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Ma ti sembrano slogan le Parole del Signore, Axe? Guarda che sono VANGELO!!! Il sottoscritto (nè, tantomeno, la Chiesa) non inventa niente: Cita solamente le Scritture. Poi ognuno è libero di aver Fede in chi le ha pronunciate o di non aver fede. Preferendo rimanere da solo. Senza moglie. Senza figli. Stando tutto il giorno coi pappagallini o al computer. Son scelte. Libere scelte di ognuno. Ma la Società ne soffre. Risulta intristita. Grigia. Senza speranza. Senza futuro.
Declino demografico. La società dei viventi terminali che non fa figli e non accoglie.
gran parte di questa visione e di questa gestione passa per il sostegno alla natalità europea, e per quanto ci riguarda, italiana. Il che significa un sostegno alla famiglia generativa, riproduttiva, che 'fa figli', che garantisca all’uomo 'europeo' (e 'italiano') di evitare - o almeno limitare - la sua decrescita prevista dagli studi dal 10% della sua presenza sul pianeta oggi, al 7% di quella attesa a fine di questo secolo. Che in Italia significherà passare dagli attuali 61 milioni di individui a circa 39, a ordini di valori più o meno di un secolo fa. Questo è il punto attorno a cui ruota il senso stesso di lavorare e pensare a un futuro in Europa e in Italia.
Nelle società europee, e tanto più in quella italiana, che ha uno dei più bassi indici di natalità del continente, avanza sempre più il tipo sociale proprio alle società in recessione demografica del 'vivente terminale', di individui non più portatori di un progetto genitoriale. Individui biologicamente a scadenza in se stessi, senza 'discendenza'. Una figura sociale sempre più diffusa, che ha ragioni complesse in condizioni socio-economiche oggettive che impediscono o disincentivano la genitorialità, ma anche in preferenze e stili di vita soggettivi per lo più introiettati senza neppure la consapevolezza di non starsela scegliendo la propria vita, tutta volta a una autorealizzazione generativamente autoreferenziale, ma di starsela facendo prescrivere da una società, che nella generatività dei suoi membri – nell’impegno progettuale di una famiglia stabile che mette al mondo figli – vede una dis-economia produttiva. Una visione che condiziona la vita e che ha sua ideologia, anche questa prescrittagli, basata sull’autorealizzazione dell’esistenza come liberazione da ogni vincolo che ne tarpi le possibilità, che possa togliere qualcosa a quel che si può godere al 'presente'.
Abbiamo costruito la società del 'vivente terminale'.
https://www.avvenire.it/opinioni/pag...e-non-accoglie
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