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Discussione: Corona virus

  1. #871
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    decine di pazienti lombardi in ospedali tedeschi, dove tra un po' anche loro potrebbero avere necessità:



    220 miliardi a disposizione dell'Italia dalla BCE, soldi di tutti gli altri 18; soldi di quei cittadini, a cui si tassa la prima casa perché quei soldi ci siano, e a cui non si è condonata nessuna evasione fiscale; sacrifici che hanno fatto quei cittadini, e che ora giungono come soldi all'Italia, caro il mio Pulcinella-kazzenger; altro che puttinate varie...
    Sbagliato. I 220 miliardi sono della BCE e vanno alle banche italiane e NON ai cittadini.
    I 47 ricoverati in Germania sono un minimo risarcimento per averci bloccato i respiratori e le mascherine.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  2. #872
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    Stefano Fassina

    Soltanto la BCE può salvarci, lasciamo stare #Mes e #Eurobonds : o stampa moneta la #BCE o la strada meno dolorosa è stampare moneta noi.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  3. #873
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Sbagliato. I 220 miliardi sono della BCE e vanno alle banche italiane e NON ai cittadini.
    non hai proprio capito il punto; non ho scritto che i soldi vanno ai cittadini, ma che sono sostanzialmente soldi dei cittadini degli altri paesi:

    la BCE non ha soldi; quelli che stampa non sono "suoi", visto che la BCE non ha certo un tesoro di garanzia suo, ma sono i soldi degli stati contribuenti pro-quota;

    sono quegli stati a garantire l'emissione di quella base monetaria coi loro patrimoni aurei e la loro facoltà di tassare i rispettivi cittadini, cioè - esattamente la conformità ai parametri tanto criticata; a cosa serve, se no ?

    quindi, per esempio, lo stato tedesco può contribuire per la sua quota del 27% a quel capitale di garanzia che la BCE può trasformare in moneta per comprare titoli italiani, perché i cittadini tedeschi hanno sofferto lo sforzo della tassazione e dei tagli che nel giro di dieci anni hanno fatto accumulare risorse tanto da portare il debito pubblico tedesco dl 100 e passa al 60% del PIL;

    loro, i francesi, gli olandesi, ecc... pagano una bella tassa sulla casa, e lo stato incassa e imberta; loro recuperano l'evasione, non fanno condoni; e così lo stato incassa e imberta; così riducono il rapporto debito/PIL;

    noi votiamo per abolire l'ICI, salvare Alitalia ogni volta che fallisce, per rifarla fallimentare ogni volta; facciamo i condoni; facciamo fare le autostrade alla mafia, che ci fa la cresta; poi siamo senza soldi e frignamo che siamo "costretti" dai burocrati di Bruxelles a prendere a prestito, temiamo il MES...

    che è esattamente quello che succede in Italia tra stato e comuni o regioni; quando il comune X è in dissesto, lo stato ripiana il debito, ma dice all'amministrazione di non rimettersi in condizione di fallire di nuovo; gli dice di tagliare i dipendenti, i dirigenti, ecc... nessuno si scandalizza particolarmente, né pensa che il governo lo faccia per spolpare l'autotrasporto municipale romano o la regione Sicilia; funziona così...
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #874
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non hai proprio capito il punto; non ho scritto che i soldi vanno ai cittadini, ma che sono sostanzialmente soldi dei cittadini degli altri paesi:

    la BCE non ha soldi; quelli che stampa non sono "suoi", visto che la BCE non ha certo un tesoro di garanzia suo, ma sono i soldi degli stati contribuenti pro-quota;

    sono quegli stati a garantire l'emissione di quella base monetaria coi loro patrimoni aurei e la loro facoltà di tassare i rispettivi cittadini, cioè - esattamente la conformità ai parametri tanto criticata; a cosa serve, se no ?

