Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
All'inizio c'è l'indicazione dell'imperatore, nel cui nome il censimento viene svolto: Adriano per Babata e Judanes, Augusto per Maria e Giuseppe. Il secondo nome è quello del governatore ossia il legato Tito Aninio Sextio Fiorentino che troviamo nel documento di questa "caverna delle lettere" , mentre nel vangelo di Luca si nomina Publio Sulpizio Quirino. Segue poi l'oggetto dell'editto: l'obbligo di consegnare una dichiarazione scritta delle imposte.
Luca ed il documento di Babata usano a questo scopo la medesima parola greca apographestai. Luca spiega poi ciò che si ricava egualmente dal contesto del censimento fatto sotto Adriano: "Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città". La formula personale di Babala (Io Babala dichiaro per iscritto ciò che possiedo) viene trasmessa anche da Luca come storico che racconta: Giuseppe voleva "farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che aspettava un bambino". Di nuovo abbiamo qui, in entrambi i casi, la medesima parola greca. Anche i dati circa l'origine ed il possedimento si corrispondono formalmente in entrambi gli scritti. Babata indica il nome del padre, da cui ha ereditato la proprietà ed aggiunge che è totalmente sua. Luca dice che Giuseppe da Nazaret doveva recarsi a Betlemme, perché proveniva dalla casa di Davide. Di nuovo compare qui la medesima parola greca : oikos (=casa).
Se fin qui risulta indubbio quanto Luca sia esattamente informato circa una dichiarazione fiscale romana e sulle condizioni che la circondano, giungiamo ora al punto culminante del suo racconto.
Ai lettori attenti di Luca non era sfuggito che Giuseppe non andava a farsi registrare da solo, ma con Maria. Come mai?
La risposta si ricava dal confronto parallelo con l'altra donna, Babata.
Maria doveva assolutamente mettersi in viaggio, benché in stato di avanzata gravidanza, perché anche lei aveva un terreno ereditato di sua proprietà nella circoscrizione di Betlemme. Era quindi obbligata a farlo registrare personalmente.
Alla pari di Babata, anche Maria poteva avere un terreno suo; se non c'erano figli maschi, le figlie diventavano eredi ( Nm 27,8).
Così Giuseppe compare qui in modo del tutto identico a quello di cui più tardi appare Judanes: non come fidanzato o marito (cosa che entrambi erano naturalmente), ma come "tutore" giuridico, che aveva il compito di confermare con la sua firma le dichiarazioni della moglie.
Ne consegue, in modo vincolante, che Maria e Giuseppe avevano rispettivamente in possedimento terriero nella località di Betlemme, dove veniva riscosso il censo.

Fine II parte


Ps. Seguirà la terza se a qualcuno interessa, altrimenti, poiché è una cosa lunga, smetto se risultasse noioso.
A me me interessa, ma è una ricerca che posso fare bene anche da solo.
Interessante! Alcune domande.
1) Quando è stato fatto il censimento di Quirino?
2) Dove risulta che il censimento di Quirino (universale), riguardasse anche le imposte catastali?
3) Dove risulta che Maria avesse possedimenti a Betlemme? ma,soprattutto
4) Dove risulta che il censimento di Sexio Fiorentino, avvenuto più di cent'anni dopo quello di Quirino, avesse le stesse regole e modalità di questo, tenendo conto che nel corso dell'impero erano mutate più volte le modalità di riscossione e di controllo?
Sei tutt'altro che noioso, a me interessa quello che scrivi-