anche la tua è una ricerca di chiarezza maniacale e non ami immergerti nell'oscurità per cercare, per caso o per destino, una lucetta illuminante: la lucetta interiore.
La tua logica è così abbagliante da impedirne ogni oscuro mistero.
crepuscolo.
Anche la tua è una ricerca di chiarezza maniacale e non ami immergerti nell'oscurità per cercare, per caso o per destino, una lucetta illuminante: la lucetta interiore.
La tua logica è così abbagliante da impedirne ogni oscuro mistero.
crepuscolo.
@ Esterno.
I Salmi mi ricordano il ginnasio, la mia gioventù, allorché
carichi di energia si leggeva e studiava praticamente sem
pre. Un pomeriggio afoso d'estate mi rifiutai di uscire con i
miei amici e decisi di leggere tutti i Salmi, sono 149, credevo
di fare prima ma ci volle un sacco di tempo e mi stancai.
I Salmi sono grida di disperazione e invocazioni di lode a Dio.
Li lessi dalle 14 alle 23.
Non é detto che Dio subito ci accontenti, come sai é scritto,
le mie vie non sono le vostre vie, i miei pensieri non sono i vostri pensieri...,
noi non stropicciamo la lampada e il dio-genio ci viene in soccorso,
non è detto.
Io sono d'accordo con Padre Cristoforo che rampogna Renzo al
lazzaretto che' voleva ancora vendicarsi di don Rodrigo, e a
ragione, mentre il poveraccio stava morendo, e il Frate dice, come
Giobbe, sia benedetto sempre il Signore e nella buona e nella
cattiva sorte. Affidarsi alle mani di Dio è molto meglio che allonta
narsi da Lui.
...e allora continui a non capire: Tu ed io siamo amati alla stessa maniera, da Dio. Poichè entrambi siamo figli. A me è stato dato (ripeto, indegnamente e misteriosamente) il Dono della Fede e a te no. A te sicuramente Dio avrà dato altri doni. Paradossalmente, possiamo dire che io ho più responsabilità di te, riguardo alla Salvezza: "A chi è dato di più sarà chiesto di più" dice il Signore. Attraverso tutte queste pagine e tutte queste discussioni però, anche a te viene annunciata una possibilità di Salvezza. Io potrei essere l'amo attraverso il quale Dio vuol pescarti, capisci? "Ecco, io vi farò pescatori di uomini" dice sempre Gesù Cristo. Che ne sappiamo? Le vie del Signore sono infinite: 4 è la somma di 2+2. Ma anche di 1+3. O il prodotto di 8:2, o il risultato di 10-6 eccetera. Per passare dal nero al bianco esistono mille sfumature di grigio, voglio dire.
amate i vostri nemici
Ho forse detto questo? Massimo rispetto per Apollonio, ma a me la Fede viene dall'ascolto del Vangelo!
Moriamo Xmanx, moriamo. La Morte è il passaggio obbligato per tutti prima della trasformazione: Che moriremo è....l'unica cosa veramente certa della Vita
Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare.
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali,
beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.
(dal Cantico delle creature di S. Francesco)
Ultima modifica di conogelato; 14-11-2019 alle 01:13
amate i vostri nemici
In una volta sola TUTTI i salmi ?? Ma sei un portento !
Confesso (almeno parlo per me) che sono un tartaruga / preferisco "piano, piano"..
E proprio i salmi 139 + 88 (in quanto affini con i piu' "concreti" (!) Qoelet + Giobbe) invece li ho letti e ri-letti.. ponderando ogni passo e in piu' _ avvalendomi soprattutto dei commenti di autorevoli studiosi (tra i quali proprio il citato sua eminenza _ nonchè biblista-cardinal della santa ekklesia, proprio perchè studioso "di parte").
Come si vede _ ognuno ha una propria inclinazione, una propria storia, un proprio metodo...
E tu... in Una volta sola, li hai - Tutti - "compresi" ??
---------------------------------
Tu scrivi: il Frate dice, come Giobbe, sia benedetto sempre il Signore e nella buona e nella cattiva sorte.
Appunto... il frate (come quei 3 famosi amici di Giobbe / i rappresentanti del clero e strenui difensori della celeberrima dottrina delle 2 vie ( seppur: screditata, svalutata e sbugiardata !)
E comunque questo personaggio.. come ben si sa, è esistito Solo nella mente del "fantasioso" redattore (seppur anonimo) del primo Libro Sapienziale.
