Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
Cosa intendi tu per "includere le cose eccentriche"?
Credo che molti iniziano relazioni con un errore di partenza: immaginare un ideale di partner e applicarlo alla persona con cui stanno, sperando che essa vi corrisponda. Tranne poi, rimanere deluso dal fatto che non è così, perché ognuno è quello che è, con i suoi pregi e i suoi difetti.
intendo più o meno quello che scrivi tu, ma non parlerei di pregi e difetti, che sono categorie giudicanti, quanto piuttosto di bisogni e capacità - ma pure di circostanze - fuori dall'orizzonte immaginato;
io mica ho preventivato di fare il terzo, e con quella persona lì con determinate caratteristiche; mentre ho preventivato di fare coppia ordinaria; in questo caso poi sono venuti fuori i guai tipici; nel primo, belle storie - incasinate, sofferte - e in una un grande amore, che ora posso tranquillamente definire tale, per un'infinità di solidi motivi;

Tu dici che la mia coppia è stata un successo.
come punto di partenza, per una storia così lunga che avrà avuto i suoi dividendi;
se due non sono tagliati, dopo due settimane si tirano i piatti
Io dico che è stata un grande e prolungato disastro. Sicuramente molto è stata colpa mia: ho mandato giù un sacco di cose, ho accettato tutti i suoi disagi e i suoi problemi psicoloogici, standogli accanto nonostante tutto, soprassedendo sul fatto che lui nei miei confronti non ha mai avuto una completa accettazione. Non accettava il mio lavoro, la mia carriera, la mia necessità di fare sempre mille cose.
Credo che il mio modo di essere l'abbia da un lato affascinato, dall'altro destabilizzato.
Non dico che non ci siamo amati. O almeno, io so di averlo amato. Ma quanto è stato davvero amore e quanto istinto da crocerossina? Quanto mi ha sbilanciato il volerlo aiutare, il voler essere un sostegno al suo malessere?
Certo, immagino che anche lui mi abbia amato, anche se mi resterà sempre il dubbio che più che altro abbia trovato in me una colonna a cui appoggiarsi.
non saprei dire, perché poi i bisogni sono tanti e a strati; io ho la sensazione che questo giudizio - un po' l'ho espresso anche io a suo tempo - sia dovuto al momento e credo lo rivedrai; magari è un po' un peccato che non vi siate "mentalizzati" a vicenda mentre vivevate la cosa, e cioè definire in positum i rispettivi pregi come fossero opere d'arte, ecco...
a me per fortuna questa cosa è capitata ed è stata salvifica, nel tramonto del tutto; cioè, io mi ripetevo spesso una certa meraviglia per quel carattere e atteggiamento, a prescindere dal fatto che lei fosse "cosa mia"; una persona molto leale, con una grande curiosità e amore per la vita, pure con tante ingenuità e pronunciate fragilità, che per me resta sempre molto stimabile;

Io credo che le relazioni davvero di successo siano quelle semplici e tranquille, senza troppi scossoni.
Se mi guardo indietro, la mia relazione è stata una continua montagna russa, un investimento pazzesco di energie per tenere in piedi quello che c'era.
boh... non so; ognuno ha una sua tolleranza rispetto agli scossoni;

a me pare di aver individuato come "successo" l'arricchimento di una o più dimensioni dell'esistenza che non avrei avuto, ma è un criterio mio; per me molto concreto, nel senso che non sono davvero uno suggestionabile dall'ammmoreee
quando mi vado a fumare una sigaretta in balcone, tra un pannolone sporco cambiato alle 3 di notte, il pensiero di essere "ascoltato" e capito ad un certo livello di intimità mi tiene agganciato alla vita; e questo ascolto lo so perché è natura di quella persona, non un qualche patto cui tener fede per altre opportunità.