Originariamente Scritto da
axeUgene
capisco; ma il punto in effetti è che le questioni che individui sono inessenziali; non te lo dico io, ma proprio la cultura degli ultimi tre secoli, e proprio la cultura scientifica ed epistemologica; qui, la bestemmia contro la cultura finisci per pronunciarla tu, credo per pigrizia, visto che il punto sarebbe semplicissimo:
il nocciolo del pensiero credente è che il Creato si determinato in modo intelligente;
ora, per dirla come da noi, lo sa anche il maiale che, per quanto poco probabile, come la teiera in orbita di Russell, quell'idea resta inconfutabile, per quanto veicolata da - solo apparenti - ingenuità retoriche;
se tu avessi speso un centesimo del tempo che hai impiegato per sbertucciare queste ingenuità a comprendere - qui sì, in modo metodico, scientifico - il punto ti apparirebbe ovvio;
cerco di ribaltare la prospettiva di ruolo, perché vedo che hai proprio difficoltà a realizzare la questione:
ora, poniamo che tu ed io siamo in un dibattito pubblico, e tu sostenga l'opportunità del veganesimo, mentre io sono un cacciatore maremmano, di quelli che la domenica si alzano alle 3 pure con 40 di febbre;
io posso ricorrere a tutti gli argomenti razionali, che i cignali e le lepri devastano i raccolti, che tanto i gamberetti se li mangiano altri pesci, che l'essere umano ha bisogno di proteine animali, e che il capocollo è buonissimo; sono tutte cose scientificamente "vere";
ma tu, intanto, sghignazzi di fronte a queste mie obiezioni, perché sai benissimo che per quella parte di uditorio che a casa ha il cane e il gatto, le mie argomentazioni sono irrilevanti, e pure chi non ha animali in qualche modo è posto di fronte ad una questione di coscienza, di sentimenti;
i cani nel canile sono scientificamente utili, giustificati ? no, sono un costo; sarebbe meglio sopprimerli tutti e risparmiare; eppure c'è una marea di gente che va a fare volontariato, investe tempo e soldi; è razionale questo ? no, come la quasi totalità delle scelte che compiamo;
se tu o dietrologo - a proposito della moglie che mangia il branzino - mi date dello specista incoerente, perché non macellerei il maiale di persona, ma pescherei il branzino, esprimete una dottrina morale intrinsecamente "forte";
ed è questa l'unica cosa che conta riguardo alle affermazioni di tipo religioso, esattamente come quelle vegane, che pure religiose sono esse stesse;
perciò, è proprio dialetticamente e culturalmente stupido entrare in discorsi di natura religiosa coi credenti contestando le verità o verosimiglianze scientifiche, dianoetiche, del mondo sensibile, quando il punto è tutt'altro, esattamente come i sentimenti di quel pubblico che a casa ha il cane, il gatto o i pappagallini e ascolta il cacciatore;
per farti un esempio attinente al ribaltamento di ruolo che ti ho prospettato, in cui la predicatrice religiosa sei tu, il papa - non esattamente a capo di una congregazione di ingenui - che si trova in competizione con la tua dottrina animalista e anti-specista, cosa argomenta ?
il discorso razionale del cacciatore sui cinghiali le lepri e i cani del canile ?
certo che no; mica è scemo; quello ha capito che di sentimenti si tratta, e batte su quelli: deh, siete ma delle belle merde voiartri: artro che amore dell'animali; voi vi prendete ir cane e ir gatto perché vi fanno oncone i marmocchi, rompono 'coglioni, costano, vi fanno doventà inzonni, e rinvia' la macchina e ir viaggio ganzo.... egoisti di merda !
perciò, quando viene un religioso a precettarmi una cosa, non serve a un cazzo confutargli le sue basi teologiche con argomenti razionali o con rimandi al "sapere", perché non c'è niente da sapere;
il confronto può avere un senso solo su base morale:
cosa mi stai chiedendo di fare, e perché sarebbe cosa buona e giusta ?
infatti, nella maggior parte delle occasioni, sono queste le risposte che non arrivano, e la soluzione evidente di tutti i bei discorsi;
ho chiesto a Cono: tu dici che il matrimonio dovrebbe essere indissolubile; bene: mia moglie mi dice che è infelice con me e ama Filippo; ora, è più conforme al Vangelo lasciarla andare felice a costo del mio dispiacere, o trattenerla contro la sua volontà, conservando il mio mondo di sicurezze ? oppure:
mi spieghi il buono e giusto di un dio che ci fa sessualmente maturi a 15 anni e ci precetta l'astinenza fino ad un matrimonio che può avvenire oppure no, magari 20 anni dopo ?
o ancora sulla moralità dei "carismi", dell'impedimento all'autodeterminazione nel fine-vita, ecc...
le hai viste tu le risposte ? io no; non è già questo dirimente, senza alcuna necessità di offendere ?