Un testo, questo, mirante ad "infondere" nel credente quanto sia, per lui, del tutto inaccessibile poter arrivare a "comprendere" colui che siederebbe sul trono celeste / oltre le magiche Nubi.
E dunque al bipede-credente non resta che Rassegnarsi e subire TUTTO quanto si verifica nel corso della sua esistenza (perchè comunque inviato dal misterioso quanto osannato divinAbba').
Piu' realistica-concreta invece è sua moglie (rappresentante "laica") _ che lo esorta a mandare.. in quel posto _ "quell' inconoscibile divinVasaio"..
Ovviamente malevola è la risposta che l' autore (maschilista) mette in bocca al personaggio Giobbe per la sopravvissuta moglie.
Un' ennesima prova di quell' insita supponenza de "Er Macho" nei confronti di Eva _ che non esita a dipingerla come un soggetto stolta / anzi peggio: "malvagia".
Addirittura nella bibbia versione Pasquero-Castoldi (sempre della catto-cristiana Paoline) il termine è piu' offensivo: stupida !
Ma, come ben si sa, il grezzo-stolto maschilismo era presente nel primitivo-rozzo-monoteismo dei Kahbiru _ e tale è rimasto nel successivo !
E comunque il Libro Giobbe, per il credente, funge come eccelso modello del perfetto devoto, che accetta qualsiasi sventura.. anche la piu' terribile, con gioia (?) e serenita' _ e cio' per dimostrare quanto sia granitica la sua fede verso colui che tutto puo' .. (perchè - poi - riceverebbe la caramella celeste).
Il lamento di Giobbe è il lamento dell' uomo.. che, nel suo massimo sconforto, esterna quanto sia stato "maledetto" l' infausto giorno della sua nascita _ ma soprattutto stra-maledetta sia quella funesta notte del suo concepimento....eccc...eccccc.....eccc.....
Dunque la visione del "frate" rappresenta la visione religiosa _ e aver una sconfinata fiducia nella "provvidenza" divina….
Ultima modifica di esterno; 14-11-2019 alle 15:31
Infatti, cara Lilia, il peccato, se mi permetti questo termine arcaico, di Giobbe è stato quello di essersi considerato autosufficiente perché non aveva mai avuto veramente bisogno di Dio.
Nel perdere quello che aveva in possesso gli apparve l'idea di un Dio cattivo.
Nella sofferenza, Giobbe, o quelli che lo rappresentano, cioè che credono che Dio li voglia felici e contenti in terra, come nelle favolette, dovranno abituarsi, loro malgrado, a trovare Dio anche nei momenti che pur sembrando distruttivi sono di comprensione profonda.
Tutto la storia di Giobbe è fondata su una migliore comprensione di Dio che alla fine si rivelerà premiante, infatti nelle nuova comprensione, Giobbe sarà arcicontento di riavere tutto e di più di ciò che aveva.
Dio c'è sempre, siamo noi, spesso, nella condizione di non trovarlo immaginandolo diverso da quello che è.
Ultima modifica di crepuscolo; 14-11-2019 alle 21:38
Scusa "Crep" _ non concordo quanto hai postato.
Secondo quanto invece riporta l' autore di detto Libro, Giobbe era ben conscio che la sua serenita' familiare e tranquillita' economica _ era il premio divino per aver praticato - con tutto il cuore, la mente e le sue forze / la volonta' dell' Abba'.
Dunque quel suo benessere era la ricompensa divina _ tant'è che il personaggio mostrava la sua grande e profonda gratitudine _ manifestato dai regolari sacrifici e copiose offerte..
Purtuttavia, e questo secondo i "grandi specialisti", il nocciolo di questo Libro semmai è perchè mai un innocente, un puro, un giusto, un devoto sincero debba soffrire.
Al contrario invece del reprobo (evidenziato sia in Giobbe che in Qoelet) che godeva di ottima salute, aveva una numerosa prole, regolari erano le piogge che gli permettevano di ottenere abbondanti raccolti, i suoi animali figliavano a piu' non posso..ecc..eccc..
Una clamorosa smentita a quella sedicente e osannata dottrina tradizionale (pur sempre "ispirata" dall' Abba') e riportata dal redattore del Deuteronomio (e confermata da altri autori quali:
- Levitico cap. 26 + Siracide cap. 15 + Geremia cap. 21 .. eccc..eccc... ) -
E dunque una chiara/soddisfacente/definitiva risposta a quel fatidico:
- "Perchè mai esiste il Male" nell' esistenza degli esseri (giusti) _ Non c'è !