    quindi, per esempio, lo stato tedesco può contribuire per la sua quota del 27% a quel capitale di garanzia che la BCE può trasformare in moneta per comprare titoli italiani, perché i cittadini tedeschi hanno sofferto lo sforzo della tassazione e dei tagli che nel giro di dieci anni hanno fatto accumulare risorse tanto da portare il debito pubblico tedesco dl 100 e passa al 60% del PIL;

    loro, i francesi, gli olandesi, ecc... pagano una bella tassa sulla casa, e lo stato incassa e imberta; loro recuperano l'evasione, non fanno condoni; e così lo stato incassa e imberta; così riducono il rapporto debito/PIL;

    noi votiamo per abolire l'ICI, salvare Alitalia ogni volta che fallisce, per rifarla fallimentare ogni volta; facciamo i condoni; facciamo fare le autostrade alla mafia, che ci fa la cresta; poi siamo senza soldi e frignamo che siamo "costretti" dai burocrati di Bruxelles a prendere a prestito, temiamo il MES...

    che è esattamente quello che succede in Italia tra stato e comuni o regioni; quando il comune X è in dissesto, lo stato ripiana il debito, ma dice all'amministrazione di non rimettersi in condizione di fallire di nuovo; gli dice di tagliare i dipendenti, i dirigenti, ecc... nessuno si scandalizza particolarmente, né pensa che il governo lo faccia per spolpare l'autotrasporto municipale romano o la regione Sicilia; funziona così...
    Taci che fai miglior figura.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  5. #875
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    Soros minaccia: se l’Italia non aderisce al Mes nessun aiuto!

    E visto che l’epidemia ha fatto cadere le maschere per indossare le mascherine mi spiegate chi cazzò è Soros per decidere le sorti dell’Italia e a quale titolo minaccia?
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  6. #876
    Sicuramente un maiale!
    Bambol utente of the decade

  7. #877
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    appunto: cazzate;

    con le risposte emotiva, non si capiscono i problemi e si fanno errori, o si viene manipolati;

    io sarei il primo a vedere un "problema tedesco", come c'è anche un "problema italiano", uno "francese" e altri;

    il punto è che con la rappresentazione personificata - la Germania fa questo e quello, l'Italia è mafiosa e corrotta, la Francia è nazionalista... - non si capisce davvero un cazzo di quello che succede, e si fanno errori, gravi;

    le società sono organismi complessi e frammentati, con interessi diversissimi tra loro, che per forza esprimono politiche contraddittorie ed esitanti, se sono democratiche; proprio perché la "Germania" non è una persona, la "società" non soffre, non è virtuosa o peccatrice, come credono in tanti;

    la stupidità del tutto è che noi stessi, in casa, abbiamo una perfetta rappresentazione analoga nel conflitto tra nord e sud:

    le leghe autonomiste, fattesi partito di maggioranza, da quasi 40 anni rappresentano un conflitto semplificato, in cui il sud viene presentato come assistito, sprecone, truffaldino, levantino, Roma ladrona, ecc... lo dicono a gran voce anche i leghisti o para-leghisti di estrazione meridionale che vivono al nord da decenni; anzi, spesso sono i primi;

    il sud da un secolo e mezzo piange la rapina del nord egemonista e usurpatore, e con questo rimuove le ragioni della propria miseria, le risorse sprecate nei rivoli, mafiosi, para-mafiosi e clientelari, patronali;
    è esattamente la stessa dinamica che si produce in Europa, e che ci vede accusare i tedeschi di essere egemonisti;

    chi ha ragione ? tutti e nessuno;
    a che serve questa polemica ? a niente; sono scorregge;

    il "problema tedesco" sta nel fatto che quello è un paese organizzato, capace di sfruttare al meglio le sue capacità perché ha un modello di rapporti sociali in cui la prassi è quella di un mutuo riconoscimento delle parti sociali, che produce politiche coerenti; questa forza agli italiani appare come egemonista, ma è semplicemente il risultato di quelle capacità; a chi produce le Audi o le BMW - e agli azionisti di quelle, italiani, francesi, irlandesi o greci - farebbe certamente piacere che gli italiani fossero abbastanza ricchi da potersi tutti permettere le loro auto;

