Nun me trattate male l’eminentissimo, reverendissimo e mio osservandissimo “fratel Cono”, arcidiacono della “Universale Santa Romana Chiesa”: titolo della bolla pontificia emanata dal pontefice Giovanni XXII il 30 dicembre 1317.

“Nella storia nessuna religione fu attraversata da tante varianti come il cristianesimo, e nessuna Chiesa perseguitò i suoi dissidenti come quella di Roma”.

"In questo picciol post, che con riverente mano presento sotto il manto glorioso del chiarissimo nome di Vostra Eminenza (fratel Cono) e se tal convenevolezza bastevolmente non giustifica l’ardir mio, con tanto basso dono comparendo alla presenza di si eccelso principe della Ecclesia l’occasione supplirà, che le porgo di esercitar gli effetti della grandezza dell’animo suo; però che nel picciol dono gradendo ella del povero donatore l’ossequiosa offerta, ai posteri generoso del secol nostro. E senza più lunga felicità dal Cielo augurando all’Eminenza Vostra, le bacio humilissimo le sacre vesti".