Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
leggendoti, pensavo a due vicine di ombrellone di 20 anni fa, entrambe separate con figli da architetti - maneschi - che non pagavano alimenti, potendo occultare al fisco e allle sentenze; quelle avevano avuto una grande passione, sacrificando una cosa essenziale che invece il tuo istinto ha visto, mettendo da parte quelle cose di cui poi ti lamenti; bicchiere mezzo pieno, direi; n'n si proprio scièma...

io credo che le persone non siano né buone, né cattive; tutti abbiamo dei bisogni che a ben vedere, andando a scavare, sono legittimi; il più delle volte almeno in parte frustrati, con reazioni nevrotiche e compensative;

in alcuni casi si incontra accettabilmente, sia sul piano dei sentimenti e dell'intesa nervosa, sia su quello di certe compatibilità nevrotiche, che magari hanno una loro funzione, forse a tempo determinato;
altre volte l'istinto chiede prezzi esagerati e le circostanze offrono altro;

mo', nella mia esperienza, vale quel che vale, tutta sta pippa è utile se aiuta a vedersi e vedere gli altri, in termini di quei bisogni, sempre nell'eventualità che ci si voglia relazionare;

una cosa che mi ha un po' sorpreso - perché difficilmente dovrebbe urtare la sensibilità - è un generale rifiuto di fronte allo sforzo di enucleare un motivo per cui si potrebbe essere scelti da qualcuno come partner e, conseguentemente, anche il genere di persona con cui potrebbe esserci una certa armonia;

e, sia chiaro, non mi riferisco a sovrastrutture di tipo pratico - stile di vita, ecc... - ma al fondamento psicologico di quei famosi bisogni;
chi sono ? cosa posso dare di infungibile, che Gin*, Pin* o Lin* non trovano in un'altr* ? l'utero/la fava per creare esserini tramite i quali sentirsi immortali o regolare i conti con le famiglie d'origine ? la perizia nel caricare la lavatrice o nel ripararla ? mezz'ora al dì risate su cose tragiche o solo ridicole, o di sesso senza cerniera e con odori graditi ?

Dark dice che non ci si capisce: e certo ! la modalità tradizionale e abituale di incontro è impregnata per forza di cose di sottintesi contrattuali, cioè un braccio di ferro in cui potere e dissimulazione sono elementi inevitabili; per forza che la manifestazione dei propri bisogni autentici - cioè, quello che verrà fuori più tardi, di solito in modo distruttivo - annega in una dialettica che impara proprio a non farsi capire, perché altrimenti un equilibrio che nasce precario e a saldo di suo sarebbe ingiustificabile, una volta reso esplicito a se stessi;

non è che voglio fare la lezioncina, ma se la vedete così, stigranca a forza di errori e ripensamenti, circa una 20ina d'anni fa ho cominciato a ragionare su queste cose, col risultato di un certo equilibrio interiore per le questioni di relazione;
in poco tempo riesco a "vedere" le persone e prendere le distanze dove è necessario, ma anche a relazionarmi con chi capisco che può soddisfare bisogni importanti nella frequentazione con me, in base a ciò che ho da offrire.
Ma le persone Axe non sono pacchi da acquistare su Amazon, tutto incluso. Hanno la loro storia, la loro sensibilità, le loro debolezze....
Col tuo metro di giudizio (cosa posso offrire io, cosa mi può dare lei) tutto viene stimato verso il basso. Invece di aggiungere si toglie. Ma non ci si sceglie per sottrazione! È assurdo. Scegliere e decidere di vivere insieme a una persona, significa accettarla
pienamente. Coi suoi pregi e coi suoi difetti. Con le sue altezze e con le sue profondità.