    mentre il "problema italiano" è che abbiamo tradizionalmente una cultura politica di delegittimazione dell'altra parte, il che produce scelte inefficienti, che costano troppo, perché devono ammortizzare il conflitto sociale; questo ai tedeschi appare come mafia, induce diffidenza; esattamente come uno di Gallarate è diffidente sull'uso che delle sue tasse si farà a Roma, quando viene per un fine settimana e vede le buche, le montagne di immondizia e i gabbiani e le pantegane che se li contendono; poi, un giorno sì e uno no legge sul Giornale che il nord deve mantenere i terroni, ed è un tognino pure lui, che chiede di tenersi quei soldi;

    cioè, esattamente quello che, come italiani, rimproveriamo ai tedeschi, e per gli stessi motivi;

    allora: tu pensi che sarebbe bene far esplodere l'UE perché quei tedeschi cono cattivi ed egoisti ? è un'ipotesi, i cui costi e benefici possono essere valutati;

    ma il giorno dopo, sicuramente, la stessa dinamica si riprodurrebbe in Italia; anzi, questo avverrà comunque, perché figurati se le tre regioni martiri del virus non avranno dopo la crisi ancora maggiori ragioni per pretendere autonomia fiscale, fare i tedeschi;

    conviene ? secondo me no;
    secondo me conviene molto di più vedere le cose dal punto di vista dei tedeschi meglio disposti e meno egoisti - guarda caso, le odiate sinistre - esattamente come per il sud sarebbe conveniente rendersi conto che se si vuole salvare l'idea di solidarietà fiscale nazionale è bene che quelle società scelgano di dare segnali concreti a quella parte di residenti al nord che ancora sono ben disposti;

    altrimenti, lasciamo spazio alla pancia e all'intestino, prendiamo strade emotive e ci facciamo la guerra civile; che forse è l'aspirazione di qualcuno cui ha dato di volta il cervello.

    e neanche hai preso la briga di scomodare la Giustizia..
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  8. #878
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    cara la mia capretta che fa Ciao ! ad Heidi, cadi proprio sull'ovvio:
    [.................................................. .......

    ti va di lusso, ché mentre dai dell'ignorante a me hai l'occasione di imparare tante cose; posto che tu liberi il neurone dalla propaganda e lo destini ad informazioni serie
    non perdi il tempo con e per la capretta faziosa.. altri ti leggono

    d´altronde un Cardinale del 1500 ha coniato un aforisma perfetto;
    Vulgus vult decipi, ergo decipiatur
    IL POPOLO VUOLE ESSERE PRESO PER IL CULO E QUINDI PRENDIAMOLO PER IL CULO!
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  9. #879
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    @Sapientino

    STUDIA.

    COME FUNZIONA IL QUANTITATIVE EASING (QE)

    I passi fondamentali che definiscono questo tipo di intervento consistono nella creazione di moneta e nell’utilizzo di questa moneta per acquistare titoli finanziari dalla banche.

    Perché si possa parlare di Quantitative Easing è necessario che nel processo ci sia creazione di moneta.

    Le operazioni di QE sono di solito accompagnate dalla riduzione dei tassi di interesse (e, quindi, diminuzione dello spread).

    Dal 2015 al 2018, Draghi (BCE) con QE ha creato moneta (stampato moneta dal NULLA) per 3mila miliardi di euro...per acquistare titoli di stato dalle banche e per abbassare lo spread nei governi Monti-Letta-Renzi-Gentiloni.

    I POSSIBILI EFFETTI DEL QE

    Il primo effetto del QE è alzare i prezzi dei titoli acquistati, ridurne il rendimento (quindi abbassare lo spread), e rifornire le banche di liquidità. La disponibilità di nuova liquidità potrebbe a questo punto rendere più facile per le banche elargire prestiti a imprese e famiglie.

