Ultima modifica di bumble-bee; 05-02-2020 alle 19:44
Bambol utente of the decade
E chi decide, di grazia, se un mio intervento sia significativo o meno?... Tu?
Tu puoi, legititmamente non essere daccordo con ciò che scrivo, puoi anche pensare, sempre legittimamente, che scrivo stupidaggini ( sapessi quello che penso io di ciò che scrivi tu... ), ma ribattere a delle affermazioni che non si condividono dicendo che "sono insignificanti" è, come dire... un po' infantile, non credi?
Poi, fai quello che ti pare e pensala come vuoi, neppure dalla cima dell'Everest si riuscirebbe a contemplare la vastità del gran c. che me ne frega.
I dati di xmanx sono corretti proprio facendo il contrario: contano solo gli omicidi in famiglia e guardando i motivi. Gli omicidi sono pari, i motivi che spingono al suicidio vedono una preponderanza assoluta degli uomini, soprattutto per la legislazione su divorzio e alimenti, insostenibile
Sono gli altri dati che di solito prendono a convenienza tutti gli omicidi di donne come femminicidi, almeno è così che sono chiamati nella stampa e restano in mente alla gente. Vedendo i dati ISTAT del viminale troviamo tra i dati più bassi del mondo.
Sono la maggiore causa dello zero senso di coscienza di classe tra uomini, per esempio contro una società governata da una legge sul divorzio che per come è concepita e attuata, rende dal momento della convivenza pacifica tra coniugi molto chiaro contro chi non conviene rivoltarsi contro, in famiglia. Maschi l'intellettuali ma bisognosi di conferme femminili, che hanno una quella capacità di sublimare il sesso. Ipocrisia perché un altro maschio ti annusa; parlano unicamente per il pubblico femminile sapendo che quello maschile ascolta e dice "certo..."
Ho fatto una breve ricerca, la prima comparsa del termine è nel 1848, ma non con il significato che gli viene attribuito oggi.
La prima citazione moderna è del 1990, ma non da parte della Littizzetto.
Paragono l’uso confuso e poco cristallino che si fa del termine femminicidio con l’uso poco cristallino che talvolta alcuni fanno del termine pedofilia (un novantenne che si accompagna con una ventenne potrà dare fastidio, suscitare rancorosa invidia, ma non è pedofilia, parimenti una donna uccisa durante una rapina non è femminicidio)
Il termine femminicidio: "Qualsiasi forma di violenza esercitata in maniera sistematica sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione di genere e di annientare l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico della donna in quanto tale, fino alla schiavitù o alla morte"[ da wiki
Non necessariamente da soli uomini, una madre che abbia introiettato una cultura soverchiante nei confronti del proprio genere potrebbe attuare comportamenti tesi ad annientare l’identità di una figlia, attraverso l’assoggettamento fisico, psicologico fino alla schiavitù e alla morte.
Fortunatamente la "morale comunemente accettata" è mutevole nel tempo, come cambia la presa di coscienza di ingiustizie che prima apparivano del tutto normali e/o economicamente giustificabili. (ad esempio è recente l'interessamento per il bene e la tutela dei minori, mi verrebbe da dire post industriale ma non sono ferrata in questo argomento, mi fermo per non dire sciocchezze)
La stronzaggine è largamente e abbondantemente diffusa nel genere umano di qualunque genere
La "morale condivisa" (Ma cosa è la morale condivisa? Ma condivisa da chi? La maggioranza? E come la misuri o verifichi? ) non è la legge, la legge punisce le violenze e l’omicidio
Mai e poi mai una vittima “se l’è andata a cercare”, perché allora se “se l’è andata a cercare” per una aleatoria, incerta e non ben definita “morale diffusa” chi ha ucciso ha un’attenuante, la vittima un' aggravante
Qui non mi è chiaro cosa vuoi dire, se vuoi spiegarmi meglio, ti rispondo
Ultima modifica di Breakthru; 06-02-2020 alle 09:52
Ho scoperto un sacco di cose in questo thread...
Ho scoperto che basta denunciare le violenze perpetrate sulle donne ( anzi, semplicemente segnalare, condividendo, chi le denuncia, io, di mio, non ho denunciato nulla ) per essere tacciato di "femminismo", concetto evidentemente considerato, soprattutto se declinato al maschile, la summa di ogni possibile nefandezza, alla pari, o forse pure peggio di altri famosi -ismi della storia.
Ho scoperto l'esistenza di una "coscienza di classe" del genere maschile, che verrebbe gravemente minacciata dai comportamenti perturbatori dell'ordine costituito da parte di soggetti che si azzardino non dico a mostrare simpatia verso il "nemico" ( il genere femminile ) ma che semplicemente non si accodino alla guerra, evidentemente dichiarata a mia insaputa, tra i due sessi. Siamo passati dal "Lavoratori di tutto il mondo unitevi!" al "Maschi di tutto il mondo unitevi!".
