
Originariamente Scritto da
axeUgene
evidentemente, non mi sono spiegato:
tutte queste cose che descrivi vanno benissimo, ma c'entrano poco col punto che ho esposto; nel senso che è perfettamente normale e abituale un fenomeno di fraintendimento di prima mano, cioè inconsapevole o frutto di rimozioni, ecc...
solo che io parlavo di un processo di elaborazione cosciente e critico che, invece, non è reversibile; è una cosa generale, di cui ho detto in altre occasioni e a proposito di altre idee; se sei un contadino analfabeta di mille anni fa puoi credere a un dio che manda i fulmini; se fai il meteorologo oggi, puoi essere credente, ma devi articolare la fede in un modo diverso;
se sei un bambino che bullizza il compagno dai capelli rossi lo puoi fare di prima mano, perché ineducato; se continui da adulto lo spirito è diverso e devi "raccontarti" una cosa superfetata, perché la nozione simpatetica la devi aver sperimentata;
analogamente, se realizzi in positum dei motivi di un legame, perché hai l'attitudine, la cultura e la sensibilità a vederli, elaborarli in modo critico e consapevole, magari puoi rivederli, ma in nessun caso estrometterli dalla coscienza;
puoi non avere un pensiero su determinate circostanze; ma una volta che quel pensiero ce l'hai, lo puoi solo sostituire con un altro, di forza maggiore; oppure lo devi rimuovere, ma è un'impresa che ha costi nervosi molto elevati;
qui hai esposto valutazioni critiche sul rapporto col tuo ex; riusciresti a tornarci insieme prescindendo da quelle valutazioni, senza addurne di altre che compensano in sovrappiù ? penso di no; magari lo hai potuto fare prima; ma una volta che hai realizzato un quadro, quello resta ed eventualmente ci puoi dipingere sopra;
per un processo implicito, avviene lo stesso in positum; se il "chimico" ti ispira e la tua sensibilità lo legge in un certo modo, capta dei sensi e motivi, queste possono pure essere suggestioni; se però lui le condivide e hai un riscontro concreto, diventano un pensiero; esempio:
Rina stava con un partner geloso, si sono lasciati e ora sta con uno poco geloso; Rina può sentirsi semplicemente meglio e, facciamo un'ipotesi estrema, addirittura ignorare la "gelosia" come categoria del comportamento;
Rina, più verosimilmente nota la cosa e considera: guarda cazzo ! Pino non voleva che uscissi con le amiche, mentre Lino mi incoraggia e mi dice che le trova simpatiche; che bello ! è cosciente e apprezza, ha interiorizzato;
ma se Rina poco poco ha la propensione per le psicopippe, perché le segue da quando leggeva Cioè e ha passato gli anni del liceo ad elucubrare con le amiche psicopippose pure loro, magari elabora: Lino è così per questo e quest'altro motivo, mentre Pino era cosà perché...
mo', giusta o sbagliata la "diagnosi", l'approccio di Rina alla sua relazione non sarà mai più come prima di quell'elaborazione, perché la sua valutazione della personalità di Lino presenta una serie di importanti vantaggi, anche reciproci, se condivisa;
mi sono spiegato ?