    Il sistema bancario è però solo una parte del sistema economico. Non è detto che il denaro che arriva alle banche nelle operazioni di Quantitative Easing passi poi davvero all’economia reale. Le banche, infatti, potrebbero decidere di tenere quel denaro in depositi presso la Banca Centrale stessa, depositi magari a basso o bassissimo rendimento, o addirittura negativo, ma del tutto privi di rischio. Mentre potrebbe essere rischioso prestare quel denaro a famiglie e imprese, in particolare nei periodi di difficoltà economica, perchè famiglie e imprese potrebbero non restituirlo e quindi aumenterebbe la "sofferenza bancaria" (soldi prestati che non vengono più restituiti).

    https://www.soldionline.it/guide/mer...itative-easing


    MES: cos’è e come funziona il Fondo Salva-Stati. E quanto paga l’Italia

    Si legge: L’obiettivo del Mes, è “quello di mobilizzare risorse finanziarie e fornire un sostegno alla stabilità, secondo condizioni rigorose commisurate allo strumento di assistenza finanziaria scelto, a beneficio dei membri del Mes che già si trovino o rischino di trovarsi in gravi problemi finanziari, se indispensabile per salvaguardare la stabilità finanziaria della Zona euro nel suo complesso e quella dei suoi Stati membri”. Tradotto in parole semplici, il Mes mette a disposizione risorse finanziarie ai Paesi in difficoltà vincolate a una rigida condizionalità. (Nel caso della Grecia, i soldi del MES - quindi anche dei cittadini italiani - è stato utilizzato per ripagare i titoli di stato greci posseduti dalle banche tedesche e francesi - 200milairdi di euro - che lo stato greco non era più in grado di ripagare).

    Il capitale su cui può contare il MES è di 700 miliardi di euro di cui gli stati membri (cioè i cittadini degli stati membri...perchè i soldi del MES vengono dagli stati e quindi dai cittadini) iniziano a versare pro quota 80 miliardi di euro (con quasi il 27% del capitale la Germania è il primo contributore; l’Italia partecipa con il 18%). Ad oggi ha concesso prestiti a Cipro , Grecia e Spagna .

    https://quifinanza.it/soldi/il-mes-d...-stati/332358/

    Conclusioni

    Con il QE la BCE STAMPA SOLDI creati dal nulla (creazione di moneta) e acquista titoli di stato dalle BANCHE, quindi dà soldi (liquidità) alle banche e abbassa lo spread.

    Con il MES, gli stati - pro-quota - versano i soldi dei cittadini nel fondo MES e il MES usa quei soldi per fare prestiti agli stati in difficoltà secondo condizioni rigorose (privatizzazioni, tagli alla sanità, pensioni, stipendi, svendita aziende pubbliche etc)

    Sei un ignorantotto di campagna....tutto chiacchiere e distintivo.
    Ultima modifica di xmanx; 31-03-2020 alle 09:28
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  10. #880
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    Antonio Socci e il coronavirus: "Perché ne muoiono così tanti proprio in Italia?"

    Ma cosa ci sta accadendo? Siamo così frastornati e anestetizzati che ormai conviviamo con una strage quotidiana che va da 500 a mille persone? Stiamo assistendo a un massacro che in un mese ha eliminato 11mila italiani, quasi quattro volte il numero delle vittime degli attentati dell' 11 settembre 2001 e nessuno s' interroga, nessuno dichiara di aver fallito, né c' è una sola alta autorità che si sia dimessa.
    Eppure è una tragedia mai vista nella storia d' Italia in tempi di pace.
    Perché proprio noi? Neanche i media si interrogano su quali sbagli sono stati fatti, anzi ripetono, come nei regimi, che non è il momento delle polemiche.

    Eppure di errori ce ne sono stati molti. Perché è del tutto anomalo che l' Italia - che è un piccolo paese agli antipodi della Cina - di colpo sia diventata il centro dell' epidemia mondiale col record di morti che ha superato perfino quelli ufficiali dichiarati da Pechino.
    Se consideriamo alcuni paesi vicinissimi all' epicentro della pandemia, la Cina, si scopre infatti che non solo non hanno avuto la strage che abbiamo avuto noi (e che è tuttora in corso), ma perfino il numero dei contagi da loro è stato molto inferiore e la micidiale curva dell' epidemia per quei paesi non è affatto in salita come quella italiana. C' è un grafico, pubblicato ieri anche dal Corriere della sera, che mostra proprio questa curva, con l' Italia in vetta (va verso i 100mila casi ed è ancora in salita). Invece laggiù in basso si trovano le curve di Corea del Sud, Giappone e Hong Kong, che sono tutti vicinissimi alla Cina e di certo hanno scambi con quel paese non inferiori ai nostri.