Ho scoperto che l'esistenza di una Giurisprudenza forse non equanime nei confronti degli uomini ( forse... ci sono numerosi esempi che dicono il contrario ), basta di per sé a giustificare la necessità di far fronte comune contro le donne in tutti i campi, a partire da quello di cui stiamo discutendo, la violenza sulle donne.
Ho scoperto che la violenza sulle donne di fatto non esiste e che per negare millenni di storia che dicono il contrario, basta citare parzialissime statistiche ( Disraeli diceva che ci sono tre generi di bugie: le bugie, le dannate bugie e le statistiche ).
Soprattutto ho scoperto che ci sono, in questo forum, diversi uomini ( spero non la totalità e nemmeno la maggioranza ) che sono divorati da un viscerale rancore verso il genere femminile: tutta la mia solidarietà alle donne che, a qualunque titolo ( compagne, sorelle, figlie, colleghe ), hanno la non invidiabile sorte di vivere al loro fianco.
1848 mi pare francamente "troppo". ho fatto anche io le dovute "verifiche" e non mi risulta. quanto alla seconda data ci possiamo "trovare". sta di fatto che il termine ha avuto una diffusione di massa a partire da qualche anno fa. littizzetto o no.
sempre lasciando stare la "pedofilia", che può voler dire tutto e il contrario di tutto, al pari di "violenza sessuale", e al pari di tutti gli altri vocaboli inerenti alla sessualità, che hanno valenza diversa a seconda di chi li utilizza, ti direi che una volta c'era il reato di "uxoricidio", cioè l'assassinio del marito o della moglie da parte dell'altro coniuge e mi pare che le "pene" previste per tale reato beneficiassero di "attenuanti", dovute alla ponderazione da parte del legislatore delle circostanze del fatto. poi ti direi che esisteva nel passato il c.d. "delitto d'onore" il quale potrebbe essere fatto rientrare nella nozione di femminicidio, e che era parimenti considerato una fattispecie oggetto di attenuanti rispetto all'ordinaria fattispecie di "omicidio".
la definizione ovviamente non è corretta. il suffisso "cidio" implica la causazione della morte.
allora. ci sono sempre delle regole che "devono" essere rispettate onde prevenire la commissione di "reati". quando una donna non le rispetta allora si "presta" a favorire la commissione di reati da parte di coloro che ravvisano, consapevolmente o meno, nel comportamento della donna in questione, una qualche forma di "oltraggio" o "provocazione".
no. che è mutevole nel tempo lo dicono "i comunisti", i quali sanno soltanto parlare, ovviamente "per confondere le acque". la realtà è che il codice penale risale al 1930 ed è sempre quello. idem la morale cattolica. e idem le convenzioni sociali.
si, questo si.
senza che ci sia necessità di definire l'omicidio "femminicidio"...
si. allora se vai a napoli, in rione "sanità" e porti la minigonna, e qualcuno ti mette le mani addosso, perché lì funziona così, ed è fatto "notorio", allora te la sei andata "a cercare". non so se è chiaro.
lasciamo stare...
Tommaso,non lasciarti smontare, qui dentro chi interviene tende a proiettare il proprio vissuto o il punti di vista in base al vissuto o le conoscenze che ha, per cui è diciamo "normale" assistere a certi interventi.
Non è che la violenza sulle donne non esiste è che sono probabilmente ancora tante che non denunciano e non rientrano nelle statistiche, io le statistiche sinceramente le prendo con le pinze, fra l'altro se non ho compreso male fanno riferimento a morti o violenze denunciate e non il sommerso, cioè quello che accade e non viene a galla.
Personalmente potrei anch'io portare la mia di esperienza , ho odiato mio padre per anni, se fossi una bambina degli anni 2020 e avessi chiamato il telefono azzurro o raccontato alle maestre la mia situazione famigliare probabilmente sarei stata attenzionata dai servizi sociali.
lo solo ora che mio padre è anziano sono riuscita a comprenderlo, non giustificarlo ma cercare di capire.
Parlo di un'epoca dove era considerato normale durante un litigio prendere a calci nel culo la moglie o a sberloni da parte del marito, era normale usare punizioni corporali ai figli dure anche da lasciare lividi.
Non si tratta di secoli fa, ma diciamo quaranta, cinquant'anni fa, e non solo nelle culture più arretrate del sud ma anche al nord.
Poi una cosa di cui forse non s'è parlato è anche la violenza psicologica, questa c'è da entrambi i sessi, ci sono uomini e donne capaci di "uccidere" dentro, sminuendo a tal punto che l'altro o i figli si sentono, perdonatemi il termine, "una merda", un'incapace in tutto.