Le insensate quanto puerili argomentazioni di quei 3 bizzarri rappresentati-gestori del culto - pur Non sapendo - imperterriti argomentano come strenui difensori di quella sbugiardata dottrina.
Essi rappresentano il supponente clero, cocciuto _ che insiste e persiste, come un infaticabile martello pneumatico, ripetendo quelle solite noiose, puerili, petulanti ed interminabili litanie...
Per loro infatti questo Giobbe "avrebbe comunque" peccato / e cio' perchè, su questo mondo, non esiste Nessuno, nato da donna, che possa presentarsi immacolato davanti all' Abba'!
Tesi questa ripetuta da altri autori del Tanak (come per esempio:
- salmo 143 + Qoelet cap. 7 + 1 Re cap. cap. 8 ... eccc...eccc....
Ora l' autore di Giobbe (dimenticando "forse" che alcuni redattori avevano GIA' sbugiardato alcuni passi del Pentateuco _ ovvero quelli riguardanti la responsabilita' collettiva (!) _ quella stessa invece che si voleva far intendere, come il "primitivo" iddiodeiKahbiru, mai avrebbe perdonato un peccatore.
Anzi la sua terrificante vendetta.. si sarebbe scatenata addirittura sino alla 4.a generazione ! _ e dunque vien palesato che se il sofferente si trova in quella penosa situazione è' dovuto ai peccati commessi dai suoi figli !!
Cosi' infatti nel Decalogo (Es. cap. 20 + Deut. cap. 5 ) + Es. cap. 34 ...eccc...
Come ben si sa _ in quel tempo primitivo di conoscenze, si imputava il Male (in questo caso la devastante malattia dell' immaginario Giobbe, cosi' come l' altra nefasta sventura della famiglia annientata) sempre e comunque, come punizione celeste.. conseguenza del peccaminoso comportamento..(come nella screditata/ ultra-citata dottrina delle 2 vie).
Ed ecco l' incongruenza biblica:
Perchè mai il giusto, lo zelante credente debba soffrire ? Quando invece proprio il fervente devoto Giobbe metteva.. eccome, in pratica la volonta' divina _ seguendo con tutto il cuore/forze/mente quanto prescritto dallo stesso divinVasaio.
....eccc...eccccc.....ecccc.....
Ma si sa... quella (sacra) "raccolta" di Libri (bibbia) è piena di contraddizioni - - -
@ Ho impiegato molte ore. C'erano rimandi, riferimenti, ho letto tutto,
e non avevo solo i Salmi da leggere, avevo anche I fratelli Karamazov ,
epoi babbo mi aveva dato per compito da imparare a memoria un brano
di Senofonte ( ci dava sempre i compiti pure se non siamo stati mai
rimandati), diceva che lui lo dovette imparare a memoria e quindi anch'io...
Comunque Giobbe aveva i suoi torti perchè, mi sembra di averlo detto, lui
faceva sacrifici a Dio per paura, perchè i suoi figli andavano sempre ai ban-
chetti che, possiamo presumere si concludessero con la caduta deisette veli...
Non aveva assoltato un malamed ( insegnante) per i suoi figli e fece male.
Giobbe faceva i sacrifici per conto dei suoi figli.. un po' troppo libertini / da qui il sospetto del padre che questi, nel loro intimo, potessero (forse) imprecare contro l' Abba'.
E comunque questi se la godevano allegramente...eccc... (almeno secondo i passi del primo capitolo del Libro).
Ma al di la' di questo _ l' incoerenza biblica è palese anche in questo Libro.. ovvero (come gia' postavo) l' ispirato autore non si ricordava che la responsabilita' collettiva e/o generazionale _ era stata "sostituita" (secondo i piu' aggiornati illuminati (?) autori) con quella personale ??...eccc...ecccc....
@ Esterno.
L'AT non é semplice, gli Ebrei cercano di spiegare le contraddizioni
col Talmud e il Midrash e tanti altri libri.
Ricordo quando la Regina Isabella di Castiglia fece bruciare un Talmud
sulla pubblica piazza, che lamenti e sofferenze procurò ai poveri
Ebrei, in linea con la misericordia evangelica.
Anche il NT ha numerosissime esegesi diverse.
Infatti proprio la misericordia evangelica è un assoluto che prima o poi fa venire a galla il relativismo del mondo.
E per la povera Chiesa di oggi parlare in sintonia col Vangelo è ormai un fantasma d'altri tempi; una zappa che invece di zappare la terra zappa i loro piedi.