    Vediamoli uno per uno. Hong Kong, con 7 milioni e mezzo di abitanti, ha circa 500 casi. Come se noi, in proporzione, ne avessimo solo 5 mila. E va sottolineato che Hong Kong non è solo attaccata alla Cina, ma è parte della Cina. Com' è possibile?
    Consideriamo la Corea del Sud che ha circa 52 milioni di abitanti (quasi quanto l' Italia) ed è proprio a ridosso della Cina: non arriva neanche a 10 mila contagi (un decimo dell' Italia) e - quel che più conta - da settimane la curva dell' epidemia in quel paese è quasi piatta, mentre la nostra continua a salire drammaticamente.
    Ancora più significativo è il caso del Giappone che sta proprio di fronte alla Cina. Con 127 milioni di abitanti (il doppio dell' Italia) il paese del Sol levante non arriva neanche a 2 mila contagiati.
    Non solo. In 35 giorni l' Italia da 100 contagi è schizzata quasi a 100 mila; mentre il Giappone negli stessi 35 giorni da 100 contagi è arrivata sotto 2 mila. Anche la percentuale dei morti, in tutti questi paesi, è molto inferiore a quella dell' Italia.
    Clamoroso è poi il caso di Israele che non è un paese prossimo alla Cina, ma è molto interessante per la sua originale strategia di guerra alla pandemia.

    La chiusura dei confini - Israele, con 9 milioni di abitanti, ha circa 3900 casi e soltanto 12 morti per coronavirus. In proporzione è come se noi avessimo avuto solo 80 vittime, anziché 11 mila. Anche i ricoverati in Israele sono circa 90, mentre da noi sono 30 mila (in proporzione dovremmo averne solo 500 e nessun problema di letti in terapia intensiva). Come è stato possibile?
    Il governo israeliano anzitutto ha chiuso i confini prima che l' epidemia arrivasse da loro. Poi - oltre ad avvalersi delle tecnologie come l' Italia non ha saputo fare - ha studiato le statistiche cinesi e ha deciso di mettere in quarantena la parte più debole della popolazione (quella più vulnerabile al virus), cioè anziani e persone con patologie pregresse. Questo ha permesso agli israeliani di affrontare tutto senza fermare il paese e la sua economia. In sostanza per Israele - fino ad ora - il Coronavirus è davvero meno di un' influenza.

    Il confronto con l' Italia è drammatico.
    1- Com' è stato possibile diventare il paese più infettato del mondo con un primato di morti che ha superato la Cina?
    2- Perché il nostro governo è stato così incapace?
    3- Perché ha perso settimane preziose?
    4- Perché ha dichiarato lo "stato d' emergenza" il 31 gennaio e poi non ha mosso dito, arrivando, il 4 febbraio, a snobbare i governatori del Nord che chiedevano la quarantena per chi arrivava dalla Cina?
    5- Perché non ha preparato subito le strutture ospedaliere e non ha nemmeno reperito gli strumenti di protezione per il personale sanitario (men che meno per i cittadini)?
    6- Perché l' Italia non si è avvalsa della tecnologia?

