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ma guarda che la tua è una distinzione artificiosa:
la concezione di dipendenza economica si traduce per forza in un rapporto umano distorto;
e qua riveli il tuo marxismo neanche troppo nascosto. NON è l'economia, che è semplice amministrazione della ricchezza, ad essere risolutiva, in potenza, dei guai della società. andiamo avanti...

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tutta la sociologia sottolinea che la famiglia italiana è patologica come pilastro di una socialità sana, perché restringe la fedeltà solidale proprio a quel nucleo, più o meno allargato, anziché alla comunità in senso lato;
le cosche mafiose non a caso si chiamano "famiglie" e danno luogo a solidarietà fortissime di clan;
la sociologia dice anche che l'unità fondamentale di vita, interessi, valori e tutto il resto è proprio la famiglia, che se vuoi non è altro che l'humus di formazione, crescita, educazione, socialità che viene prima della organizzazione sociale, e questo perché funzione della famiglia è la preparazione del singolo individuo all' "ingresso in società". insomma se la "prima educazione" te la desse la società anziché la famiglia saremmo nella Repubblica di Platone, la quale non è niente altro che qualcosa di ideale a cui ogni società umana dovrebbe tendere. Insomma la definitiva risoluzione dei conflitti sociali, strumento della quale risoluzione è, in piccolo, proprio la famiglia. e ti dirò che sia i comunisti che i nazisti tendevano proprio a realizzare il tipo di società "di figli dello Stato" di cui parlava il filosofo socratico.

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non ne faccio un giudizio di preferenza, ma è un fatto oggettivo che le culture civiche più coese e funzionali sono quelle in cui i legami famigliari sono più laschi, c'è meno dipendenza, ma anche meno attaccamento;
il "buon cittadino" è tanto più virtuoso quanto più è capace di fedeltà alla legge rispetto che alla solidarietà per i propri affetti di prossimità; Joe Biden ha il problema delle marachelle del figlio, ma da noi sarebbe uno scherzo, vista la consuetudine secolare che lo storico Ginsborg ha chiamato familismo amorale, Guicciardini il particulare, ecc...
Mah. A me risulta che proprio in USA il concetto di socialità sia il meno "perseguito". Quelli fortunati nascono bene e hanno una casa e un po' di soldi. Ma la maggioranza sta peggio, almeno quanto ad assenza o comunque a inconoscibilità delle regole di fondo della società. In America esiste un forte concetto del self/made being, cioè di quelli che si "fanno da soli". Per farsi da soli non manca nulla, a parte cose come la conoscenza di come "vanno le cose" e quindi di quali scelte compiere. E' per questo che quelli che hanno i miliardi non sanno neanche come spenderli e i grandi gruppi bancari prelevano fino al 75% dei depositi a titolo di "commissioni". Ma non si tratterà di "capitalismo di Stato"? Comunque non so se il latte è ancora gratis e te lo portano a casa con la carretta, ma a parte questo anche solo per andare al "ristorante" ci vogliono "fior di quattrini", se non vuoi mangiare hamburger fatti dagli hawaiani una volta a settimana.

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se tu fossi un vinaino, e constatassi che nessuno più ti ordina la ribollita, cercheresti una spiegazione; analogamente, se non si fanno più figli, evidentemente quel modello di famiglia non ha la capacità di attrarre e imporsi come promotore di "bene";
Allora. La famiglia non è un "bene" tipo auto sportiva che deve essere pubblicizzata. La famiglia è un gruppo di almeno due persone che decidono di condividere la propria vita, magari anche con bambini. Ovviamente al giorno d'oggi e dalle mie parti i bambini si "prelevano" neonati negli asili nido, ovviamente perché se si avessero figli del proprio sangue e uno di loro venisse "meno" la perdita sarebbe "irreparabile" con i "tempi che corrono". Ripeto che bisogna intendersi su "che cosa vuol dire avere figli".



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per quanto tu possa essere in buona fede, non potrai mai sostituirti alla sensibilità di un'altra persona e dettarle i tuoi desideri perché quella li faccia suoi; non funziona così, per un'infinità di motivi;
e allora il senso del matrimonio qual'è? Non sono "rose e fiori" e chi si sposa dovrebbe essere "edotto in tal senso". Se no c'è la convivenza "more uxorio" con meno doveri ma con più libertà.

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è anche per questo che nell'Occidente cristiano da un par di secoli ci stiamo abituando diffusamente all'idea che la libertà dell'individuo di autodeterminarsi - rispettosa di quelle altrui, ovviamente - sia il vero valore sacro da tutelare, in luogo di altre concezioni in cui io ti dico come dovresti essere felice, anche se la cosa non mi riguarda.
Qual è il tuo "concetto di felicità"? Pensi che al giorno d'oggi come nel passato si possa davvero "essere felici?"