Citazione Originariamente Scritto da Breakthru Visualizza Messaggio
nahui scrive "investire sull'istruzione, avendo la possibilità di farlo, sia l'unico modo per sperare in un futuro, non dico di successo, ma libero dal bisogno."

io rispondo: "Il titolo universitario non garantisce affatto un lavoro sicuro o meglio remunerato, almeno non in Italia, per il momento, poi si vedrà
Investire nell'istruzione, ma quale?
Tua figlia ha voglia di studiare Economia? Perché quella va sempre e in alcune università c'è il test di ingresso"

tu scrivi
"Il titolo non garantisce ma aiuta , se hai un figlio non puoi non affermarlo"

Io rispondo "sì, abbiamo i fattorini della pizza più istruiti d'Europa" e "Puoi avere anche più lauree, dottorati, master (salvo poi essere troppo qualificato) ma se il lavoro non c'è o te lo inventi o lo vai a trovare altrove"

Tu rispondi "mio figlio con 110 ha lavorato nei call center per un anno , poi è arrivata l'assunzione , senza studio sarebbe ancora un precario" e "Ha studiato economia"

Io ti rispondo " Appunto, sottointeso Economia"


non serve la laurea, triennale o magistrale, per sperare in un futuro libero dal bisogno, non in Italia, non con questa congiuntura, servono BEN PRECISE LAUREE per poter sperare , economia è una su tutte e probabilmente lo sarà per sempre nei secoli dei secoli amen.

Dunque, a meno che la ragazza non sia di sua indole o vocazione indirizzata agli studi che nel breve periodo sembrano indirizzare verso un rapido accesso nel mondo del lavoro a paghe che la sollevino dal bisogno e dalla necessità, io, ma solo io, non la esorterei a iniziare a studiare qualcosa che non è nelle sue corde, le lascerei un anno per capire, orientarsi, scegliere.
Certo non a casa a fare nulla, piuttosto un corso post diploma, piuttosto il servizio civile nazionale o lo Sve
Sono perfettamente d'accordo con te e aggiungo che capisco la preoccupazione di un genitore quando il figlio vorrebbe interrompere per un anno o più il percorso scolastico o di laurea, perchè c'è il timore che l'interruzione, magari trovandosi un'occupazione nel frattempo,faccia svanire la voglia di rimettersi a studiare e quindi di soddisfare nella maggior parte dei casi, le aspettative dei genitori.
Non è comunque detto che poi si finisca per fare il lavoro per cui ci si è laureati.
Ormai senza un diploma di maturità manco lo trovano un lavoro se non in nero forse a raccogliere i pomodori al sud, perchè il diploma è richiesto ma pure la laurea serve anche all'adetto dietro al banco di una pescheria , cioè il pescivendolo per intenderci che lavora in una grande catena di supermercati se vuol far carriera, altrimenti al di là del capo reparto non può andare, quando potrebbe diventare ispettore e anche oltre.
Certo che poi servono anche quelli che riforniscono gli scaffali, alla cassa, dietro al bancone della pescheria o salumeria piuttosto che i panificatori. Dato che oggi la maggior parte si laurea non tutti i neolaureati possono pretendere il posto seduti alla scrivania o statale ma spesso devono ripiegare a fare i commessi, o camerieri nella ristorazione, non c'è posto per tutti " dietro ad una scrivania" mentre servono altre figure e anche a far la commessa sono sempre più spesso ragazze laureate, ad esempio una ragazza che conosco pur avendo una laurea triennale di interior design è finita per fare la commessa di un negozio per cui comunque la laurea specifica è servita per agevolare l'assunzione , oppure una grande agenzia immobiliare a far disegni e seguire i lavori in cantiere, al posto di un architetto ma senza avere lo stipendio e riconoscimento da architetto, sottopagata che non era esattamente il lavoro che intendeva fare.
Credo che pure per fare l'agricoltore oggi serve una laurea, una volta di cresceva con l''esperienza di nonni e genitori e si portava avanti l'azienda famigliare, oggi se si vuol mettere su un'impresa agricola per avere certe competenze non più tramandate e con le innovazioni che ci sono serve per forza un percorso scolastico.