    Avremmo potuto e dovuto almeno imparare dagli altri. Invece no, Conte andava a pavoneggiarsi, in tv, il 27 gennaio, dove proclamava che «siamo prontissimi, l' Italia è il paese che ha adottato misure cautelative all' avanguardia rispetto agli altri».
    Era vero il contrario. Ci siamo rivelati il più impreparato e il risultato è stato (ed è) tragico. Oltretutto il dilettantismo, l' incapacità del governo ha poi partorito misure che - essendo arrivate in ritardo a chiudere la stalla - sono una tragedia anche per l' economia nazionale. Una batosta da cui sarà durissimo riprendersi. E come se non bastasse quelle misure ritardatarie e raffazzonate sono andate anche a limitare delicatissimi diritti costituzionali degli italiani, con decreti caotici e discutibilissimi che hanno marginalizzato perfino il Parlamento.

    Rischio di rivolte - In conclusione, dopo due mesi, i risultati conseguiti sono questi: l' Italia è diventata il centro della pandemia mondiale, con un numero di morti pazzesco, la nostra economia è al collasso e corriamo perfino il rischio di drammatiche rivolte sociali, infine ci stiamo giocando la stessa democrazia.
    In tutto questo l' attuale compagine di governo non tollera nemmeno le critiche, definendo sciacalli coloro che sollevano dubbi o fanno proposte alternative.
    Inoltre i media - anziché vigilanza critica - sono, nella quasi totalità, allineati alla propaganda governativa. Il premier per l' occasione ha sfoderato un protagonismo televisivo ossessivo e si è a tal punto sostituito la realtà con la propaganda che gli italiani non hanno ancora capito cosa è successo (quando lo capiranno potrebbe scoppiare la rabbia).
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  11. #881
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    Eurobond, la Germania dice no? Allora ridia all'Italia il suo debito di guerra

    Se risaliamo al famoso debito di guerra tedesco dopo il 1945 apprendiamo che aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora) pari al 100% del Pil tedesco. La Germania non poteva pagare i debiti accumulati in due guerre da essa stessa provocate. La Russia pretese e ottenne il pagamento dei danni di guerra fino all' ultimo centesimo mentre l' Italia, insieme ad altri Paesi europei rinunciò a più di metà della somma dovuta da Berlino.

    Va spiegato alla Germania che l' avere rimesso un debito costituisce una donazione e che il trattato firmato a Londra fu una erogazione che le consentì di dimezzare il proprio debito di guerra del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni. In questo modo, la Germania poté evitare il proprio default. I Paesi che acconsentirono di non esigere il dovuto possono (devono) dunque ora invocare gratitudine per i popoli e la storia che essi rappresentano. Senza la donazione dell' accordo di Londra, la Germania avrebbe dovuto rimborsare debiti per 50 anni.
    Lo stagista.
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  12. #882
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  13. #883
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    Ora Harvard boccia l'Italia: "Così i politici hanno sottovalutato il virus"

    L'Harvard Business Review, la rivista scientifica del celebre ateneo americano, boccia il "modello Italia". Dalla sottovalutazione del rischio, alle misure graduali e frammentate: ecco tutti gli errori del governo Conte

    Altro che “modello Italia”. Ora la Harvard Business Review, la rivista scientifica dell’omonimo ateneo statunitense, mette in guardia i politici europei ed americani e gli chiede di guardare al nostro Paese per capire quali sono gli errori da non commettere nell’affrontare l’emergenza coronavirus.

    Ed eccole le pecche del sistema italiano: sottovalutazione del rischio, frammentazione delle misure e delle risposte alla crisi. "Sfortuna" a parte, gli analisti di Harvard rimproverano al governo italiano di aver preso inizialmente sottogamba l’epidemia che sarebbe esplosa di lì a poco investendo il Paese come uno tsunami. Nonostante ci fosse l’esperienza cinese ad indicare la strada da percorrere, sottolineano gli esperti, c’è stato un "fallimento sistematico di assorbire ed agire sulla base delle informazioni esistenti in modo rapido ed efficace".

    I rischi sottovalutati

    Il meccanismo psicologico che è scattato lo scorso febbraio, secondo gli analisti, è stato quello di cogliere soltanto le informazioni "che confermano il nostro modo di vedere le cose o le nostre ipotesi iniziali". Insomma, le campagne pubbliche per dire no al razzismo, gli aperitivi, "Milano non si ferma", per Harvard sono state iniziative inopportune e non hanno fatto altro che spianare la strada al virus. Gli studiosi denunciano "lo scetticismo" sia da parte delle persone, sia da parte dei politici, "nonostante diversi scienziati continuavano a mettere in guardia sulla potenziale catastrofe".

