Originariamente Scritto da
conogelato
Leggi i giornali on line e ti è sfuggito questo evento che ha riempito le prime pagine di tutti i quotidiani del mondo?!?!?! Davvero non avverti e non percepisci il messaggio che questo Tempo ci sta lanciando e pensi solo a debellarlo dal virus?
La preghiera del Papa da solo in piazza San Pietro: “Ti imploriamo Dio, non lasciarci in balia della tempesta”
Da settimane sembra «che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città». Il buio si è impadronito «delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante». Ci si è «ritrovati impauriti e smarriti». Ma anche «ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, fragili e disorientati», allo stesso tempo «importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme». Ecco che papa Francesco, da solo in una piazza San Pietro deserta, fredda e piovosa, implora Dio di «non lasciarci in balia della tempesta».
Il silenzio è assordante. La voce del Papa ha come sottofondo solo il battere della pioggia e il verso dei gabbiani.
Il mondo è chiamato a dare «un significato» a questo tempo così difficile riscoprendo nuovi spazi per la solidarietà, afferma il Pontefice. Per Bergoglio, «il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Abbracciare la sua croce - sottolinea - significa trovare il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà del tempo presente, abbandonando per un momento il nostro affanno di onnipotenza e di possesso per dare spazio alla creatività che solo lo Spirito è capace di suscitare. Significa trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità e di solidarietà»
La «tempesta» che si è abbattuta sull’umanità «smaschera la nostra vulnerabilità - evidenzia - e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di “imballare” e dimenticare ciò che ha nutrito l'anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell'immunità necessaria per far fronte all'avversità. Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine»; ed è rimasta «scoperta, ancora una volta, quella benedetta appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l'appartenenza come fratelli».
L'emergenza attuale può essere l'occasione di «reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri», sostiene indicando i «tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. Le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni, solitamente dimenticate, che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell'ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia»: soni «medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell'ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo».
https://www.lastampa.it/vatican-insi...sta-1.38645845
Anche se non si è credenti, re-impostare la rotta significa tornare a credere nei Valori grandi, negli Ideali, nella Semplicità delle piccole cose, negli orizzonti spalancati sul Futuro.
Non si torni alla vita di prima, salute e ambiente sono un sistema circolare.
"La Pandemia del 2020 è un grido che ha squarciato la nostra percezione della realtà, mentre noi eravamo occupati a fare le nostre cose. Ha spalancato la finestra con forza facendo sbattere i vetri e gonfiare le tende. Da fuori è arrivato il suo messaggio gelido e chiarissimo: «Vivete in un sistema chiuso, quindi, o cominciate a mettere a posto le cose oppure …». Una tempesta fragorosa, con tuoni violenti, come quelli che scrocchiano come un legno che si spezza. E che lasciano dietro di sé un vuoto ancora più immobile. La Pandemia del 2020 ci ricorda prepotentemente l’importanza della salute nella società e ci mette di fronte
all’opportunità unica di ripensarla in una prospettiva più ampia e più sostenibile.
«La Pandemia del 2020 ci ha scossi come una tempesta... L’unica strada che abbiamo per non ricaderci mai più è quella della prevenzione: riusciremo a percorrerla solo con la consapevolezza che viviamo all’interno di un sistema circolare e integrato di cui fanno parte persone, animali, piante e in generale l’ambiente in cui tutti siamo immersi»
"L’accelerazione tragica costituita dalla Pandemia del 2020 necessita di risposte e di una pianificazione coraggiosa. È proprio questo, paradossalmente, il momento per volare alto con il pensiero e guardare alla complessità delle problematiche che abbiamo di fronte avendo ben presente che adesso non ci sono dubbi: viviamo in un sistema chiuso che deve ritrovare il suo equilibrio naturale. E ognuno di noi deve fare la propria parte. Altrimenti siamo fritti."
https://www.corriere.it/pianeta2020/...31e0f87e.shtml
ILARIA CAPUA (Roma, 21 aprile 1966) è una virologa, professoressa universitaria, ricercatrice ed ex politica italiana, nota per i suoi studi sui virus influenzali e, in particolare, sull'influenza aviaria.
Nel 2006 ebbe notevole risonanza internazionale la sua decisione di rendere di dominio pubblico la sequenza genica del virus dell'aviaria, decisione che contribuì alla diffusione dell'"Open access" ai contributi scientifici.[1][2][3] Iniziò così a promuovere una campagna internazionale a favore del libero accesso ai dati sulle sequenze genetiche dei virus influenzali.[4] Questo intento a favore della divulgazione è stato riconosciuto da riviste di settore quali Seed [5] e Scientific American.[6]
È stata deputata dal 2013 al 2016, durante la XVII legislatura, eletta nelle liste di Scelta Civica.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ilaria_Capua