ripeto, non è questione di opinioni, una volta postulati gli assiomi, ma di logica; in effetti le teologia sono quasi tutte uguali, tranne la cattolica, che si è incaprettata con le sue necessità di legittimazione dell'autorità, anche se ha dovuto cedere sul primato della coscienza, proprio per far tornare minimamente i conti; ma la cosa andrebbe spiegata meglio e in dettaglio;
solo tutte le chiese cristiane, in base alla Genesi; che vuoi che sia ?ma chi ti ha detto che si nasce "peccatori"?
se sei anche il creatore di colui che agisce e sai in anticipo cosa la tua creatura farà, direi che non ci sono dubbi;poi ti ripeto che "sapere" non equivale a "causare". la causa delle azioni umane è il libero arbitrio.
se non conosci la dottrina rischi di sparare una raffica di ingenuità;che dio le conosca non conta, nella misura in cui "non" si tratti della differenza tra buona azione e cattiva azione, differenza che è rimessa al libero arbitrio umano. tutto il resto va come deve andare, cioè secondo i piani, a meno che dio non modifichi qualcosa perché "invocato" e "pregato" dai credenti. sulla teologia ti ripeto: esistono opinioni, più o meno motivate a partire dalle scritture. e ti ripeto: non serve una laurea in teologia per parlare di libero arbitrio.
guarda che quando vi a toccare una cosa smuovi tutto il sistema; se non sai cosa fare, è quasi inevitabile che ti ritrovi ad inscenare Totò, Peppino e la teologia;
no; la questione è che Gesù sa prima cosa farà Pietro, e quello, pur non volendo, si dispera, soffre, ma alla fine agisce come noto a in anticipo a Gesù; non può fare altro;pietro ha millantato perché preda del maligno, come nell'orto del getsemani. gesù gli ha detto, forse per odio al tentatore, quello che sarebbe accaduto a breve. ma la domanda è: "perché pietro rinnega gesù?" per paura o perché l'ha detto dio? e se rinnega per paura, agli occhi della giustizia divina è o non è più meritevole dell'iscariota, che rinnega "per puro interesse"? ecco, cerchiamo di intenderci su questo.
opinione tua, ma non rileva; la questione è che il futuro noto a Dio implica l'impossibilità che sia diverso da come noto, quindi nessuna libertà umana di modificarlo; pertanto, nessuna libertà;anche se conosce gli eventi meglio degli uomini, tiene molto di più alla loro "capacità" di giudizio.
è la stessa cosa, invece; il battesimo sostituisce la circoncisione, che ai pagani piaceva poco, soprattutto se adultino. la circoncisione è il segno dell'alleanza. il battesimo è altra cosa.![]()
i neonati ???il prete te ce chiama. non è che si possa battezzare così, ad cazzum (come direbbe vega). e fare parte della chiesa (davvero) implica una serie di doveri che non ti immagini nemmeno. non è che ti battezzano così, perché sei "bello".
la sofferenza di un caro innocente, un figlio, ecc...mi puoi spiegare a quale situazione ti riferisci?
questo lo dici tu, nella tua personale idea, che trascura i vincoli delle attribuzioni divine; se tu ti attenessi a quelle, sarebbe parecchio più arduo postulare quella libertà, in definitiva;l'uomo può scegliere tra bene e male. dio no. questa mi pare essere la "differenza".
se parti dalla dottrina cristiana, l'uomo allo stato di natura, senza battesimo, è destinato alla dannazione e può solo fare il male; che libero arbitrio sarebbe mai questo ?
se non hai padronanza concettuale della condizione del peccato tutte le conclusioni a cui pervieni sono sballate, in termini di teologia cristiana; sarebbe come attribuire ad un immigrato clandestino la facoltà di concorrere alla PA o diventare ufficiale dei carabinieri...








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