    "A fine febbraio I politici italiani si stringevano le mani a Milano per sottolineare che non c’erano rischi e che l’economia non doveva fermarsi per via del virus, una settimana dopo uno di loro era positivo al Covid-19", si legge nell’articolo. Nel caso di una minaccia di questo tipo, al contrario, il tempismo "nell’interpretare rapidamente cosa sta accadendo" è fondamentale.

    Le misure graduali

    La seconda lezione che insegna la reazione italiana alla pandemia è "l’importanza di avere un approccio sistematico ed evitare soluzioni parziali". Secondo gli esperti i decreti del premier Giuseppe Conte, che hanno imposto una serie di progressive restrizioni, settimana per settimana, sono arrivati in ritardo rispetto alla crescita esponenziale del virus. Per dirla con le parole dei professori del celebre ateneo americano: "L’Italia ha seguito la diffusione del virus, piuttosto che prevenirla".

    Inoltre, l’approccio graduale di Palazzo Chigi, notano ad Harvard, avrebbe"inavvertitamente facilitato la diffusione". L’iniziale chiusura delle province del Nord, infatti, ha provocato la fuga di massa nel resto d’Italia, dicono gli esperti. Al contrario, scrivono, "una risposta efficace ha bisogno di essere sviluppata con un sistema di azioni coerenti adottate simultaneamente", come è successo in Cina ed in Corea del Sud.

    La frammentazione delle risposte

    Non solo, ad Harvard sottolineano come il governo abbia ignorato anche gli esempi virtuosi che aveva in casa. Il caso di studio è quello dell’approccio differente in Lombardia e Veneto. Nella regione del Nord Est è stato adottato "un approccio molto più proattivo al contenimento del virus", con una strategia più ampia che ha portato ad una riduzione del numero dei contagi. È il caso, ad esempio dell’estensione dei test anche agli asintomatici.

    Per gli analisti di Harvard il governo avrebbe dovuto tenere conto di queste intuizioni per aggiornare la strategia nelle altre regioni e a livello centrale. Ma questo, sottolineano, è stato fatto soltanto pochi giorni fa. E infine il problema della raccolta dei dati, altro punto debole della strategia italiana. All’inizio ci sono state poche informazioni, e ora sono poco precise.

    Insomma la lezione che secondo Harvard bisogna imparare dall’Italia è che "non c’è tempo da perdere, dato l’avanzamento esponenziale del virus". E la seconda è che per vincere la battaglia contro il Covid-19 serve "una mobilitazione da guerra sia in termini di risorse umane che di risorse economiche".
    Lo stagista.
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  14. #884
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    Coronavirus, medici e sanitari denunciano il governatore della Toscana

    Campo di battaglia è la Toscana. A finire nell’occhio del ciclone sono il presidente piddino della Regione, Enrico Rossi, l’assessore alla Sanità, Stefania Saccardi, e il direttore del Dipartimento regionale per le maxi-urgenze, Piero Paolini. Come racconta La Verità, i tre sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Firenze dallo Snami, Sindacato nazionale autonomo dei medici, dalla Fismu, Federazione sindacale dei medici uniti, e dal Cobas della Asl Toscana Centro, che rappresenta i sanitari dell'emergenza 118 che operano sulle ambulanze.

    Scopo dell’azione legale è quello di accertare se sussistano gli estremi di una serie di gravi reati come istigazione a delinquere, lesioni colpose gravi, epidemia colposa, omissioni d'atti di ufficio. Due sono le pesanti accuse rivolte contro i tre: quella di aver dotato di mascherine del tutto inadeguate i medici impegnati nella lotta contro il coronavirus e le regole ritenute essere deontologicamente scorrette imposte dalla Regione Toscana nelle procedure per il trattamento dei malati.
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