Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
beh, no; capisco che questa sia la tua opinione; ma se si vieta il divorzio in virtù del passo di Matteo, il problema si pone; nel senso di interpretazione, intendo;

poi c'è la questione dell'altra parte: il precetto evangelico può vincolare la promessa al punto da ignorare o forzare il sentimento, anche nella circostanza di cambiamenti del partner, oltre che di quelli propri ?

non è così semplice la questione; vanno messe a sistema due cose:

a) un'etica evangelica dei rapporti tra le persone, anche in caso di conflittualità sopraggiunte, ove via stata comunque buona fede originaria nel "contratto";
b) una statuizione del sentimento, in quanto tale, ossia:
lasciamo da parte eventuali cambiamenti del partner, per semplicità; il sentimento è da ritenersi una volontà, quindi soggetta alla sola ragione ?

oppure è qualcosa di spontaneo e non condizionabile; e allora, se viene meno, non è una colpa e non può determinare un'afflizione, che consisterebbe nel fingerlo, o nel renderlo coatto ?

solo dopo che il cristiano ha stabilito questi punti, la sua condotta può essere indicata come opportuna o meno.
C'è da premettere che stiamo parlando di matrimoni religiosi, soggetti a regolamenti religiosi, e non di matrimoni civili, soggetti a leggi civili.
Il credente dovrebbe avere ben chiaro che la sua vita non può essere la ricerca della felicità qui e subito, bensì la ricerca di un benessere futuro, raggiungibile solo attraverso l'obbedienza alle leggi divine, che comportano rinunce, sacrifici e sofferenze.
Premesso questo, il matrimonio si stipula non promettendo che si starà insieme finché durerà l'amore o la buona salute o la bellezza fisica o la giovinezza o il benessere economico, ma che si starà insieme a prescindere da questi fattori variabili nel tempo.
Quindi gli sposi devono sacrificarsi stando insieme anche quando uno o più dei fattori citati virano al negativo e... non si amano più come al momento della cerimonia? Sì, altrimenti il contratto matrimoniale viene violato. Se l'abbandono del coniuge avviene per un servizio più intenso reso a Dio, Dio può giustificare tale abbandono. E' stato il caso di Gautama Buddha, per esempio, che ha abbandonato moglie e figlio piccolo per dedicarsi a una vita monacale, al fine di trovare una via d'uscita dal dolore generato dai desideri insoddisfatti.
Io, comunque, ho abolito il matrimonio per evitare tutte le situazioni penose della casistica di separazioni e divorzi. Ciò che andava bene nel passato non è affatto detto che vada bene ora. Certo, anche nelle convivenze libere si avranno separazioni temporanee o definitive, ma almeno non ci sarà stata la violazione di promesse e di un contratto scritto.
A mio parere l'uomo e la donna credenti del futuro dovranno avere un cuore più grande e riuscire ad amare più persone contemporaneamente, invece di sentirsi traditi per il "poliamore". Per non sentirsi traditi è necessario vincere l'io.
La poligamia ha dimostrato che il poliamore è possibile, anche se il fine di quella, da un punto di vista divino, era di popolare il più rapidamente possibile la Terra.